La storica testimonianza del dr. William Lindsey al Grande Processo dell'Olocausto di Toronto

Il dr. William Lindsey al Grande Processo dell'Olocausto del 1985

Questo post si compone di due parti: la traduzione dell’articolo della Montréal Gazette del 12 febbraio 1985, che rende conto della testimonianza del dr. William Lindsey al primo processo Zündel di Toronto[1] (il chimico americano era stato chiamato a testimoniare dai difensori dell’imputato Ernst Zündel[2]), articolo disponibile nell’edizione originale sul sito di David Irving, e la traduzione del commento di Michael Hoffman al detto articolo, commento non disponibile in rete ma che traggo dalla prima edizione del libro di Hoffman THE GREAT HOLOCAUST TRIAL[3] (Il grande processo dell’Olocausto)[4].

THE MONTRÉAL GAZETTE

Montréal, 12 febbraio 1985, pagina A-6

IMPOSSIBILI LE GASAZIONI DI MASSA NAZISTE, AFFERMA PERITO AL PROCESSO ZÜNDEL[5]

TORONTO (CP) – Le gasazioni di massa che utilizzavano cianuro di idrogeno sarebbero state fisicamente impossibili nelle grandi stanze senza sigilli che vennero chiamate camere a gas naziste, ha testimoniato ieri al processo di Ernst Zundel un chimico degli Stati Uniti.

William Lindsey ha detto di non poter credere ai resoconti storici secondo cui nei campi di Auschwitz e Birkenau, in Polonia, vennero gasate tra il milione e i due milioni e mezzo di persone.

Riconoscimento

Lindsey è stato riconosciuto dalla corte come esperto di cianuro di idrogeno, il veleno che si ritiene sia stato usato per uccidere milioni di ebrei nei campi della morte nazisti.

“Dopo aver esaminato le prove … sono costretto a concludere che è impossibile che tutto ciò sia successo nel modo in cui è stato descritto”, ha detto Lindsey, che è stato ricercatore associato presso una azienda chimica dello Iowa per 33 anni.

“Vi sono troppe contraddizioni[6] … Nessuno venne intenzionalmente ucciso con [il gas] Zyklon B con queste modalità”, ha aggiunto il testimone della difesa, che ha detto di condividere le sue informazioni “revisioniste” con Zundel.

Zundel, 46 anni, un cittadino della Germania Ovest che vive a Toronto, si è dichiarato non colpevole dell’accusa di aver intenzionalmente pubblicato false notizie atte a provocare probabilmente intolleranza sociale o razziale.

Due delle sue pubblicazioni liquidano il genocidio degli ebrei nella seconda guerra mondiale come una mistificazione e come un complotto sionista per estorcere riparazioni alla Germania.

Lo Zyklon B, che contiene per un terzo cianuro di idrogeno liquido, venne descritto nei processi postbellici di Norimberga come lo strumento omicida delle camere a gas sotterranee.

Il cianuro di idrogeno è talmente mortale che 300 parti per milione vaporizzate nell’aria sono sufficienti a uccidere gli esseri umani in tre minuti, ha detto Lindsey alla giuria della Corte Distrettuale.

Ma le camere sotterranee erano fredde, ha aggiunto, e ci sarebbe voluta una temperatura più alta per vaporizzare lo Zyklon B ancora allo stato solido.

Lindsey ha detto in seguito sotto contro-interrogatorio che il punto di ebollizione chimica è di 26 gradi e che la temperatura corporea ammessa avrebbe aumentato la temperatura delle affollate camere.

Lindsey, che ha visitato tutti i campi nazisti dell’Europa orientale per approfondire le “accuse” riguardanti le gasazioni olocaustiche, ha detto che le camere perdevano [non erano a tenuta di gas] e che le persone all’esterno sarebbero rimaste uccise.

Porte fragili

Egli ha descritto le camere di Auschwitz come provviste di due fragili porte di legno, una con un riquadro di vetro, e con un foro sul tetto.

Lindsey ha contestato una precedente testimonianza di un testimone della Corona, che aveva detto di aver estratto dalle camere cadaveri bagnati e gasati poco prima.

“Tu puoi assorbire facilmente (attraverso la pelle) il cianuro di idrogeno”, ha detto. “Se non ti fossi lavato subito, ti saresti aggiunto alla presunta pila di cadaveri che stavi portando fuori”.

Commento di Michael Hoffman:

Una delle ragioni del perché la teoria dello sterminio è stata inficiata dal processo è dovuta al fatto che rinomati uomini di scienza hanno volontariamente rischiato la propria carriera e persino la propria vita per testimoniare. Uno di questi uomini è stato il dr. William Bryan Lindsey, per 33 anni scienziato ricercatore in un’importante corporation degli Stati Uniti, con un dottorato in chimica presso l’Università dell’Indiana a Bloomington. Notate come nel detto articolo ogni menzione del suo Ph.D.[7] e del suo lavoro come scienziato in un’importante corporation degli Stati Uniti siano state cancellate in modo da sminuire l’impatto della sua testimonianza. Egli è citato come “Lindsey” ma mai come dr. Lindsey. Tali trucchi mediatici non diminuiscono il servizio che la testimonianza del dr.Lindsey rende alla conoscenza umana, nello smascherare le superstizioni del culto dell’”Olocausto”.

La porta di legno della "camera a gas" di Auschwitz descritta da Lindsey

L'interno della predetta "camera a gas": foto tratte dal sito scrapbookpages.com



[1] Sul primo processo Zündel, si legga:
Il ventesimo anniversario del Grande Processo dell’Olocausto
http://vho.org/aaargh/ital/hoffman.html
[2] Sulla figura di Ernst Zündel, si legga il post:
 Ernst Zündel: il più importante prigioniero politico dell’occidente
http://andreacarancini.blogspot.it/2010/02/ernst-zundel-il-piu-importante.html
[3] Michael A. Hoffman, The Great Holocaust Trial, Torrance, 1985. Il commento in questione si trova alla pagina 73.
[4] L’anno scorso è uscita la seconda edizione del libro; vedi al riguardo il post:
Qualcuno si ricorda di The Great Holocaust Trial?
http://andreacarancini.blogspot.it/2011/06/qualcuno-si-ricorda-di-great-holocaust.html
[5] http://www.fpp.co.uk/Auschwitz/Zundel/Lindsey.html
[6] Le dette contraddizioni sono state esaminate in modo approfondito da Lindsey nel saggio Zyklon B, Auschwitz, and Bruno Tesch, disponibile in rete all’indirizzo: http://www.ihr.org/jhr/v04/v04p261_Lindsey.html
[7] Abbreviazione del dottorato.