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Vincenzo Vinciguerra |
Da Vincenzo Vinciguerra ricevo e pubblico
(le note a piè di pagina sono mie):
Mi fa piacere che il mio articolo, “Il pudore del silenzio”, sia
venuto utile per attaccare D’Ambrosio e la banda filo-israeliana che vorrebbe
limitare la libertà di opinione in merito al controverso tema del “negazionismo”.
Credo che possa esserle utile il fatto che il 25 ottobre
1965, il presidente dell’Unione agricoltori di Padova, Giorgio Coen Giordana, israelita, ha inviato a Franco Freda una
lettera per ringraziarlo per il suo intervento, come altri militanti di destra,
contro gli agricoltori in sciopero, a Bagnoli di Sopra, il 16 ottobre 1965.
Coen Giordana, nell’occasione ha espresso il desiderio di
conoscere personalmente Freda.
Ora, Padova è una cittadina. Non è credibile che l’israelita
in questione non conoscesse Freda, le sue idee, le sue posizioni, quindi non le
trovava anti-semite.
L’anti-semitismo di Freda e colleghi nasce qualche anno più
tardi quando deve servire di copertura all’operato dei servizi segreti
israeliani in Veneto e in Italia.
La lettera è pubblicata integralmente, se ben ricordo, sul
libro “Il Partito del golpe”, ma mi
affido alla memoria quindi non posso darle la certezza che la troverà in quel
testo.
L’episodio, però, è certo. E, nel
1965, Freda era già conosciuto come “nazista”, uscito dal Msi in polemica con
questo partito.
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Un'immagine giovanile di Freda |