I nuovi dati del governo tedesco sulla persecuzione dei dissidenti


I NUOVI DATI DEL GOVERNO TEDESCO SULLA PERSECUZIONE DEI DISSIDENTI[1]

19.07.2012

Nota del traduttore: questo post costituisce un aggiornamento del saggio di Germar Rudolf intitolato LA GERMANIA – UNA SITUAZIONE DA INCUBO, pubblicato in rete al seguente indirizzo: http://ita.vho.org/040_Germania_situazione_da_incubo.htm


Ogni anno, il governo tedesco presenta orgogliosamente i numeri della sua persecuzione contro pacifici dissidenti, accomunati ai criminali violenti quali “nemici della costituzione [tedesca]”.
Non importa che la Germania non l’abbia neanche, una costituzione.
Ieri, il governo tedesco ha diffuso le cifre della persecuzione governativa per l’anno 2011, stampate nel suo Rapporto sulla protezione della Costituzione[2] (Verfassungschutzbericht). Secondo tale rapporto, nel 2011 sono state intraprese 13.865 indagini penali contro individui per aver commesso o “reati di propaganda” (11.401 casi) o per aver detto o scritto cose ritenute capaci di “sobillare il popolo” (2.464 casi, vedi p. 28 del nuovo rapporto). Tutto ciò equivale a una crescita del 1.5% dei casi in questione, rispetto all’anno precedente (un totale di 13.663 casi per il 2010). Tutti questi reati vengono raggruppati sotto la voce “estremismo di destra”. Le liste dei reati commessi da estremisti di sinistra o da estremisti stranieri non rientrano in questa categoria, il che fondamentalmente significa che, in Germania, solo patrioti, nazionalisti e simili possono commettere tali “reati d’opinione”. Dopo tutto, in Germania, “destri”, “nazisti” e “male” sono sinonimi. Il codice penale tedesco postula persino, in modo implicito, che solo gli estremisti di destra possono commettere reati d’opinione. Tutto ciò rende la Germania il solo paese nella storia del genere umano in cui le espressioni di amore per il proprio paese in molti casi sono diventate illegali.
Il grafico mostra lo sviluppo del perseguimento in Germania dei “reati d’opinione” (in blu); i reati commessi da persone di sinistra (in rosso) o da stranieri (in verde) nel suddetto Rapporto sono elencati solo come “altri reati”, così non è chiaro se, e fino a che punto, questi reati includano i “reati d’opinione”. Il grafico mostra che in Germania la persecuzione dei patrioti e dei nazionalisti nel corso degli ultimi 18 anni è diventata sempre più dura e rimane ad un livello alto. Dal 1994, sono state intraprese dalle autorità tedesche circa un quarto di milione di indagini penali. Anche se non si sa quante di queste indagini abbiano condotto a rinvii a giudizio e a condanne.

Due dei più famosi "prigionieri di coscienza" tedeschi, Gunter Deckert e Sylvia Stolz, con Michele Renouf (a destra)


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.codoh.com/news/1733.