La mafia che non esiste e il cane poliziotto di Trilussa


Ho letto nei giorni scorsi l’articolo MAFIE IN LIGURIA – GENOVA PER NOI[1]. Impressionante, a cominciare dall’incipit:

Anche a Genova, a sentire il procuratore, il questore, il comandante dei carabinieri ed il prefetto, la mafia non esiste, cosi' come non esiste nel ponente ligure, commissariamento del comune di Bordighera, probabilmente per microcriminalita', a parte. Questi signori forse dovrebbero leggersi i rapporti e le relazioni dei reparti investigativi della Dia, della Guardia di Finanza e gli atti, peraltro pubblici, della Commissione parlamentare antimafia, che da anni indicano le famiglie mafiose che operano sul territorio, con tanto di nomi e cognomi; societa' e settori di attivita', presenti e radicate a Genova. Basterebbe qualche passeggiata in certi rioni, o qualche occhiata meno superficiale ad assegnazioni monopolistiche di appalti e subappalti".

Tutto ciò mi ha ricordato una storica poesia di Trilussa, ER CANE POLIZZOTTO[2]:

Jeri ho incontrato un Cane polizzotto.
Dico: - Come te va? - Dice: - Benone!
Ogni ladro che vedo je do sotto.
Li sento da l’odore, caro mio!
Cór naso che ciò io! … -

In quer mentre è passato un fornitore
Che Dio solo sa quant’ha rubbato.
Ho chiesto ar Cane: - Senti un certo odore? –
Ma lui m’ha detto: - No … So’ raffreddato … -
Er Cane poliziotto ch’ho incontrato
Lo faranno prestissimo questore.




[2] Il mio riferimento è in: Trilussa, Poesie scelte, volume secondo, Oscar Mondadori, 1969, p. 68.