Una dichiarazione di Ariel Sharon sui palestinesi


Da Norman Finkelstein ricevo (via Facebook) e condivido la seguente immagine sull’appena defunto Ariel Sharon:
 
Traduzione:
“Dichiaro solennemente che se fossi solo un civile israeliano e incontrassi un palestinese lo brucerei e lo farei soffrire prima di ucciderlo. Con un colpo ho ucciso 750 palestinesi (a Rafah nel 1956). Volevo incoraggiare i miei soldati stuprando le ragazze arabe poiché la donna palestinese è la schiava degli ebrei e facciamo a lei tutto ciò che vogliamo e nessuno ci dice ciò che dobbiamo fare ma siamo noi a dire agli altri quello che debbono fare”. Ariel Sharon, in un’intervista con il Generale Ouze Merham, 1956.

Mio commento:
Noto che su Wikipedia (che però è fonte sionista) si argomenta in favore della falsità della detta intervista:
Noto anche che sul sito rense.com si presentano ulteriori obiezioni (sempre da parte sionista) ma anche la risposta alle medesime (in sostanza, la politica dell’esercito israeliano verso i civili palestinesi, in particolare verso i bambini, conferma de facto la brutalità di quella dichiarazione):
In ogni caso, l’intervista di Sharon non fa che esplicitare, sia pure in modo brutale, quanto aveva scritto circa 30 anni prima il suo maestro Vladimir Jabotinsky ne Il muro di ferro sulla necessità di imporre agli arabi il dominio sionista:
E sull’autenticità del testo di Jabotinsky– come pure sulle sue intenzioni (come del resto su quelle di Sharon) – non esistono dubbi di sorta … 
La continuità del dominio sionista: l'immagine di Jabotinsky al centro, tra quelle di Netanyahu e di Sharon