Lo sfrigolio delle code di paglia, da quando è uscito il
film di Marco Tullio Giordana su Piazza Fontana, sta diventando rovente.
Non ho visto il film e, per ora, non lo vedrò: per ora, mi
interessa consigliare alcune letture orientative rispetto al polverone
scatenato per l’occasione dalle corazzate giornalistiche di regime, a
cominciare da “Repubblica”, che paventano che il film faccia da volano al temutissimo,
in quanto intollerabilmente revisionista,
libro di Paolo Cucchiarelli “Il segreto
di Piazza Fontana”, vera pietra miliare sull’argomento.
Vado di fretta e quindi mi limito solo ad alcune
osservazioni (e suggerimenti) volanti.
Perché è così importante il libro di Cucchiarelli?
Perché, al di là della tesi della doppia bomba (vero
spauracchio degli “opposti conformismi”, e
pur tuttavia suffragata dall’inconfutata perizia del generale Fernando Termentini)
è stato il primo libro a parlare davvero della zona grigia del terrorismo, quella che non denota tanto le
collusioni della società civile con i terroristi, bensì le collusioni non solo
tra i settori più insospettabilmente istituzionali
dello Stato con i detti terroristi (“neri”, certo, ma anche “rossi” e “bianchi”)
ma anche tra terroristi di opposto orientamento politico (a cominciare dalle
inconfessabili relazioni tra certi anarchici e i neofascisti che fornivano loro
le bombe, ferma restando la distinzione della ben diversa pericolosità
operativa di un’agenzia di servizi terroristici quale Ordine Nuovo rispetto ai
detti bombaroli).
Da questo punto di vista, il libro di Cucchiarelli, che nel
2009 era una novità quasi assoluta, ha trovato autorevoli conferme nei libri
usciti negli anni successivi, quali quelli di Cereghino e Fasanella (“Il golpe inglese”) e di De
Prospo e Priore (“Chi manovrava le
Brigate rosse?”), che si
aggiungono a quello scritto in anni lontani dai fratelli Cipriani (“Sovranità limitata”), di cui mi sono a
lungo soffermato su questo blog.
Comunque, inviterei gli attenti lettori a comprare un altro
libro revisionista su Piazza Fontana uscito nei mesi scorsi ma rimasto oscurato
da più rumorosi eventi editoriali. Si tratta di Il triangolo delle bombe, di Roberto Gremmo, che fa propria le tesi
sulla doppia bomba e sulla zona grigia di Cucchiarelli inserendole però in una
prospettiva storica tanto inedita quanto interessante: http://libriribellicatalogo.blogspot.it/2011_12_01_archive.html
Peccato che Travaglio non dica – anche lui – da cronista che
sa tutto, o quasi, degli italici “misteri” del terrorismo, quello che sa lui sulla vicenda di Piazza Fontana
(avendo seguito all’epoca, con l’acribia che gli è propria, la persecuzione
subìta da Guido Salvini – il giudice istruttore che nella prima metà degli anni
’90 stava per inchiodare gli ordinovisti/atlantisti veneti – da parte della
cosiddetta “Magistratura associata”, a cominciare dalla Procura di Milano...).