La denuncia di Joe Fallisi contro lo stato italiano per violazione dell'art.11 della Costituzione


INVITO CONFERENZA STAMPA

IL TENORE JOE FALLISI DENUNCIA LO STATO ITALIANO PER VIOLAZIONE DELL’ART. 11 DELLA COSTITUZIONE IN MERITO ALLA GUERRA CONTRO LA LIBIA

Conferenza Stampa
GIOVEDI’ 27 ottobre 2011
ORE 11.30
(Presso la Sala “Rachele” dell’Hotel Royal Santina
Via Marsala 22, Roma) 




Il tenore Giuseppe (Joe) Fallisi giovedì 27 ottobre 2011 depositerà nel tribunale di Roma, assistito dall'avv. Luca Tadolini, una denuncia contro lo Stato italiano in merito alla guerra alla Libia nella quale i vertici del medesimo hanno trascinato il nostro Paese. Formalmente la denuncia sarà contro "ignoti", ma è chiaro che riguarderà tutti i responsabili politici (dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Primo Ministro Silvio Berlusconi, ai deputati e senatori che col loro voto hanno consentito l'entrata in guerra dell'Italia, persino poi ri-finanziando la "missione") di questo atto tragico e disonorevole. E' stato, a parere del denunciante, apertamente violato l'articolo 11 della Costituzione, che vieta al nostro Paese di far guerra. 
Esso dice infatti:

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

A giudizio di Joe Fallisi le possibili "limitazioni di sovranità" di cui pure recita alla fine tale articolo NON possono costituire una radicale contraddizione con la frase chiara che apre l'articolo stesso. Ciò in cui siamo impegnati attualmente non è nient'altro, e a tutti gli effetti, che "guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli", tanto più dopo le ultime decisioni che hanno portato i nostri stessi aerei a bombardare il suolo libico - di un Paese che a noi non si è mai sognato di dichiarare nessuna guerra. Oltre a questo, a tristissima integrazione, si è violato il "Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la grande Giamahiria araba libica popolare socialista" firmato tre anni fa  congiuntamente da Gheddafi e da Berlusconi. Esso, tra l'altro, prevede 

il rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati; l’impegno a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica della controparte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite; l’impegno alla non ingerenza negli affari interni e, nel rispetto dei princìpi della legalità internazionale, a non usare né concedere l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile nei confronti della controparte; l’impegno alla soluzione pacifica delle controversie

Circa duecentomila cittadini libici sono morti finora a seguito dell'aggressione neo-coloniale e predatoria nella quale l'Italia è sciaguratamente coinvolta. Un intero Paese prospero, progredito e pacifico con falsissimi pretesti "umanitari" è stato bombardato, distrutto e inquinato in eterno e si è dato "riconoscimento" statuale al golpe di un'infima minoranza di tagliagola fanatici e ultrareazionari che, anche col nostro appoggio, si sono scatenati (e continuano sotto i nostri occhi debitamente chiusi) in una mostruosa pulizia etnica razzista. Inoltre abbiamo fornito il nostro tacito assenso alla campagna di killeraggio mirato di tutta la dirigenza della Giamahiria, che da ultimo ha visto la tortura e l'assassinio di Muammar Gheddafi e di suo figlio Mutassim. Si sarebbe potuto decidere, come la Germania, di non partecipare a questi orrori. Chi ha fatto la scelta opposta ora deve essere chiamato a risponderne.


PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

*

DENUNCIA



Il sottoscritto GIUSEPPE FALLISI, nato il                    ,                           
residente

ESPONE

Secondo notizie di stampa e di tutti i mass media nazionali ed internazionali dal 19 marzo 2011 si è avuto notizia della partecipazione delle forze armate italiane all’operazione Odissey  Dawn,  consistente nell’attacco alla  Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista, cioè alla Nazione libica. L’attacco viene condotto dalle forze principalmente aeree e navali degli Usa, Gran Bretagna, Francia e Spagna.
Sempre secondo le notizie diffuse da tutti gli organi di informazione l’Italia fornisce le basi militari da cui partono le azioni militari ed altro supporto logistico alle azioni belliche.
Dal 23 Marzo 2011 gli organi di informazione diffondono la notizia che aerei da guerra della Repubblica Italiana conducono missioni militari di attacco, e comunque belliche, contro la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista.
Si denuncia che le azioni militari contro Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista e sul territorio libico non sono mai cessate e continuano alla data della presentazione della presente denuncia, contro il territorio libico, le istituzioni libiche, le forze armate libiche e con ormai numerosissime vittime tra la popolazione libica.
Le operazioni militari citate contro la Libia rappresentano una palese violazione dell’art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
*
Si denuncia che le circostanze riportate violano principi costituzionali fondamentali quali il rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati; l’impegno a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica della controparte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite; l’impegno alla non ingerenza negli affari interni e, nel rispetto dei princìpi della legalità internazionale, a non usare né concedere l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile nei confronti della controparte; l’impegno alla soluzione pacifica delle controversie. Viene anche violato il “Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista” negli articoli che prevedono la reciproca non aggressione.
*
La violazione dell’Art. 11 della Costituzione tramite l’esecuzione di azioni di guerra contro un’altra Nazione e contro un territorio straniero rappresenta un fatto di gravità eccezionale per il nostro ordinamento.
*
In considerazione di quanto sopra,

Si chiede alla Procura della Repubblica di individuare i responsabili della azioni militari, belliche, di guerra contro la Libia, la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista, il territorio e la popolazione libica, le sue istituzioni e le sue forze armate

Contro queste persone ora ignote che la Procura della Repubblica vorrà individuare

si sporge denuncia

Per violazione dell’art. 11 della Costituzione,
per aver posto in essere Atti ostili verso uno Stato estero, che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra - reato previsto e punito dall’art. 244 Cp.,
per avere tenuto intelligenze con lo straniero allo scopo di impegnare lo Stato italiano nella guerra  - reato previsto e punito dall’art. 245 Cp.,
per avere attentato alla Costituzione dello Stato conducendo azioni belliche e militari in Libia e contro la Jamahiria Araba Libica Popolare Socialista tali da stravolgere la Repubblica Italiana come istituzione che “ripudia la guerra” - reato previsto e punito dall’art. 283 Cp.
E per tutti gli altri reati che la Procura della Repubblica riterrà di individuare.
*
Si chiede di essere informati in caso di richiesta  di archiviazione.
Si elegge domicilio per ogni comunicazione, compresa quella di essere informati in caso di archiviazione,  presso lo studio dell’Avv. Luca Tadolini, via Crispi 10, 42121 Reggio Emilia, luca.tadolini@ordineavvocatireggioemilia.it.

Roma,  27 ottobre 2011

Giuseppe Fallisi