Silvio Berlusconi: da Cesare a Piccolo Cesare?

Da qualche tempo accadono fatti inquietanti nella politica italiana, davvero inquietanti. È di pochi giorni fa infatti l’intervista “bombastica” (la definizione è di Roberto D’Agostino) con cui l’ex “Maestro Venerabile” Gioele Magaldi ha sferrato un attacco senza precedenti[1] – da massone a massone – a Silvio Berlusconi. Magaldi ha poi rincarato la dose con una “lettera aperta” al premier ancora più “bombastica”[2].

Nella detta intervista mi ha colpito soprattutto il passaggio in cui Magaldi parla degli Stati Uniti e dice:

“Dalla prima democrazia massonica del Mondo, oltre-oceano, soffia un vento di rinnovamento e rigenerazione sia per la politica che per la massoneria internazionale. E l’Italia non potrà rimanerne indenne…”.

Il concetto è stato ribadito nella “lettera aperta”, dove Magaldi scrive:

“Intanto, come ben sai (o ti hanno tenuto all’oscuro?), proprio a partire d’oltre Atlantico, dalla Prima Repubblica Democratico-Massonica al mondo, è in atto un ambizioso progetto di rigenerazione e rivoluzione delle dinamiche (invero poco commendevoli) politiche e culturali dominanti nell’era del Figlio del Fratello Bush Senior (2000-2008). Basta con certi intrallazzi profittevoli ma vergognosi e basta con il supporto a regimi politici occidentali che tendano a trasformarsi in “Democrature” stile repubblica delle banane…”.

A questo punto, rilevo un altro fatto inquietante: questo duplice attacco cade negli stessi giorni in cui è in corso l’inusitata inchiesta della Procura di Roma sulla cosiddetta P3. Dico inusitata, perché certo non è normale che una Procura come quella di Roma, notoriamente e abitualmente filo-governativa, prenda di petto il governo con una delle sue inchieste.

Rilevo poi un terzo fatto inquietante: sempre in questi giorni (il 19 Luglio) gli americani sono tornati alla carica per ridimensionare l’ENI[3], quell’ENI da sempre malvista oltre Atlantico per la ben nota tendenza alla libertà imprenditoriale in un settore strategico come quello dell’energia.
Tutto ciò (in particolare i riferimenti al “vento d’oltreoceano”) mi ha fatto venire in mente, chissà perché, un articolo dell’anno scorso apparso sul quotidiano della Confindustria in cui – riferendo i giudizi sul premier italiano espressi dal Financial Times – si diceva che “Silvio Berlusconi è diventato un alleato «difficile» per i partner USA e UE”[4], specificando che “sotto tiro”, in particolare, era “l’accordo con la Russia per il gasdotto South Stream e le recenti aperture all’Iran”.

L’appoggio di Berlusconi al South Stream “sta provocando molta rabbia a Washington e a Bruxelles”, riferiva l’articolista. E ancora: l’Italia, è sempre il “Sole24Ore” che parla, “quest’anno ha fatto infuriare la Gran Bretagna cercando di stabilire un dialogo diplomatico con l’Iran”.

Chissà allora come si saranno arrabbiati, tutti costoro, quando hanno appreso che Berlusconi non solo si è permesso di appoggiare il South Stream ma ha osato promuovere anche il North Stream[5]!

Torniamo indietro di qualche mese. Dopo la rabbia degli americani e degli eurocrati per i - fruttuosi - rapporti dell’Italia con la Russia di Putin e l’Iran di Ahmadinejad, ecco un’altra “breaking news” apparire sui giornali: “E ORA GLI AMERICANI PUNTANO SU GIANFRANCOA Febbraio viaggio in USA da «interlocutore privilegiato»”, titolava il 25 Novembre 2009 la Stampa[6]. Nel pezzo in questione si parlava anche di un curioso personaggio, il cui nome ai più non dice nulla: Alessandro Ruben, definito “il vero ministro degli esteri di Fini”. Ruben è dal 2004 il Presidente italiano[7] della ben nota Anti-Defamation League of B’nai B’rith. Guarda caso, pochi giorni prima – l’11 Novembre - dell’annuncio del feeling tra gli americani e Fini, quest’ultimo aveva incontrato Abraham Foxman, Direttore internazionale della medesima ADL[8].

Il viaggio di Fini negli USA, anche grazie a Ruben è un successo: gli americani sono soddisfatti, anche perché quando il presidente della Camera torna in Italia se ne esce con la frase seguente: “Non devono essere gli interessi delle imprese italiane che lavorano in Iran a dettare la politica estera italiana”[9]. E aggiunge: “Finmeccanica segua l’esempio dell’ENI”[10].

Berlusconi è costretto a inseguire Fini e a tarpare le ali all’ENI, almeno con l’Iran[11]. Ma ormai l’”uomo degli americani” è il presidente della Camera e il premier non può evitare la nascita della fronda interna[12].

Povero Silvio: anche il B’nai B’rith gli ha voltato le spalle!

Il resto è storia di questi ultimi giorni, con lo scoppio dello scandalo P3, le esternazioni massoniche e “finiane” e la “discesa in campo” di Niki Vendola quale “Obama italiano”. Berlusconi cerca di tamponare ma la situazione è critica: in troppi ormai stanno cercando di far fare a “Cesare” la fine di Piccolo Cesare, il gangster americano magistralmente interpretato da Edward G. Robinson.

A questo punto è lecito porsi qualche domanda: come mai la “sinistra” italiana, a cominciare da quotidiani come l’Unità, oltre a opporsi a Berlusconi, come è giusto che sia, si oppone anche[13] a quel minimo di politica energetica autonoma portata avanti da quest’ultimo? Come mai si discute tanto di mafia e di massoneria ma non si discute mai della perdurante sudditanza dell’Italia nei confronti degli Stati Uniti, da cui storicamente discende il duplice ceppo – massonico e mafioso[14] – del nostro paese? E non sarà che in tutto questo discorso sulle stragi del 1992-93, discorso che pur tante speranze di cambiamento ha suscitato e continua a suscitare, i “maestri del discorso” continuano ad essere sempre gli americani?

[1] http://sottoosservazione.wordpress.com/2010/07/22/la-bombastica-intervista-del-massone-piddino-gioele-magaldi-a-%E2%80%99vanity-fair%E2%80%99/
[2] http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html
[3] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-07-19/knight-vinke-torna-carica-133226.shtml?uuid=AYfzjD9B&fromSearch
[4] http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/06/visti-da-lontano-berlusconi-alleato-difficile-250609.shtml
[5] http://www.iltempo.it/interni_esteri/2010/04/26/1152703-putin_incontra_berlusconi.shtml?refresh_ce
[6] http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200911articoli/49724girata.asp
[7] http://www.mosaico-cem.it/mostra_bollettino_att4.php?id=2
[8] http://www.camera.it/434?shadow_paese=14879
[9] http://www.jerusalem-holy-land.org/Fini%20cameriere%20e%20burattino%20di%20Ruben.pdf
[10] http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/nazionale/news-dettaglio/3752507
[11] http://www.repubblica.it/esteri/2010/02/05/news/eni_iran-2192389/
[12] http://www.ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2010/04/22/visualizza_new.html_1765317810.html
[13] http://www.altrainformazione.it/wp/2009/08/09/gli-stati-uniti-il-gasdotto-south-stream-berlusconi-e-la-sinistra/
[14] Sul rapporto governo degli Stati Uniti-mafia –massoneria, a partire dal 1945, vedi, in FRATELLI D’ITALIA, di Ferruccio Pinotti (BUR, 2007) il paragrafo Logge pulite e logge sporche tra Calabria e Sicilia (p. 524 e seguenti). Sul rapporto governo degli Stati Uniti-mafia, vedi anche, sul blog di Beppe Grillo, l’intervento di Nicola Biondo: http://www.beppegrillo.it/2010/03/1943_cosa_nostr.html