Il Kaparot e lo Yom Kippur: il voodoo e lo spergiuro del giudaismo


Il KAPAROT E LO YOM KIPPUR: IL VOODOO E LO SPERGIURO DEL GIUDAISMO[1]

Di Michael Hoffman, 6 ottobre 2011

Prima di tutto, vorrei ringraziare le molte persone, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo, che hanno risposto al nostro annuncio dello scorso 4 ottobre[2] e che hanno prenotato l’edizione in brossura, rivista e ampliata, del mio libro Judaism Strange Gods[3], che dovrebbe essere pronta per le spedizioni alla fine di novembre. Tra i molti che lo hanno ordinato, dall’indirizzo di posta elettronica usato per eseguire l’ordine, uno dei più importanti scienziati americani. Le nostre regole di privacy ci vietano di rivelarne il nome, ma siamo naturalmente lieti che questo illustre gentleman si interessi al nostro lavoro. È tutto ciò foriero di un futuro migliore per la nostra missione di verità?

Lo Yom Kippur, questa smodata orgia rabbinica di autocompiacimento, grazie alla quale il mondo occidentale osserverà in soggezione come dei “pii ebrei” chiedono perdono a Dio, cercano di ottenere giustizia e, nella fase preparatoria del giorno sacro, trasferiscono i loro peccati a un pollo, inizia il venerdì sera del 7 ottobre.


Cosa dici?

È chiamato kaparot. Non quadra con l’immagine lacrimosa e diafana del giudaismo ortodosso divulgata da [Steven] Spielberg, non è vero? I talmudisti fanno roteare un pollo sopra la loro testa nella convinzione che, recitando le preghiere del Mahzor mentre compiono questo gesto, trasferiscano i loro peccati al pollo!

Il kaparot è il voodoo propedeutico allo Yom Kippur che i media sono restii a riferire. Quando ne parlano omettono solitamente la roteazione e la convinzione del trasferimento dei peccati allo sfortunato gallinaceo. L’agenzia di informazioni cinese, dando questa settimana copertura ai riti del kaparot di Gerusalemme, li ha ridotti a nulla più che “il macello simbolico di polli come atto di espiazione”.

Il rituale giudaico del kaparot è un rito così manifestamente pagano che ha il potere di scuotere persino i creduloni goyim dal loro sonno ipnotico. I primi 40 secondi di questo raro video sul kaparot,  

http://www.youtube.com/watch?v=Ej13paGUQN8

mostrano l’effettiva roteazione dei polli (il resto del video mostra i credenti che gettano briciole [di pane] nell’acqua, rituale preceduto una cacofonia di grida rabbiniche).

Dopo che il voodoo del kaparot si conclude, inizia la cerimonia dello spergiuro: durante lo Yom Kippur ha luogo il famigerato rito del Kol Nidrei, quasi sempre minimizzato al mondo esterno come un rituale benedetto di richiesta a Dio di perdono per giuramenti che sono stati violati, contratti che sono stati rotti, e promesse che non sono state mantenute dell’anno passato.

Quella del Kol Nidrei è in realtà una cerimonia per mezzo della quale: 1. Tutti gli spergiuri che commetterete nell’anno a venire e 2. Tutti i contratti che firmerete e violerete nell’anno a venire e 3. Tutte le promesse che romperete nell’anno a venire, vengono assolti, senza che nessuna punizione divina sopraggiunga come conseguenza. Questa è la realtà vera del rito del Kol Nidrei nello Yom Kippur, ed ecco la ragione per cui lo Yom Kippur è la cerimonia più partecipata tra tutte quelle del giudaismo. Ai truffatori piace avere una sponda e durante lo Yom Kippur tutto ciò permette di avere Dio come socio anziano della truffa.

La verità sul rituale del Kol Nidrei nello Yom Kippur viene di solito liquidata dai rabbini e dai media loro megafoni come una “ripugnante calunnia antisemitica”. Costoro lanciano questa accusa aspettandosi che l’opinione pubblica non consulterà i documenti e accetterà invece sulla parola il verbo dei divini rabbini e dei loro media americani.

La furberia consiste nel fatto che le menzogne che vengono proferite sul Kol Nidrei sono assolte dal Kol Nidrei stesso. È una sorta di circuito invincibile che rafforza i propri stessi inganni. Dovreste compiangere gli individui intrappolati in questa sordida sciarada del blandire Dio affinché li aiuti a imbrogliare.

Eppure, poco di questa dura realtà emergerà nei prossimi giorni. Al contrario, i corporate media erutteranno cordiali e confuse fandonie sullo Yom Kippur (qui: http://www.washingtonpost.com/blogs/guest-voices/post/yom-kippur-etiquette-guide-forgive-and-be-forgiven/2011/10/07/gIQArOuTSL_blog.html qui: http://www.usatoday.com/news/religion/story/2011-10-06/yom-kippur-jews-shoes/50677428/1 e qui: http://open.salon.com/blog/sally_swift/2011/10/07/yom_kippur_a_time_for_humility_and_hope ) nell’ambito della maliziosa mistificazione con cui il giudaismo si eleva sempre di più in Occidente.




 


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://revisionistreview.blogspot.com/2011/10/kaparot-and-yom-kippur-voodoo-and.html