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Graf (a sinistra nella foto) con Ahmed Rami |
UN PERICOLOSO
COMPLESSO DI COLPA
Di Jürgen Graf, settembre 1994
Per gli ebrei la storia [dell’Olocausto] è diventata una
parte indispensabile del loro patrimonio religioso, proprio come i guai che i
figli d’Israele dovettero sopportare in Egitto o la distruzione del secondo
tempio. Anche per i non ebrei, l’Olocausto è stato gradualmente trasformato in
un mito religioso … anche la più piccola critica rivolta ad ebrei come Elie
Wiesel o Simon Wiesenthal è diventata un tabù: se criticate un ebreo, siete un
antisemita. Anche Hitler che, come tutti sanno, gasò gli ebrei, era un
antisemita. E così, chiunque critica gli ebrei spiana la strada a nuove camere
a gas!
Per quanto sia primitivo, queste tipo di argomento è
straordinariamente efficace. Questo è ciò che rende la lotta revisionista così
eccezionalmente difficile: non solo dobbiamo affrontare l’ardua impresa di
combattere contro la censura dei media, la repressione e la propaganda, ma
dobbiamo anche sconfiggere una sorta di fede religiosa. Come la storia
dimostra, confutare una religione con argomenti razionali non è esattamente un
compito facile. Ma questa lotta deve essere combattuta, e, poiché il destino
delle future generazioni dipende dal suo esito, faremmo meglio a vincerla. La menzogna
dell’Olocausto ha avvelenato gli europei e altri popoli bianchi di origine
europea con un
complesso di colpa che minaccia di distruggere la nostra autostima e la nostra
volontà di sopravvivenza.
Per tutti quelli coinvolti in questa lotta contro un nemico
così potente e che dispone di risorse finanziarie praticamente illimitate, i
prossimi anni non saranno certo privi di interesse. Per i revisionisti, almeno,
la vita non è noiosa.