Gianluca Casseri, come volevasi dimostrare…
ho scoperto questo trafiletto del “Tirreno” dello scorso 16
dicembre:
Cito l’incipit:
“Unberto Eco aveva
plagiato il suo libro. Di questo era convinto Gianluca Casseri e l’avrebbe
ribadito senza timori alla trasmissione condotta da Stefano Fiori e Giuseppe
Previti su Tvl”.
Interessante, non trovate?
E, del resto, Bompiani non sarebbe nuova alla pubblicazione
di testi “trafficati”, vedi il caso del primo libro di Valentina Pisanty, L’IRRITANTE
QUESTIONE DELLE CAMERE A GAS – Logica del negazionismo (1998), pubblicato
nella collana “Il campo semiotico”, diretta
da proprio da Umberto Eco.
I plagi della Pisanty, compiuti a danno, tra l’altro, di
noti autori quali Deborah Lipstadt e
Pierre Vidal-Naquet, vennero
prontamente documentati già all’epoca da Carlo Mattogno in
L’«IRRITANTE QUESTIONE DELLE CAMERE A GAS
OVVERO DA CAPPUCCETTO ROSSO AD… AUSCHWITZ – RISPOSTA A VALENTINA PISANTY.
L’edizione riveduta corretta e aggiornata del libro di
Mattogno è disponibile al seguente indirizzo:
Vedi, in particolare, il cap. II:
LE FONTI DI VALENTINA
PISANTY: ANATOMIA DI UN PLAGIO, da cui mi limito a citare il primo
capoverso:
Nel
libro della Pisanty l’appropriazione indebita (senza riferimento alla fonte) di
fonti o
documenti
di altre opere non è un fenomeno sporadico, ma una vera e propria
metodologia.
Non è esagerato dire che il suo intero libro è, in massima parte, il risultato
di
un
inverecondo saccheggio di testi altrui, revisionistici e non revisionistici,
dalle chiavi
interpretative
alle argomentazioni, dalle obiezioni agli inquadramenti storici, fino alle
osservazioni
e alle spiegazioni più minute”.
|
Valentina Pisanty |
Dal detto libro vale la pena di
riportare quanto leggiamo a p. 4:
“Questo libro prende origine da una
tesi di dottorato svolta sotto la
supervisione di Umberto Eco,
Patrizia Violi e Mauro Wolf”.
E, per ora basti così…