Per quanto i giornali non ne parlino più, è ancora in
discussione in Senato il DDL “bavaglio” contro i revisionisti (e, quindi,
contro la libertà di ricerca storica).
Qui è possibile seguire l’iter
del provvedimento:
E qui è possibile leggere l’ultima discussione in merito, avvenuta lo scorso 1° aprile in
sede referente (dopo che, lo scorso
dicembre, gli esponenti del Movimento 5 Stelle avevano bloccato il colpo di
mano in sede deliberante):
Per meglio evidenziarne l’andamento, riproduco a seguire le
prese di posizioni degli intervenuti ricordando che il termine per la presentazione
degli emendamenti è fissato per il prossimo 22 aprile.
Come si può vedere, i tradizionali partiti di governo (PD+ i
due tronconi del centro-destra) continuano a essere favorevoli senza riserve a questo provvedimento aberrante,
mentre le uniche voci critiche vengono da socialisti, autonomisti e leghisti. E
dagli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Chi sperava nei berluscones
(transfughi o fedeli) è servito …
|
Il senatore Lucio Malan, tra i principali promotori del DDL bavaglio |
SEDE
REFERENTE
(54-A)
Modifica all'articolo 414 del codice penale in materia di negazione di crimini di genocidio, crimini contro
l'umanità e crimini di guerra, nonchè di apologia di crimini di genocidio e
crimini di guerra, rinviato dall'Assemblea in Commissione, nella seduta del 12
febbraio 2014
(Esame
e rinvio)
Il
presidente PALMA ricorda che è stato
deliberato il rinvio in Commissione del provvedimento in titolo; ai fini
dell'organizzazione dei lavori propone di acquisire l'orientamento dei Gruppi e
dei componenti della Commissione.
Ricorda
altresì che la settimana scorsa si è svolto un ciclo di audizioni in sede di
Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi. In quella sede è
stata acquisita documentazione che
sarà resa disponibile per la pubblica consultazione sulla pagina web della
Commissione.
Occorre
ora valutare se proseguire con l'esame del provvedimento o se, per via delle
differenze di orientamento su una materia oggettivamente dai profili assai
complessi e delicati, sia opportuno svolgere ulteriori approfondimenti.
Ha
per primo la parola il senatore LUMIA
(PD) il quale auspica che la Commissione dia prova di saper pervenire ad un
testo condiviso che possa, in seguito, raccogliere i più ampi consensi in sede
di esame di Assemblea. Per tale ragione, esprime il proprio avviso in favore
della ripresa dell'esame, nella prospettiva di redigere un testo coerente con
le fonti internazionali pattizie in materia di tutela contro il negazionismo,
senza che si dia vita ad indebite compressioni della libertà di espressione.
Il
senatore CAPPELLETTI (M5S) ricorda
che è stato proprio il suo Gruppo ad attivarsi perchè l'esame non proseguisse
in sede deliberante, scongiurando così i rischi di una frettolosa approvazione
di un testo che, come spesso accade quando si verte in materia di reati di
opinione, si deve far carico di fronteggiare non pochi problemi di ordine
filosofico, giuridico e storico.
Il
senatore ALBERTINI (NCD) ritiene
opportuno che la Commissione torni ad esaminare il disegno di legge, per
pervenire a una nuova formulazione del testo che possa anche incontrare larga
condivisione in Assemblea.
Il
senatore BARANI (GAL), invece, si
dichiara contrario ad avviare un nuovo esame su una materia che suscita
talmente tanti problemi da non consentire che si addivenga ad una soluzione
normativa sufficientemente condivisa; inoltre troppo alto è il rischio che si
determinino indebite limitazioni della libertà di espressione e della ricerca
storica.
Anche
secondo la senatrice STEFANI
(LN-Aut), la Commissione non dovrebbe tornare a soffermarsi sul disegno di
legge, giacchè ogni sforzo per raggiungere formulazioni soddisfacenti per la
tutela penale contro il negazionismo, rischierebbe di risolversi in una perdita
di tempo o, ancor peggio, in una modifica peggiorativa della già discutibile
impostazione delle cosiddette leggi Reale e Mancino.
A
giudizio del senatore FALANGA (FI-PdL XVII) il contesto in
cui la Commissione giustizia può oggi tornare ad occuparsi del disegno di legge
appare mutato rispetto agli equilibri riscontrati nel corso del primo esame che
condusse all'approvazione del testo successivamente rinviato in Commissione.
Pertanto, avendo cura di evitare soluzioni semplificatorie o insoddisfacenti
che aumenterebbero il rischio di un'eccessiva latitudine applicativa di nuovi
reati di opinione, auspica che la Commissione possa riprendere, quanto prima,
l'esame sul testo.
Secondo
la senatrice DE PIN (Misto-GAPp) insistere nella ricerca di una formulazione
soddisfacente in materia di reati di opinione, stante la complessità del
fenomeno culturale del negazionismo, non sembra opportuno nè foriero di
risultati soddisfacenti.
Il
presidente PALMA, sulla scorta degli
orientamenti espressi dai Gruppi parlamentari, propone che la Commissione
riprenda l'esame del disegno di legge,
dando per acquisite le fasi della relazione e della discussione che già ebbero
luogo nel corso della prima istruttoria e fissando un nuovo termine per le
proposte emendative per le ore 18 del 22 aprile. Precisa che gli emendamenti
saranno riferiti al testo del disegno di legge rinviato in Commissione, e cioè
all'atto Senato n. 54-A.
Conviene
la Commissione.
Il
seguito dell'esame è quindi rinviato.
|
Ultimi giorni di libertà per l'art. 21 della Costituzione? |