Un'altra olo-bufala di "Repubblica": il presunto originale del Protocollo di Wannsee

Da Carlo Mattogno ricevo e volentieri pubblico il seguente contributo su uno dei tanti sfondoni olocaustici di "Repubblica" (sul Protocollo di Wannsee si veda anche l'articolo di Gilad Atzmon pubblicato qui a suo tempo: http://andreacarancini.blogspot.com/2009/10/il-protocollo-di-wannsee-e-le-menzogne.html).

Un'altra olo-bufala di Repubblica

Nel sito la Repubblica.it è apparso un breve articolo intitolato “Così il Reich pianificò lo sterminio degli ebrei
esiste ancora una copia del protocollo” che è stato presentato con queste parole: «Il documento uscito dalla riunione segreta del 20 gennaio 1942 sulla “soluzione finale” fu trovato per caso dopo la sconfitta del nazismo, fotocopiato e riprodotto in vari testi didattici, ma si pensava che l'originale non esistesse più. Invece c'è. E Welt online ha pubblicato quelle agghiaccianti 15 pagine dattiloscritte. Dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI»[1]. Ecco il testo:

«BERLINO - Esiste ancora una copia del protocollo della riunione segreta in cui, il 20 gennaio 1942, alti ufficiali delle SS e dignitari d'alto rango del Partito nazionalsocialista (Nsdap) e dell'amministrazione del Terzo Reich discussero e organizzarono con precisione e metodicità industriale il genocidio del popolo ebraico. Per decenni, è stato custodito come documento storico negli archivi dello Auswaertiges Amt, il ministero degli Esteri tedesco. Il documento fu trovato per caso, dopo la disfatta dell'Asse, da ufficiali delle forze armate americane, e consegnato ai giudici del processo di Norimberga, la grande istruttoria degli Alleati contro i criminali nazisti. Fu più volte fotocopiato e riprodotto in testi storici e scolastici, ma si pensava che l'originale non esistesse più. Invece eccolo qui: in quelle 15 pagine dattiloscritte ingiallite dal tempo, pubblicate da Welt online 1 (edizione digitale del quotidiano liberalconservatore vicino al governo Merkel) oggi tutti, soprattutto i giovani, possono ritrovare la prova schiacciante della Shoah. E' l'ennesima smentita ai negazionisti, ai nostalgici e agli storici revisionisti che spudoratamente affermano che l'Olocausto sarebbe stato inventato a posteriori dai vincitori della seconda guerra mondiale (Usa, Regno Unito, Urss, la Polonia del governo in esilio a Londra, la Francia libera di De Gaulle e i molti Paesi e movimenti di resistenza loro alleati). Nossignore: tutto vero, confermato ancora una volta dalla lettura di quell'agghiacciante documento».

Repubblica dà l'ennesima prova della sua macroscopica ignoranza storica. Premetto che questi solerti censori non hanno neppure capito che la fonte che pappagallescamente citano,  WeltOnline, non menziona affatto una nuova scoperta di presunto “originale” del protocollo della conferenza di Wannsee,  ma si riferisce invece alla vecchia scoperta, risalente al marzo 1947! E proprio per questo viene chiamato in causa lo scopritore, Robert Kempner[2].
L'articolo in questione  pubblica la prima pagina del protocollo con questa precisazione: «FOTO: POLITISCHES ARCHIV DES AUSWÄRTIGEN AMTES». Ossia il documento è appunto quello che «è stato custodito come documento storico negli archivi dello Auswaertiges Amt».
Si tratta del documento noto da decenni, la «16. Ausfertigung», ossia la sedicesima copia del protocollo. Come una sedicesima copia possa costituire l'originale, lo sanno solo gli “esperti” di Repubblica!
Sorvolo sulle loro altre farneticazioni  circa il significato del documento, sulle cialtronerie   riguardo a una pretesa «smentita ai negazionisti» e su vaneggiamenti vari, come la storiella dell' Olocausto che  «sarebbe stato inventato a posteriori dai vincitori della seconda guerra mondiale». Come si può prendere seriamente gente che è incapace perfino di capire le fonti che cita? 

Carlo Mattogno.

La sedicesima copia del protocollo di Wannsee pubblicata come "l'originale" da Repubblica