Don Francesco Ricossa, sull’ultimo numero di Sodalitium (n°65,
febbraio 2012, p. 14), persevera nell’ascrivere il consultore del Sillabo Donoso Cortés al
“Tradizionalismo cattolico dell’età della Restaurazione,
condannato dalla Chiesa per il suo fideismo, anche se non tutti i suoi
esponenti sono stati condannati (de Maistre, de Bonald, Donoso Cortes,
Lamennais, Ventura di Raulica, Gioberti, Bonnetty e gli Annales de philosophie chrétienne, Ubaghs e la scuola di Lovanio,
Bautain ecc.)”.
Che dire? Perseverare
est diabolicum.
Ripropongo quindi quanto scrissi nel 2004:
Donoso Cortés: ora pro nobis!