FOTOGRAFIE: LA
SCRITTA “MORTE AL CRISTIANESIMO” VERNICIATA A SPRUZZO SU UNA CHIESA DI
GERUSALEMME NELL’ATTACCO DENOMINATO “PRICE TAG” [“Cartellino
del prezzo”]
Martedì, 21 febbraio 2012
Vandali hanno verniciato a spruzzo “Gesù è il figlio di una
puttana”, e hanno bucato le gomme di un’auto parcheggiata nella congregazione
battista di Narkis Street a Gerusalemme.
Il pastore Chuck Kopp osserva le scritte verniciate a
spruzzo con i messaggi di odio: “Cartellino del prezzo”, “Vi crocifiggeremo”, “Gesù
è morto” e “Morte al cristianesimo”.
La scritta “Cartellino del prezzo” verniciata a spruzzo
sulla proprietà della congregazione battista di Narkis Street.
“Gesù è il figlio di una puttana”, “Vi crocifiggeremo”, “Gesù
è morto” e “Morte al cristianesimo” sono i messaggi lasciati dai vandali che
hanno attaccato oggi la congregazione battista di Narkis Street a Gerusalemme
Ovest. Nell’attacco sono state anche bucate le gomme di diverse auto
parcheggiate all’interno del complesso.
Le foto suddette sono state scattate dal collaboratore di Electronic Intifada Ryan Rodrick
Beiler.
La scritta “Cartellino del prezzo” è stata verniciata a
spruzzo sulla proprietà diverse volte, in riferimento alla “punizione che i
coloni esigeranno di fronte ad ogni tentativo del governo israeliano di tenere
a freno gli insediamenti nella Cisgiordania occupata”, come riferisce oggi l’agenzia
Reuters.
La Reuters ha aggiunto: “Due settimane fa, scritte analoghe
sono state scarabocchiate sul Monastero della Croce, dell’undicesimo secolo,
ubicato anch’esso a Gerusalemme Ovest”, ma nessuno era stato fermato per tale
attacco.
The Electronic
Intifada ha riferito di tali attacchi; il mese scorso, una donna della
città di Hebron, nella Cisgiordania occupata, ha proseguito lo sciopero della
fame per protestare per la violenza dei coloni contro la sua famiglia e la sua
proprietà.
Tali attacchi avvengono su entrambi i lati della Linea Verde
– la linea dell’armistizio del 1949 che segna il confine tra Israele e la
Cisgiordania. L’anno scorso, Jillian Kestler-D’Amours riferì per Electronic Intifada che i leader
della comunità palestinese di Israele protestavano per l’inerzia del governo israeliano
nell’affrontare i crescenti attacchi in Israele contro i palestinesi.
“Siamo davvero preoccupati. Adesso queste persone attaccano
i luoghi sacri; domani potrebbero danneggiare anche le persone”, ha detto Sami
Abu Shehadeh, residente a Jaffa e membro del consiglio comunale di Tel
Aviv-Jaffa, a Electronic Intifada.
Un grazie a Dena
Shunra per aver tradotto dall’ebraico le scritte sui muri delle foto.
FINE DELL'ARTICOLO DI ELECTRONIC INTIFADA.
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