Jurgen Graf: un pericoloso complesso di colpa

Graf (a sinistra nella foto) con Ahmed Rami

UN PERICOLOSO COMPLESSO DI COLPA

Di Jürgen Graf, settembre 1994[1]

Per gli ebrei la storia [dell’Olocausto] è diventata una parte indispensabile del loro patrimonio religioso, proprio come i guai che i figli d’Israele dovettero sopportare in Egitto o la distruzione del secondo tempio. Anche per i non ebrei, l’Olocausto è stato gradualmente trasformato in un mito religioso … anche la più piccola critica rivolta ad ebrei come Elie Wiesel o Simon Wiesenthal è diventata un tabù: se criticate un ebreo, siete un antisemita. Anche Hitler che, come tutti sanno, gasò gli ebrei, era un antisemita. E così, chiunque critica gli ebrei spiana la strada a nuove camere a gas!

Per quanto sia primitivo, queste tipo di argomento è straordinariamente efficace. Questo è ciò che rende la lotta revisionista così eccezionalmente difficile: non solo dobbiamo affrontare l’ardua impresa di combattere contro la censura dei media, la repressione e la propaganda, ma dobbiamo anche sconfiggere una sorta di fede religiosa. Come la storia dimostra, confutare una religione con argomenti razionali non è esattamente un compito facile. Ma questa lotta deve essere combattuta, e, poiché il destino delle future generazioni dipende dal suo esito, faremmo meglio a vincerla. La menzogna dell’Olocausto ha avvelenato gli europei e altri popoli bianchi di origine europea[2] con un complesso di colpa che minaccia di distruggere la nostra autostima e la nostra volontà di sopravvivenza.

Per tutti quelli coinvolti in questa lotta contro un nemico così potente e che dispone di risorse finanziarie praticamente illimitate, i prossimi anni non saranno certo privi di interesse. Per i revisionisti, almeno, la vita non è noiosa.



[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.ihr.org/jhr/v17/v17n4p12_Graf.html
[2] Non solo i popoli bianchi di origine europea: anche gli arabi, ad esempio, vengono colpevolizzati con il ritornello dell’appoggio del Gran Muftì di Gerusalemme a Hitler durante la seconda guerra mondiale, e, sempre secondo la propaganda olocaustica, nessun paese – né europeo né extraeuropeo – fece abbastanza per salvare gli ebrei. Per i sionisti, tutta l’umanità (non ebraica) è praticamente colpevole della Shoah (nota del traduttore).