Editoriale del Telegraph sul caso Töben

L’ARRESTO DEL DR. FREDRICK TÖBEN DOVREBBE ALLARMARE TUTTI NOI[1]

Il diritto di esprimere opinioni impopolari, o addirittura false o sgradevoli, è essenziale per la libertà di parola – e la libertà di parola è uno dei valori più basilari di ogni società liberale.

La libertà di parola non può svilupparsi quando l’individuo può esprimere solo le opinioni che lo stato ha deciso di permettere. Se ciò accade, questo evoca l’incubo, descritto da George Orwell, del Ministero della Verità, in cui lo stato soffoca ogni pensiero indipendente e distrugge completamente la libertà di espressione.

Ecco perché l’arresto del dr. Fredrick Töben all’aeroporto di Heathrow la scorsa settimana è così inquietante. Töben non ha commesso un reato in questo paese. Il suo reato è di aver pubblicato le proprie opinioni sul suo sito web, dove egli scrive da casa sua, in Australia, in cui viene messo in dubbio che lo sterminio nazista degli ebrei sia accaduto.

Le sue opinioni sono sbagliate e offensive – ma l’errore e l’offesa non costituiscono una ragione per mettere al bando un opinione, ancora meno per imprigionare l’individuo che le esprime.

Negare l’Olocausto non è reato in Inghilterra ma è illegale in Germania. Le autorità tedesche vogliono punire il dr. Töben per le sue opinioni – e hanno chiesto aiuto ai tribunali inglesi. Vogliono che l’Inghilterra estradi Töben in modo che possa essere processato e condannato per i suoi “reati d’opinione”.

Il sistema legale inglese non dovrebbe prendere parte a quest’operazione. E’ un attacco lampante alla libertà di parola.

Il governo ha erroneamente firmato il Mandato d’Arresto Europeo, e le procedure accelerate per estradare negli altri paesi europei le persone arrestate in Inghilterra.

Il caso del dr. Töben è precisamente il tipo di incidente che i Ministri ci avevano assicurato non sarebbe mai accaduto. Dissero che il mandato riguardava solo terroristi e spacciatori di droga. Ora che viene usato per punire opinioni, il nostro governo e i giudici hanno l’obbligo di respingerlo.

Per una volta, i liberaldemocratici hanno ragione: la libertà di parola è un valore troppo importante per sacrificarla alla causa di promuovere un’”unione sempre più stretta” con gli altri membri dell’Unione Europea.
[1] http://www.telegraph.co.uk/opinion/main.jhtml?xml=/opinion/2008/10/05/dl0502.xml