Denise Fasanelli: la mia esperienza nel movimento di Beppe Grillo

Denise Fasanelli

Dalla mia amica Facebook Denise Fasanelli ricevo e pubblico il seguente contributo sulla sua esperienza nel movimento di Beppe Grillo:

Vanno fatte risalire al 2007 le prime tracce dei “meetup” di Grillo in Trentino, il movimento del comico genovese, oggi diventato forza politica. Nel 2008 mi sono avvicinata anch’io, dopo la delusione dei girotondi e altre esperienze, con la sensazione che ci fosse molto potenziale. Localmente in quel periodo gli argomenti principe, ripresi anche dal comico in uno spettacolo al Pala Trento, erano l’inceneritore e le caserme di Mattarello. I partecipanti i più variegati: piccoli commercianti, studenti, dipendenti di cooperative o semplici volontari di associazioni, dipendenti pubblici, semplici mamme. Tutte persone convinte e speranzose che diventare protagonisti del cambiamento sia l’unico modo di creare spazi di dialogo e azione che vadano oltre il puro lamentarsi o il critico dire ‘no’ a tutto. Come in ogni gruppo e riunione che si rispetti, non sono mai mancati accesi confronti o contrasti, eppure molte iniziative portate avanti senza ‘permessi’ hanno sicuramente prodotto ottimi risultati e soddisfazioni, nonché un po’ di visibilità ad alcune specifiche problematiche. Le iniziative sono state variegate e hanno toccato temi come l’energia pulita, la sostenibilità e la difesa del territorio, la legalità con particolare attenzione al tema dei testimoni di giustizia. Non vi erano ‘fan’ o peggio ancora ‘fanatici’, ma menti critiche disposte a fare un tentativo, disposte a sperare ancora una volta o, magari, per la prima volta affacciarsi al concetto di ‘cittadinanza attiva’ o ‘politica’. Io le considero sinonimi.
Finchè non si è concretamente parlato di liste civiche tutto è andato liscio, con alti e bassi per lo più dettati dalle uscite ‘esagerate’ di Grillo o di qualche smanioso di protagonismo o da non ripagati entusiasmi. E’ stata costruita una rete con altri movimenti o realtà del territorio. Riguardo il ‘buttarsi’ o meno nell’esperienza delle liste civiche il movimento si divise. Alcuni di noi si recarono comunque alla prima giornata nel 2009 dedicata alla stesura della Carta di Firenze: i 12 punti di un Comune a Cinque Stelle. Purtroppo, con nostra sorpresa non vi fu nessuna stesura, la Carta ci venne consegnata all’ingresso e buonanotte. Punti discussi sul web, votati online, per carità, non voglio fare insinuazioni. Eppure senza possibilità di confronto, discussione, argomentazione quella consegna ci parve grottesca da parte di chi voleva dare un esempio di democrazia diretta. Il resto della giornata assomigliò ad un lungo spettacolo: una serie di interventi, oltre al comico genovese, di ‘vip’ che avremmo potuto tranquillamente ascoltare sul web, mentre ai ragazzi delle future liste venne concesso pochissimo tempo per presentarsi e nel pomeriggio mentre molti ormai stavano rientrando a casa. Non voglio entrare nei tecnicismi di esperimenti e realtà di democrazia diretta e partecipata che (fortunatamente!) ci avevano già visti coinvolti o semplicemente ben informati, grazie alla collaborazione di alcuni degli stessi personaggi a cui Grillo dichiarava di ispirarsi, penso ad esempio a Stephan Lausch. Diciamo che avevamo compreso che il comico non si sarebbe mai fatto da parte, avrebbe sempre mantenuto il diritto di veto.
La goccia che fece traboccare il vaso, per quanto mi riguarda, fu l’atteggiamento che tenne nei rapporti con alcuni personaggi che dapprima aveva esposto e raccontato al suo pubblico ma che lentamente ‘abbandonò’ senza spiegazioni sensate lungo la strada. ‘Gente’ di cui sul suo blog si smise di ‘raccontare’. Pino Masciari, importantissimo testimone di giustizia, che all’epoca viveva sotto protezione nel nostro territorio, credo visse sulla propria pelle quest’esperienza. Fortunatamente e grazie alla costanza di molte persone, fuori e dentro i meetup, Pino aveva ed ha migliaia di “Amici di Pino Masciari”, semplici cittadini sparsi su tutto territorio nazionale e non solo, che gli sono stati accanto in momenti difficili e complessi e a cui, lo stesso Pino, continua a dare un grande esempio di civiltà e cultura della legalità. Un famiglia allargata. Anche altri “personaggi” sono spariti dal blog, forse ritenendoli argomenti superati, sempreché la vita delle persone possa essere considerata ‘superata’. Ci sono state polemiche, lamentele etc per questo ma non ho mai letto nulla di ufficiale, nulla che potesse farmi pensare che vi era un motivo. Anzi mi è capitato di osservare un’epurazione, avvenuta in provincia di Verona, proprio di un ragazzo che inizialmente si era sobbarcato gran parte dei costi e degli oneri della gestione di alcuni spazi web dei Meetup della zona, compreso quello trentino, per aver semplicemente riportato la volontà di una maggioranza e insistito affinchè Grillo non togliesse dai punti da trattare e su cui lavorare quello che invece molti avrebbero voluto portare avanti.
Grillo ha certamente il merito di aver messo in moto una macchina che può funzionare ed essere un alternativa, ma una macchina ha bisogno di tanti ingranaggi e non solo di un motore potente. Sono numerosissime le persone all’interno del movimento preparate e competenti che stimo e che hanno voglia di mettersi in gioco, ma c’è anche una buona parte di persone che non ha alcuna preparazione politica o legislativa. Non penso possa bastare l’esperienza di alcuni se ci si pone come attori nella politica odierna, non credo che lo sforzo dei singoli possa sostituire una ‘scuola politica’ in un paese dove di burocrazia ancora si muore. Non penso che ‘un guru’ che parla di democrazia diretta possa porre il proprio veto su alcunché e non mi riferisco solo alle apparizioni televisive. I requisiti per le candidature alle prossime elezioni e il regolamento sono stati decisi ancora una volta da chi? Lo dico perchè continuo a sperare in queste persone interne al movimento, mi auguro che prendano le redini e inizino a strutturarsi con un sistema decisionale più orizzontale che abbia come primo obiettivo quello di fare una politica che coinvolga, che possa liberarsi dai leaderismi e dalle solite beghe di potere. Includere e costruire, non distruggere o cancellare dovrebbe essere il motto.
Lo spettacolo a cui stiamo assistendo e che si è sviluppato intorno al movimento non lascia ben sperare. Per quanto mi riguarda, temo i leaderismi, questo paese ha già avuto abbastanza uomini della provvidenza, e temo le manie di protagonismo di alcuni. Temo persino l’impreparazione, perché per quanto si possa essere motivati bisogna unire alla voglia di fare, il sapere e l’umiltà. Ho sempre sostenuto, anche con i ‘grillini’ incontrati in questi anni, che il web è uno strumento e non sinonimo di partecipazione e che non basta un wifi a fare una democrazia. Non credo che eleggere i candidati esclusivamente tramite web sia molto democratico e partecipativo visto che in questo paese le persone che non hanno accesso ad internet sono ancora moltissime. Lo ha ribadito anche Zagrebelsky proprio oggi: “L'idea della sovranità del singolo, il quale versa la sua voce nel calderone informatico, è un'ingenuità, un inganno. Su questo punto, il movimento di Grillo dovrebbe essere incalzato. Invece di scagliare vuote parole come "antipolitico", si dovrebbe spiegare che cosa è una forza politica basata sulla rete: democrazia diretta, sì; ma diretta da chi? La rete informatica può facilmente essere una rete nelle mani di uno o di pochissimi. Il leaderismo del periodo di Berlusconi si nutriva almeno di pulsioni populiste. Qui, il controllo dall'alto, a onta dei bagni di folla puramente spettacolari, si prospetta come un algido collegamento - nemmeno definibile rapporto - telematico".
Oggi, molti degli amici del Meetup di allora hanno intrapreso altre strade, anche se c’è chi è rimasto. Altri hanno dato vita all’associazione TrentoAttiva o sono transitati in Libera, nell’Italia dei valori o in Sel, in movimenti come i No Tav, Nimby, il Movimento per l’acqua bene comune, le Agende Rosse, i comitati contro i costi della politica e contro il quorum. C’è chi come me ‘racconta’ e ha trovato altre strade che spesso comunque tornano a coincidere. I temi sono sempre democrazia diretta, partecipazione, trasparenza, ambiente, energie pulite, legalità, istruzione.
Intanto, quest’anno, è rinato il movimento anche in Trentino, altri giovani e meno giovani volonterosi hanno ridato vita ad un esperienza che era morta ancora prima delle liste civiche. Attualmente il dibattito è già approdato alle candidature e, pare, come scrive il Giornale L’Adige che, fra una polemica e l’altra, “Beppe Grillo abbia concesso di derogare dalle norme del movimento che prevedevano di poter correre per le politiche solo agli attivisti con alle spalle una precedente candidatura grillina. Norma che avrebbe tagliato le gambe ai trentini, se non ad uno solo, Mario D’Alterio.” Bene o male non saprei dirlo, non amo che si facciano regole per poi trovare subito l’eccezione, la deroga, non lo trovo istruttivo e coerente. D’altra parte non avrei nemmeno trovato corretto che a correre alle elezione fosse un unico candidato. Il punto rimane dunque, chi decide cosa e chi? A breve ci saranno le elezioni politiche e non tarderanno quelle provinciali, a cui sicuramente, il movimento si presenterà. Staremo a vedere …