A proposito della
religione della Shoah …
TENERE VIVA LA
MEMORIA PER GLI OSSESSIONATI DALL’OLOCAUSTO
L’inchiesta annuale, condotta dal Massuah Institute for Holocaust Studies, mostra che l’istruzione
scolastica ha un’influenza molto limitata nel formare la comprensione che i
giovani israeliani hanno dell’Olocausto.
Solo lo 0.5% ha detto che le cerimonie commemorative dell’Olocausto,
cui partecipano i bambini israeliani nei loro anni scolastici, sono state
significative per la loro istruzione sull’Olocausto.
Quasi il 40% ha citato le testimonianze (la memoria) dei
sopravvissuti come la fonte di più alto valore formativo.
“Quando Eli Sagir ha
mostrato a suo nonno, Yosef Diamant, il nuovo avambraccio sul di lei
avambraccio sinistro, lui si è chinato per baciarlo. Il signor Diamant ebbe lo
stesso tatuaggio, il numero 157622, inciso in modo indelebile sul suo braccio
dai nazisti ad Auschwitz. Quasi 70 anni dopo, la giovane Sagir si è recata in
una bottega di tatuaggi nel centro di Gerusalemme dopo un viaggio liceale in
Polonia. La settimana successiva, anche sua madre e suo fratello si sono fatti
incidere sugli avambracci le sei cifre. Questo mese, suo zio ha fatto
altrettanto”.
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Livia Ravek con suo nipote (foto a sinistra): entrambi tatuati |
Commento di Andrea
Carancini
Ma la pratica dei tatuaggi non era proibita dal giudaismo? Cosa
dirà adesso Rav Riccardo Di Segni
(che ricordo a suo tempo essersi profuso, in una puntata di Sorgente di vita, in una dotta
dissertazione sull’illiceità dei tatuaggi dal punto di vista dell’ortodossia
rituale)? Ma forse un'eccezione talmudica la troviamo anche qui, in nome delle magnifiche sorti e progressive della holocaustica religio ...
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Rav Di Segni con Benedetto XVI |