Spagna: la Corte Costituzionale respinge il ricorso di Varela

Il revisionista spagnolo Pedro Varela era in attesa, dallo scorso ottobre, della decisione della Corte Costituzionale di Madrid, presso la quale aveva inoltrato appello contro la sua condanna al carcere. Questa decisione è arrivata: la Corte si è “rifiutata di prendere in considerazione tale richiesta”, egli scrive. Malgrado ciò, il suo morale sembra eccellente, anche se lamenta il fatto che non lo lasciano in pace per leggere o lavorare con tranquillità nella sua cella, dove sta traducendo, in particolare, un testo di Israel Shamir.
Inoltre, non gli è stato concesso l’uso del computer.

Alcuni giornalisti di piccole pubblicazioni revisioniste, ma anche di importanti agenzie, avevano espresso il desiderio di intervistarlo in carcere: la data dell’intervista è stata fissata per il 14 giugno; l’argomento non è stato definito ed è lasciato alla libera scelta dei giornalisti.

Ricordiamo che Varela è imprigionato dal 12 dicembre 2010. Il 12 aprile scriveva: “Ecco: con oggi, sono quattro mesi passati qui. Ancora un anno e sarà finita!”.

Ecco, di nuovo, il suo indirizzo, dove attende le vostre lettere:

Signor Pedro Varela
Centro Penitenciario Brians 1
Ap. 1.000, Modulo MRO/Celda 215
E-08760 MARTORELL (Barcelona)