E' Uri Lifschitz la soluzione dell'indovinello per Capaldo, Tescaroli e Pasqua


Uri Lifschitz
Potevo far finire l’anno senza rivelare la soluzione dell’indovinello[1] a suo tempo proposto a Giancarlo Capaldo, Luca Tescaroli e Marco Pasqua?
Chi era dunque l’autore della frase
“Gli individui superflui per la società vanno eliminati, in linea di massima facendoli morire di fame”?
Prima di rivelarlo, ricordiamo innanzitutto il fatto che mi aveva indotto a interpellare i predetti signori, e cioè la “vasta operazione contro l’antisemitismo sul web”[2] – in base all’accusa di “incitamento all’odio razziale su internet” – condotta appunto da Capaldo e Tescaroli dopo le “segnalazioni” di Marco Pasqua.
“Antisemitismo sul web”. “Incitamento all’odio razziale”. È corretta un’impostazione del genere? È lecita la formulazione del “reato di odio”?
No, secondo Marco Travaglio:
“Non esiste il reato di odio, esiste il reato di violenza, di aggressione, di lesioni, di tentato omicidio, di omicidio, quelli sono reati, ma il reato di odio non esiste, dire a una persona “ io ti odio” non è un reato, se Dio vuole…”[3].
Ineccepibile; Travaglio però omette di ricordare che, purtroppo, in Italia il reato di odio esiste già: è stato  introdotto con la famigerata legge Mancino[4], legge che, peraltro – al di là delle sue formulazioni generiche – è nata per sanzionare solo un certo tipo di odio, tra i tanti possibili, quello definito appunto come “antisemitismo”.
La conseguenza è stata che certi pubblici ministeri hanno inseguito la chimera del reato di odio ignorando reati ben più concreti, come quelli ricordati appunto da Travaglio.
Questo tipo di impostazione, a quanto pare, si sta rivelando fallimentare anche dal punto di vista processuale, come si può arguire dalle recenti assoluzioni riguardanti i militanti di Militia (anche se siamo in attesa delle motivazioni):
Militia non è né razzista né antisemita. Boccacci e Schiavulli condannati solo per ricostruzione del Pnf:
http://www.fascinazione.info/2012/11/militia-non-e-razzista-ne-antisemita.html
Nel frattempo la violenza reale, quella non commessa dai militanti di Militia, purtroppo rimane: le istigazioni a delinquere, quelle vere, continuano impunite.
Pensavo proprio a questo quando giorni fa ho letto le inquietanti minacce – rivolte via web – contro i revisionisti, e riportate all’indirizzo seguente:
Libertà di espressione: odio "razziale "cattivo e odio "razziale" "buono"? Quindi accettabile e non perseguibile?
http://olodogma.com/wordpress/0067-%E2%86%912-liberta-di-espressione-odio-razziale-cattivo-e-odio-razziale-buono-quindi-accettabile-e-non-perseguibile/
Vi si minaccia esplicitamente, in particolare, “Biomirko”. Biomirko: ma non è uno dei (presunti) nazisti presi di mira proprio da Capaldo e Tescaroli? A me sembra che se c’è qualcuno in pericolo sia proprio lui, altro che le sue (presunte) vittime!
E delle minacce di morte rivolte – sempre via web – alla blogger Barbara Cloro ne vogliamo parlare?
 
Le minacce di morte a Barbara Cloro

In ogni caso, chi vittima lo è stata davvero, e per sempre, è Vittorio Arrigoni. Segnalai infatti a suo tempo come gli insulti omofobi e le minacce di morte contro l’attivista italiano fossero partiti dall’Italia via Facebook e come questa aggressione fosse stata funzionale ad un omicidio di tipo derivativo:
La diceria sull’omosessualità di Arrigoni è partita da Facebook (e dall’Italia)?
http://andreacarancini.blogspot.it/2012/01/la-diceria-sullomosessualita-di.html
Naturalmente, i pubblici ministeri della Procura di Roma si sono ben guardati dal raccogliere l’invito ad indagare sui responsabili: sono troppo impegnati con i pericolosissimi terroristi di Stormfront!
Vittorio Arrigoni, già. Nel rivedere giorni fa un suo filmato in cui fustigava certi famosi scrittori israeliani “di sinistra” – presunti progressisti e veri razzisti – mi dicevo: però, era proprio un grande!
Il filmato è il seguente:

 
In esso, mi ha molto colpito (e come potrebbe non colpire!) il riferimento a quella frase atroce di Abraham Yehoshua:
“Uccidiamo quei bambini per salvarne altri in futuro”.
Mi ha colpito e mi ha ricordato qualcosa di già letto (e qui torniamo all’indovinello): nel 1998, il famoso pittore israeliano Uri Lifschitz infatti dichiarò che
“In otto anni di Intifada abbiamo ammazzato 3.000 arabi. Se ne avessimo uccisi subito 500, le cose si sarebbero fermate lì e si sarebbero salvate altre vite”.
Si tratta proprio della persona che aveva reso le dichiarazioni da me riprese (quelle che iniziavano con “Gli individui superflui per la società vanno eliminati …”): è lui, la soluzione!
Riproponiamo quindi il testo in questione nella sua interezza[5]:
“Uri Lifschitz, uno dei pittori più noti in Israele, sostiene che ‘gli individui superflui per la società’ vanno eliminati, in linea di massima facendoli morire di fame. ‘Superflui’ – spiega Lifschitz al quotidiano Haaretz – vanno considerati in blocco i portatori di handicap, gli invalidi di ogni tipo, gran parte degli anziani, e in genere ‘coloro che non sono in grado di guadagnarsi da vivere’. Vanno quindi eliminati anche i disoccupati: ‘Che crepino di fame se non sono capaci di guadagnarsi la vita’. Secondo Lifschitz, gli stessi rabbini ammettono che un milione e mezzo di bambini sono morti nell’Olocausto ‘perché Dio li considerava superflui’. E aggiunge: ‘In otto anni di Intifada abbiamo ammazzato 3.000 arabi. Se ne avessimo uccisi subito 500, le cose si sarebbero fermate lì e si sarebbero salvate 2.500 vite”.
Va detto però, ad onor del vero, che Lifschitz, in seguito alle reazioni, si scusò pubblicamente per quelle dichiarazioni:
Artist apologizes for ‘racist, Nazi’ remarks (Artista si scusa per le dichiarazioni ‘razziste e nazi’):
http://www.highbeam.com/doc/1P1-17846478.html
Non solo, due anni fa, poco tempo prima della sua morte (è morto nel 2011), troviamo Uri Lifschitz ad una manifestazione di protesta e di solidarietà con i palestinesi di Gerusalemme Est, sfrattati per far posto ai soliti coloni!
“Thieves Go Home – Sheikh Jarakh is Palestine!” (“Ladri andate a casa – Sheikh Jarakh è Palestina”!)
http://www.uruknet.info/?p=62523
Onore quindi a Uri Lifschitz per aver fatto tesoro dei propri errori, a differenza di certi magistrati italiani (del resto, è molto difficile che si possa ravvedere chi ha fatto della “ragion di stato” la propria ragione di vita).
Va però detto anche che la società israeliana non è più quella di 15 anni fa: allora, certi freni inibitori ancora esistevano; ora, non più. Oggi, il discorso razzista è diventato  mainstream, e infatti, per dirne una, nessuno ha preteso dal ministro dell’Interno Eli Yishai le scuse per aver dichiarato che Israele “Appartiene a noi, all’uomo bianco”:
Eli Yishai (Ministro dell’Interno): Israele appartiene a noi, all’uomo bianco!
http://andreacarancini.blogspot.it/2012/07/eli-yishai-ministro-dellinterno-israele.html
Non dubitiamo che, se dovesse venire a Roma, Giancaldo Capaldo, Luca Tescaroli (e Marco Pasqua) ne chiederanno prontamente l’arresto!
 
Il Ministro (ultrarazzista) israeliano Eli Yishai
 


[1] Indovina indovinello per Giancarlo Capaldo, Luca Tescaroli e Marco Pasqua: http://andreacarancini.blogspot.it/2012/11/indovina-indovinello-per-giancarlo.html
[2] ANTISEMITISMO SUL WEB, 4 ARRESTI: http://tg.la7.it/cronaca/video-i626480
[3] La politica non prevede la categoria del sentimento, in: http://www.beppegrillo.it/2009/12/passaparola_lun_47.html#_pp3
[4] Vedi al riguardo, tra gli altri, i post
Antonio Di Pietro poliziotto del pensiero: http://andreacarancini.blogspot.it/2009/10/antonio-di-pietro-poliziotto-del.html ;
Libertà di insegnamento: il caso Angela Pellicciari: http://andreacarancini.blogspot.it/2009/10/liberta-dinsegnamento-il-caso-angela.html
[5] Le dichiarazioni in questione vennero pubblicate all’epoca in Italia, dal quotidano Il Giornale, il 18.10.1998 (p. 14), e vennero riprese dal n°5 della Rassegna Stampa di “SODALITIUM” (maggio-ottobre 1998), da cui ho tratto la citazione.