Auschwitz, Belzec, Sobibor, Treblinka: i cadaveri avrebbero dovuto essere rossi, non blu!

Un barattolo di Zyklon B, il famoso insetticida a base di acido cianidrico

A integrazione del post di domenica 9 settembre (http://andreacarancini.blogspot.it/2012/09/il-dibattito-tra-roberto-muehlenkamp-e.html ) in cui Friedrich Paul Berg ha trattato della colorazione che avrebbero dovuto avere le vittime di gasazioni omicide (mediante esalazioni diesel, ma anche mediante acido cianidrico), ritengo utile riprodurre qui quanto scritto a suo tempo da Carlo Mattogno nel suo studio AUSCHWITZ: LA PRIMA GASAZIONE[1] riguardo alle testimonianze relative alla prima gasazione nello scantinato del Block 11 di Auschwitz (pp. 134-135, le note 2-4 corrispondono alle note 24-26 del testo originale):
 
[…]
e) I testimoni hanno mai visto i cadaveri di uomini morti intossicati dall’acido cianidrico?
I testimoni che descrivono l’aspetto dei cadaveri dei presunti gasati affermano abbastanza concordemente che essi erano “di colore verdognolo” [Koloru zielonkawego] (Kula), “bluastri” [sine] (Banach), “verdi” [zielone] (Halgas), “blu” [niebielskie] (Wolny), “bluastri” [sine] (Kurant), “blu, quasi viola-nero” [blau, fast violett-schwarz] (Kielar), “bluastri”  [sine] (Weber), “bluastri” [sine] (Germanski).
Nell’opera di Ferdinand Flury e Franz Zernik menzionata nel cap. I, al riguardo si legge:
“Il sangue venoso nell’avvelenamento da acido cianidrico assume un colore rosso splendente [eine leuchtend rote Farbe]; ciò dipende dal fatto che l’ossigeno del sangue arterioso non viene più assorbito dai tessuti e il sangue ritorna nelle vene allo stato arterioso. Il colore rosso chiaro [hellrote] della pelle del cadavere si deve spiegare come ossidazione del sangue a causa dell’eccesso di ossigeno”[2].
La conseguenza di un avvelenamento da acido cianidrico è pertanto “una colorazione rossa” [eine Rotfärbung] della pelle[3].
La risposta alla domanda formulata all’inizio è dunque categorica: i testimoni summenzionati non hanno mai visto i cadaveri di uomini morti per avvelenamento da acido cianidrico. La loro descrizione deriva evidentemente da un ragionamento elementare basato sul nome tedesco dell’acido cianidrico: “Blausäure”, acido blu[4]: se l’acido è “blu”, anche i cadaveri di eventuali gasati dovevano essere “blu”!

 

Fin qui, Carlo Mattogno. Da parte mia osservo che quanto detto da Berg e Mattogno è – indirettamente – confermato dal patologo Dinesh Rao, assistant professor all’UCLA[5],  da cui traggo la seguente citazione disponibile in rete (http://www.forensicpathologyonline.com/index.php?option=com_content&view=article&id=54&Itemid=116l ):
1.      In carbon monoxide poisoning, the colour is cherry red.
2.      In hydrocyanic acid poisoning and sometimes in burns the colour is cherry red.
Traduzione:
1.       Nell’avvelenamento da monossido di carbonio, la colorazione [della pelle] è rosso ciliegia.
2.       Nell’avvelenamento da acido cianidrico e qualche volta nelle bruciature la colorazione è rosso ciliegia. 

Vittima di avvelenamento da monossido di carbonio


[1] Padova, Edizioni di Ar, 1992.
[2] Ferdinand Flury-Franz Zernik, Gase, Dämpfe, Rauch- und Staubarten, Verlag Julius Springer, Berlin 1931, p. 401.
[3] W. Forth-D. Heuschler-W. Rummel, Pharmakologie und Toxikologie, Mannheim 1987, p. 751.
[4] Anche il termine “cyan” – che si trova nel nome di questa sostanza in varie lingue: Cyanwasserstoff, (acide) cyanhydrique, (hydrogen) cyanide, acido cianidrico, ecc. – significa “azzurro” (dal greco “kyanos”, nome del carbonato di rame di colore azzurro).