Il fatto che i manifestanti non costituissero alcun pericolo di ordine pubblico è confermato dalle parole sprezzanti usate dal sindaco di Colonia per definirli: "facinorosi camuffati da benpensanti, razzisti in abiti civili, sottili promotori di paure" (http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=7883 ). Definirli "sottili" significa, in questo contesto, solo una cosa: che, a differenza dei loro avversari "democratici", non erano armati di spranghe e non erano violenti, e che quindi avrebbero dovuto essere garantiti nei loro diritti dal primo cittadino. Attenzione all'eloquio di quest'ultimo: corrisponde perfettamente agli insulti proferiti dal Pubblico Ministero contro Germar Rudolf quando quest'ultimo è stato condannato due anni fa per "negazionismo della Shoah": è il modo con cui questi figuri rivoltano la frittata. Gridano al lupo e agiscono da lupi.
Noterella a margine: ripeto, non arrivo all'islamofobia di personaggi come Adriana Bolchini, ma non è vero che, anche nel merito della questione, i tartassati di Colonia non avessero le loro ragioni: vi erano stati già personaggi autorevoli e non sospetti di filo-fascismo a dire che a Colonia l'integrazione con i musulmani è fallita e che la costruzione della moschea è sbagliata, come lo scrittore ebreo Ralph Giordano:(http://www.loccidentale.it/articolo/a+colonia+si+apre+il+fronte+anti-islam+e+dall ). E dunque?
Insomma, una manifestazione cristiana è stata impedita a brutto muso nel cuore dell'Europa e gli applausi sono stati praticamente unanimi. Finora la Germania aveva perseguitato i revisionisti: adesso perseguita anche i cattolici. E indica la strada al resto dell'Europa. Quell'Europa stravolta dall'America e dall'Islam. Qualche lettore non gradirà quello che dico, e allora preciso: questo blog non è antiarabo ma non ha simpatia per l'islamizzazione della nostra società. Né americani né musulmani, come diceva qualche anno fa il noto sacerdote tradizionalista don Ugo Carandino.
Rimane da spendere qualche parola su come è stata accolta in Italia la vergogna di Colonia. Da questo punto di vista ho avuto tre delusioni personali. Quella di tre personaggi che in questi hanni mi avevano confortato intellettualmente con il loro antiamericanismo: si tratta di Giulietto Chiesa, di Miguel Martinez e di Maurizio Blondet.
Dei tre solo il secondo ha preso apertamente posizione su Colonia, dichiarando la propria solidarietà agli aggressori e ai teppisti(http://kelebek.splinder.com/post/18454310/Xenofobi+in+Italia+e+in+German ). Fino ad oggi Martinez se l'era presa con i cristianisti. Da oggi se la prende anche con i cristiani. Buono a sapersi.
Giulietto Chiesa non è intervenuto direttamente sulla questione, ma è pur sempre il garante editoriale del giornale on-line Megachip ( http://www.megachip.info/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=77 ), dove è stato pubblicato un articolo ignobile (http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=7883 ), in cui l'autore invita "a non servire birra ai nazisti e a Borghezio". Speriamo che qualcuno ripaghi Chiesa, e gli stalinisti come lui, della stessa moneta.
Quanto a Blondet, si sta facendo notare per assenza, per il suo silenzio. Silenzio sulla persecuzione dei revisionisti (sulla quale, al massimo, se la cava con battutine: http://www.effedieffe.com/content/section/4734/200 ), silenzio sulle tante persecuzioni islamiche contro i cristiani, silenzio sul salto di paradigma di Colonia, che mette al bando ogni contestazione, anche minima, della società multiculturale. Blondet, te la ricordi la parabola di Martin Niemöller?
"Un giorno, all'improvviso, vennero ed arrestarono tutti gli XXX. Io tacqui: non ero un XXX. Vennero un altro giorno ed arrestarono tutti gli YYY. Io tacqui: non ero un YYY. Un altro giorno vennero ancora ed arrestarono tutti i ZZZ. Io tacqui ancora: non ero un ZZZ. Poi vennero un giorno ad arrestare me. Chiesi a tutti di aiutarmi, ma nessuno rispose. Erano tutti spariti..."