Sarkozy: non toccatemi la legge Gayssot!

Sarkozy e il presidente armeno Serge Sarkissian rendono omaggio alle vittime del "genocidio" durante una visita del presidente francese in Armenia lo scorso ottobre

GENOCIDIO DEGLI ARMENI: SARKOZY DETERMINATO, A COSTO DI FAR ARRABBIARE ANCORA DI PIÙ LA TURCHIA[1]

PARIGI (AFP) – Sarkozy promette un nuovo testo che punisca la negazione del genocidio degli armeni, in caso di censura costituzionale, e mostra la sua determinazione a proposito di questa questione, a costo di far arrabbiare ancora di più la Turchia, che minaccia la Francia di “rappresaglie economiche e commerciali”.

Il testo di legge che punisce la negazione del genocidio degli armeni del 1915 da parte della Turchia ottomana ha fatto scattare la collera dei turchi: il loro Primo Ministro Recep Rayyp Erdogan vi ha visto “un aumento dell’islamofobia e del razzismo in Europa”.

Il testo, definitivamente adottato dal Parlamento il 23 gennaio, avrebbe dovuto essere promulgato dal presidente della Repubblica nel corso delle due settimane seguenti, ma è stato bloccato da un ricorso presso il Consiglio costituzionale[2] da parlamentari di ogni parte ma principalmente di destra.

Il capo dello Stato ha ugualmente rimproverato ai ministri in disaccordo con la legge – Alain Juppé (Affari esteri) e Bruno Le Maire (Agricoltura) – di “non guardare più lontano del proprio naso”.

Secondo lui, se il testo di legge venisse censurato, certuni ne trarrebbero profitto per presentare una QPC (Question prioritaire de constitutionnalité [Questione prioritaria di costituzionalità]) davanti al Consiglio costituzionale riguardo alla legge Gayssot che penalizza la negazione della Shoah.

Finora, solo la negazione dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti è punito dalla legge. Secondo l’Eliseo, “tutto ciò non era accettabile per gli armeni, che ritenevano che vi fossero due pesi e due misure”.

La determinazione del presidente a proposito di questa questione rischia di provocare un ritorno di collera presso i turchi. Dopo il ricorso dei parlamentari al Consiglio costituzionale, l’ambasciata della Turchia in Francia aveva affermato che le relazioni tra Parigi e Ankara, che “rischiavano una rottura”, si sarebbero “distese”.

Dopo la presentazione del testo di legge davanti all’Assemblea, a dicembre, i turchi hanno congelato la loro cooperazione politica e militare con la Francia, e minacciano di fare lo stesso con gli scambi economici e culturali.

Ma l’Eliseo non se ne preoccupa. “Abbiamo già conosciuto due boicottaggi dalla (parte) della Turchia, nel 2001 durante l’approvazione della legge che riconosceva il genocidio degli armeni e nel 2006, durante la prima presentazione della proposta di legge che punisce la negazione di questo genocidio. Le relazioni economiche tra i due paesi non ne sono state colpite”, sottolinea.

“Dal 2006, siamo passati da 250 imprese installate in Turchia a 400, il numero degli impiegati turchi è passato da 40.000 a 100.000”, in queste imprese, aggiunge, lasciando anche intendere che nessuno dei due paesi ha interesse a veder peggiorare le loro relazioni.

Ma le critiche verso il presidente Sarkozy, già preso a bersaglio dai turchi per il suo rifiuto di farli aderire all’Unione europea, potrebbero diventare ancora più aspre. “Sarkozy passerà alla storia come l’uomo che ha massacrato la storia”, ha detto recentemente incollerito un ministro turco.

La Francia è stato il primo grande paese europeo, nel gennaio 2001, a riconoscere il genocidio degli armeni.

La Turchia,  erede dell’impero ottomano, smantellato nel 1920, rifiuta il termine di genocidio. Numerosi storici stimano che siano 1.5 milioni di armeni, uomini, donne e bambini, a essere stati massacrati in Anatolia tra il 1915 e il 1917.

Commento di Andrea Carancini

I lettori interessati all’argomento potranno trovare spunti di riflessione nei seguenti post:

Lettera aperta a Howard L. Berman sul presunto genocidio degli armeni: http://andreacarancini.blogspot.com/2010/03/lettera-aperta-howard-l-berman-sul.html

Sarah Ludford: ingiusta la risoluzione sul “genocidio” armeno: http://andreacarancini.blogspot.com/2010/03/sarah-ludford-ingiusta-la-risoluzione.html

Lasciate stare la storia, dicono i turchi-armeni agli estranei: http://andreacarancini.blogspot.com/2010/03/sarah-ludford-ingiusta-la-risoluzione.html

Più in generale, sulle cosiddette leggi memoriali e sui ceppi che pongono alla libertà di ricerca scientifica e intellettuale:

Per la libertà di ricerca, contro Anna Foa:
http://andreacarancini.blogspot.com/2010/11/per-la-liberta-di-ricerca-contro-anna.html

Per chi legge il francese, il dossier sui massacri degli armeni sul sito dell’AAARGH[3]
“Mon génocide est plus gros que le tien” (Il mio genocidio è più grosso del tuo):
 http://www.vho.org/aaargh/fran/genoplusgros/armen/armen.html

Sarkozy e Carlà allo Yad Vashem nel giugno 2008




[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.liberation.fr/depeches/01012387388-genocide-armenien-sarkozy-determine-quitte-a-facher-un-peu-plus-la-turquie . I grassetti nel testo sono miei.

[3] L’Association des Anciens Amateurs des Récits de Guerres et d’Holocaustes: l’Associazione degli Antichi Amatori dei Racconti delle Guerre e degli Olocausti.