Proibita anche in Svezia la libertà di parola sui giudei e sull'"Olocausto"

Alexander Kieding

POLITICO SVEDESE SI DIMETTE DOPO AVER NEGATO L’OLOCAUSTO[1]
10 Aprile 2013
(JTA) – Un politico della periferia di Stoccolma si è dimesso dopo aver contestato l’Olocausto, diventando la terza figura pubblica in Svezia, nelle recenti settimane, ad essere rimasta invischiata in controversie riguardanti l’antisemitismo.
Alexander Kieding, consigliere comunale di Jarna, si è dimesso la settimana scorsa dal suo partito, di destra, dei Democratici Svedesi[2], nonché dal consiglio comunale poche ore dopo la pubblicazione di un’intervista in cui ha detto che è possibile che l’Olocausto non sia mai accaduto, o che “Israele abbia gonfiato il numero” delle vittime.
L’edizione in rete del quotidiano Expo Idag, che ha pubblicato l’intervista ha riferito che Kieding si è dimesso su richiesta della dirigenza del partito nazionalista, che è stato fondato nel 1988 ma che ha superato la soglia del 4% dei votanti solo nel 2010. Ora, dispone di 20 seggi in parlamento, sui 349 disponibili, ed è anche rappresentato in 612 dei 12.978 consigli comunali svedesi.
Il 20 marzo, un altro consigliere comunale del partito, Mikael Hoglund, ha detto in un’intervista a Expo Idag che il partito “odia i musulmani” a causa degli ebrei. Hoglund, che risiede nel comune di Upplands-Bro[3], vicino Stoccolma, ha additato uno dei deputati di punta del partito, Kent Ekeroth, che nel 2010 disse che sua madre è ebrea di origine polacca. Hoglund ha anche detto che gli ebrei controllano la Casa Bianca.
Il partito, che si trova ad affrontare le condanne provenienti dall’intero spettro politico, a causa delle parole dei suoi due rappresentanti, ha preso le distanze dalle loro dichiarazioni.
Nel frattempo, il Partito Socialdemocratico Svedese dei Lavoratori[4], di sinistra – il più grande del paese – è stato parimenti criticato per quella che è stata percepita come un’espressione di sentimenti antisemitici da parte di uno dei suoi rappresentanti.
Expo Idag ha pubblicato un articolo, questa settimana, in cui si sostiene che Omar Mustafa, presidente dell’Associazione Islamica svedese e membro del comitato direttivo del partito, abbia espresso sostegno su Facebook a predicatori musulmani antisemiti, incluso Yusuf al-Qaradawi, un religioso egiziano che incoraggia gli attacchi suicidi contro  gli israeliani e che ha definito l’Olocausto “punizione di Allah”.
FINE DEL DISPACCIO JTA
Da notare questa contestuale dichiarazione di Mikael Hoglund, sempre riguardante Kent Ekeroth e i musulmani:
“Ekeroth runs the muslim thing within the Sweden Democrats, but i’m not a Jew so i’m not fixated with the Muslims. They contribute to the country”[5].
Traduzione:
“È Ekeroth che gestisce la questione musulmana all’interno del partito socialdemocratico, ma io non sono un ebreo così non sono fissato con i musulmani. Loro danno il loro contributo al paese”.
Per tutto ciò, come per un’infinità di analoghi episodi di intolleranza verso le (occasionali) manifestazioni di sincerità dei politici, in tutto l’orbe terracqueo, rimando sempre al mio post I giudei: nemici giurati della società aperta: http://andreacarancini.blogspot.it/2011/07/i-giudei-nemici-giurati-della-societa.html



[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.jta.org/news/article/2013/04/10/3123901/