Giorno della Memoria o Dies Irae?

Volpe argentata nazisionista

In uno degli spazi di discussione in rete da me frequentati nei giorni scorsi, mi ha colpito un commento rivoltomi da una gentile lettrice, che cercava di moderare un diverbio sorto con uno zelante propagandista della Shoah:

“Carancini, per favore, nei giorni  della memoria non si può andare a buttare un fiammifero sulla legna secca. Rischia di bruciare tutto”.

La frase mi ha fatto riflettere.

La prima immagine che mi è venuta in mente è quella della catasta di legna, anzi, di una catasta: quella con cui in Dies irae[1], uno dei capolavori di Carl Theodor Dreyer, viene bruciata la strega Marte Herlofs.

Questo è infatti il clima indotto – volutamente indotto – dal Giorno della Memoria[2], la ricorrenza istituita con la legge 211 del 2000 su iniziativa – naturellement – di Furio Colombo[3].

Un clima, è il caso di dirlo, da inquisizione, da caccia alla streghe.

Quel clima che in Europa produce, ormai da decenni, innumerevoli “prigionieri di coscienza”, grazie alle famigerate leggi antirevisioniste[4].

Ernst Zundel: il più famoso dei "prigionieri di coscienza" dell'Eurolandia

Ma che anche in Italia, dove pure la legge antirevisionista ancora non c’è, ha prodotto le sue vittime: la più nota è il prof. Renato Pallavidini.

Pallavidini, proprio lui, quello ripiombato qualche settimana fa – per certe frasi inconsulte da lui proferite su Facebook[5] – nel temuto ruolo di “famoso per quindici minuti”.

Ripiombato, perché vi era già piombato: additato al pubblico ludibrio nel 2007, e quella volta solo per essersi rifiutato di celebrare in classe proprio il “Giorno della Memoria”[6].

Quella volta Pallavidini, il cui livello scientifico non è sfuggito a un osservatore attento come Ugo Tassinari[7], si era limitato infatti a sostenere, in termini assolutamente piani e civili, che l’iniziativa in questione è “celebrativa e strumentale: serviva solo a creare nell’opinione pubblica un clima sempre più favorevole alla politica israeliana, aggressiva e militarista nei confronti del popolo palestinese e dei paesi arabi confinanti”[8].

Ineccepibile, oltre che civile.

Al ludibrio mediatico seguì quello professionale: l’amministrazione scolastica infatti lo sanzionò (perdita di scatto di anzianità lavorativa) e lo inquisì, sottoponendolo addirittura a visita psichiatrica (in cui gli vennero addirittura chieste opinioni sui suoi genitori e … sul Partito democratico)![9]

Insomma, se esprimi le tue opinioni  – anche se in modo appropriato e civile – prima ti sbattono in prima pagina e poi ti trattano da “matto”

Se poi dentro ti si rompe qualcosa e dai “di matto” davvero, allora sei pronto per il rogo: quello professionale, almeno, visto che i nemici del professore torinese sono riusciti a fargli perdere il lavoro[10]. 

È la classica profezia auto-avverante: ho letto con i miei occhi qualche settimana fa su Facebook di utenti che invocavano per Pallavidini il Trattamento Sanitario Obbligatorio!

Ecco qual'è il clima sociale che si trovano a dover affrontare tutti coloro che non si inchinano alle storie raccontate dai “pii sopravvissuti dell’Olocausto”, quelli sbugiardati nel Grande Processo di Toronto del 1985 dall’avvocato Doug Christie e dal prof. Faurisson, quelli che nei 40 anni precedenti non erano mai stati seriamente (contro) interrogati[11]!

"Dies irae", di Carl Theodor Dreyer (1943)


[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Dies_irae_(film)
[3] Vedi al riguardo, Shoah, la storia e la memoria: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/22/shoah-la-storia-e-la-memoria-2/185646/ . Su Furio Colombo, vedi il mio Furio Colombo: giornalista “and not only this”: http://andreacarancini.blogspot.com/2012/01/furio-colombo-giornalista-and-not-only.html

[4]Vedi ad esempio, limitatamente alla Germania, il testo di Germar Rudolf LA GERMANIA  -- UNA SITUAZIONE DA INCUBO: http://ita.vho.org/040_Germania_situazione_da_incubo.htm
[5] Torino, prof neo-nazista su Facebook “Potrei fare una strage in sinagoga”: http://www.repubblica.it/cronaca/2012/01/05/news/pallavidini_prof_neonazista-27613974/

[6] Sulla vicenda mediatico-giudiziaria di Pallavidini vedi la sintesi di Claudio Moffa: http://www.21e33.it/pdf/liberticidi/liberticidit/liberticidit07/pallavidini/100325sentenzapalla.pdf
[7] Il professore nazista, uno studio su Hegel e la prefazione di Remo Bodei 2° edizione: http://www.fascinazione.info/2012/01/il-professore-nazista-uno-studio-su.html
[8] Vedi nel testo citato in nota 6.
[9] Ivi

[11] Vedi al riguardo IL VENTESIMO ANNIVERSARIO DEL GRANDE PROCESSO DELL’OLOCAUSTO: http://vho.org/aaargh/ital/hoffman.html