In queste tragiche ore dell’ennesima aggressione imperialista, sostenuta dal linguaggio orwelliano del Quirinale (“
LIBIA:
NAPOLITANO,
NON SIAMO IN GUERRA,
NO ALLARMISMI) e in cui è facile ricevere abbagli dalla propaganda bellica, direi di non dimenticare i “bombardamenti umanitari” di 12 anni fa contro
la Serbia e i frutti che hanno prodotto (“
a fructibus eorum cognoscetis eos”: Matteo 7, 15). Ripartiamo, ad esempio, da un post come questo, di perdurante attualità:
Massimo D’Alema cameriere della NATO.
Da questo punto di vista ha perfettamente ragione Beppe Grillo: “PIDIELLE” E “PIDIMENOELLE” si equivalgono. La nostra classe politica è costituzionalmente composta da camerieri. E così, anche quel
briciolo di autonomia
nella politica estera di Berlusconi (di cui, l’anno scorso, avevo cominciato a parlare nel post
Silvio Berlusconi: da Cesare a Piccolo Cesare?) è puntualmente rientrato nello schema. Ma dicevamo della Serbia: un’aggressione proditoria che, all’epoca, non ebbe nemmeno la foglia di fico dell’ONU.