"Morte al cristianesimo"! I cristiani della Palestina sotto attacco


FOTOGRAFIE: LA SCRITTA “MORTE AL CRISTIANESIMO” VERNICIATA A SPRUZZO SU UNA CHIESA DI GERUSALEMME NELL’ATTACCO DENOMINATO “PRICE TAG”[1] [“Cartellino del prezzo”]

Martedì, 21 febbraio 2012


Vandali hanno verniciato a spruzzo “Gesù è il figlio di una puttana”, e hanno bucato le gomme di un’auto parcheggiata nella congregazione battista di Narkis Street a Gerusalemme.


Il pastore Chuck Kopp osserva le scritte verniciate a spruzzo con i messaggi di odio: “Cartellino del prezzo”, “Vi crocifiggeremo”, “Gesù è morto” e “Morte al cristianesimo”.


La scritta “Cartellino del prezzo” verniciata a spruzzo sulla proprietà della congregazione battista di Narkis Street. 

“Gesù è il figlio di una puttana”, “Vi crocifiggeremo”, “Gesù è morto” e “Morte al cristianesimo” sono i messaggi lasciati dai vandali che hanno attaccato oggi la congregazione battista di Narkis Street a Gerusalemme Ovest. Nell’attacco sono state anche bucate le gomme di diverse auto parcheggiate all’interno del complesso.

Le foto suddette sono state scattate dal collaboratore di Electronic Intifada Ryan Rodrick Beiler[2].

La scritta “Cartellino del prezzo” è stata verniciata a spruzzo sulla proprietà diverse volte, in riferimento alla “punizione che i coloni esigeranno di fronte ad ogni tentativo del governo israeliano di tenere a freno gli insediamenti nella Cisgiordania occupata”, come riferisce oggi l’agenzia Reuters[3].

La Reuters ha aggiunto: “Due settimane fa, scritte analoghe sono state scarabocchiate sul Monastero della Croce, dell’undicesimo secolo, ubicato anch’esso a Gerusalemme Ovest”, ma nessuno era stato fermato per tale attacco.

The Electronic Intifada ha riferito di tali attacchi; il mese scorso, una donna della città di Hebron, nella Cisgiordania occupata, ha proseguito lo sciopero della fame per protestare per la violenza dei coloni contro la sua famiglia e la sua proprietà[4].

Tali attacchi avvengono su entrambi i lati della Linea Verde – la linea dell’armistizio del 1949 che segna il confine tra Israele e la Cisgiordania. L’anno scorso, Jillian Kestler-D’Amours riferì[5] per Electronic Intifada che i leader della comunità palestinese di Israele protestavano per l’inerzia del governo israeliano nell’affrontare i crescenti attacchi in Israele contro i palestinesi.

“Siamo davvero preoccupati. Adesso queste persone attaccano i luoghi sacri; domani potrebbero danneggiare anche le persone”, ha detto Sami Abu Shehadeh, residente a Jaffa e membro del consiglio comunale di Tel Aviv-Jaffa, a Electronic Intifada.

Un grazie a Dena Shunra per aver tradotto dall’ebraico le scritte sui muri delle foto.
FINE DELL'ARTICOLO DI ELECTRONIC INTIFADA.

Che cioia essere amici di "Israele"!



[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/blogs/maureen/photos-death-christianity-spray-painted-jerusalem-church-price-tag-attack