Canada: a Marc Lemire il sostegno della Canadian Civil Liberties Association


Marc Lemire
SOSTEGNO DI UNA ONG AL CASO DI LEMIRE CONTRO LA CENSURA[1]
09.04.2013
Come webmaster di siti web che contengono materiale odiato da molte lobby potenti, Marc Lemire è nel mirino dei censori governativi del suo paese da oltre un decennio. A lungo da solo nella sua battaglia, ha ricevuto ora un importante sostegno.
La Canadian Civil Liberties Association[2] ha presentato una domanda di intervento alla Canadian Federal Court of Appeals[3]. Allo scopo di eliminare il Paragrafo 13 del Canadian Human Right Act[4], che è la vergognosa legge canadese per la censura di Internet. La CCLA ha di recente descritto il proprio intervento nel caso Lemire nel modo seguente:
La CCLA interverrà per sostenere la sentenza del tribunale e per il riconoscimento degli effetti agghiaccianti, di autocensura, che queste leggi possono avere sulle persone. La CCLA sostiene da molto tempo che questa legge costituisce una restrizione vaga e ingiustificabile della libertà di espressione che deve essere cancellata.
La Canadian Civil Liberties Association è una delle associazioni più importanti che proteggono la libertà di parola. Secondo l’Affidavit di di Cara Zwibel, la CCLA è stata “fondata nel 1964, la CCLA è un’associazione nazionale dedicata al progresso delle libertà civili in Canada … Come devoto difensore della libertà di espressione, la CCLA ha presentato proposte e fornito pareri su una serie di questioni a vari livelli governativi”.
CODOH ritiene che è tempo che le più importanti associazioni per le libertà civili assolvano il proprio compito e aiutino a difendere i più minacciati: i gruppi marginalizzati odiati dallle autorità costituite.   
Commento di Andrea Carancini:
Cercasi associazioni anche in Italia che, in modo analogo, aiutino a difendere i gruppi marginalizzati odiati dalle “autorità costituite” (leggi: la Polizia di Stato[5], i magistrati compiacenti[6], la lobby ebraica e le sue multiformi diramazioni[7], i politici opportunisti[8] ecc.): tutto ciò, a prescindere dall’appartenenza ideologica dei gruppi medesimi, irrilevante ai fini del discorso generale: quello del golpe bianco politico-giudiziario in atto contro l’art. 21 della Costituzione (in atto, beninteso, nonostante il chiaro, recente pronunciamento del Parlamento contro l’ipotizzata legge antirevisionista[9]).



[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://codoh.com/news/2905
 
[3] Corte d’appello federale canadese.
[4] La legge canadese sui diritti umani: http://www.stopsection13.com/