Una lettera di Vinciguerra su Freda

Vincenzo Vinciguerra

Da Vincenzo Vinciguerra ricevo e pubblico (le note a piè di pagina sono mie):

Mi fa piacere che il mio articolo, “Il pudore del silenzio”[1], sia venuto utile per attaccare D’Ambrosio e la banda filo-israeliana che vorrebbe limitare la libertà di opinione in merito al controverso tema del “negazionismo”[2].
Credo che possa esserle utile il fatto che il 25 ottobre 1965, il presidente dell’Unione agricoltori di Padova, Giorgio Coen Giordana, israelita, ha inviato a Franco Freda una lettera per ringraziarlo per il suo intervento, come altri militanti di destra, contro gli agricoltori in sciopero, a Bagnoli di Sopra, il 16 ottobre 1965[3].
Coen Giordana, nell’occasione ha espresso il desiderio di conoscere personalmente Freda.
Ora, Padova è una cittadina. Non è credibile che l’israelita in questione non conoscesse Freda, le sue idee, le sue posizioni, quindi non le trovava anti-semite.
L’anti-semitismo di Freda e colleghi nasce qualche anno più tardi quando deve servire di copertura all’operato dei servizi segreti israeliani in Veneto e in Italia.
La lettera è pubblicata integralmente, se ben ricordo, sul libro “Il Partito del golpe”[4], ma mi affido alla memoria quindi non posso darle la certezza che la troverà in quel testo.
L’episodio, però, è certo[5]. E, nel 1965, Freda era già conosciuto come “nazista”, uscito dal Msi in polemica con questo partito.

Un'immagine giovanile di Freda


[2] Ddl “antinegazionista”: Gerardo D’Ambrosio e il pudore del silenzio: http://andreacarancini.blogspot.it/2012/12/ddl-antinegazionista-gerardo-dambrosio.html
[3] Questo dettaglio quadra con la mia analisi intitolata Freda: il don Benedetto Ciampitti di Piazza Fontana: http://andreacarancini.blogspot.it/2012/03/freda-il-don-benedetto-ciampitti-di.html   
[5] E infatti trova conferma in rete, alla data 25 ottobre della seguente cronologia: https://sites.google.com/site/storiadelmovimentooperaio/cronologia/1965