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Marc Lemire |
SOSTEGNO DI UNA ONG
AL CASO DI LEMIRE CONTRO LA CENSURA
09.04.2013
Come webmaster di siti web che contengono materiale odiato
da molte lobby potenti, Marc Lemire è nel mirino dei censori governativi del
suo paese da oltre un decennio. A lungo da solo nella sua battaglia, ha ricevuto
ora un importante sostegno.
La Canadian Civil
Liberties Association
ha presentato una domanda di intervento alla Canadian Federal Court
of Appeals. Allo
scopo di eliminare il Paragrafo 13 del
Canadian Human Right Act,
che è la vergognosa legge canadese per la censura di Internet. La CCLA ha di
recente descritto il proprio intervento nel caso Lemire nel modo seguente:
“La CCLA interverrà
per sostenere la sentenza del tribunale e per il riconoscimento degli effetti
agghiaccianti, di autocensura, che queste leggi possono avere sulle persone. La
CCLA sostiene da molto tempo che questa legge costituisce una restrizione vaga
e ingiustificabile della libertà di espressione che deve essere cancellata”.
La Canadian Civil Liberties Association è una delle
associazioni più importanti che proteggono la libertà di parola. Secondo
l’Affidavit di di Cara Zwibel, la CCLA è stata “fondata nel 1964, la CCLA è
un’associazione nazionale dedicata al progresso delle libertà civili in Canada …
Come devoto difensore della libertà di espressione, la CCLA ha presentato
proposte e fornito pareri su una serie di questioni a vari livelli governativi”.
CODOH ritiene che è tempo che le più importanti associazioni
per le libertà civili assolvano il proprio compito e aiutino a difendere i più
minacciati: i gruppi marginalizzati odiati dallle autorità costituite.
Commento di Andrea
Carancini:
Cercasi associazioni anche in Italia che, in modo analogo,
aiutino a difendere i gruppi marginalizzati odiati dalle “autorità costituite”
(leggi: la Polizia di Stato, i magistrati compiacenti, la
lobby ebraica e le sue multiformi diramazioni, i
politici opportunisti ecc.): tutto
ciò, a prescindere dall’appartenenza ideologica dei gruppi medesimi, irrilevante
ai fini del discorso generale: quello del golpe bianco politico-giudiziario in
atto contro l’art. 21 della Costituzione (in atto, beninteso, nonostante il
chiaro, recente pronunciamento del Parlamento contro l’ipotizzata legge antirevisionista).