Schumer, Lieberman e Chertoff: come trasformare gli Stati Uniti in uno stato di polizia islamofobo

Charles Schumer
GLI ISRAELISTI SCHUMER, LIEBERMAN E CHERTOFF TRASFORMANO GLI STATI UNITI IN UNO STATO DI POLIZIA ISLAMOFOBO[1]

Di Maidhc Ó Cathail, 10 giugno 2011

Il recente appello[2] del senatore americano Charles Schumer per aumentare il finanziamento della sicurezza sui treni e per la creazione di una lista di passeggeri cui sarà interdetto viaggiare sui treni Amtrak[3] è solo un ulteriore memento su chi sta suscitando[4] in America la paura dei musulmani.

In un’intervista[5] dell’anno scorso con un talk show radiofonico ebraico di New York, il senatore Schumer ha detto di ritenere che HaShem (un termine ebraico ortodosso per Dio) gli ha dato il nome “Schumer” – che significa “guardiano” – in modo che potesse adempiere il suo ruolo, “molto importante”, nel Senato americano come “guardiano di Israele”. Presumibilmente, il ruolo “divino” di Schumer comprende anche il compito di trasformare il paese da cui lui in realtà è pagato per rappresentarlo – gli Stati Uniti – in uno stato di polizia[6] islamofobo[7].

Gli americani che si chiedono cosa è accaduto delle loro libertà a partire dall’11 settembre, devono capire il ruolo cruciale esercitato da ardenti pro-israeliani come Schumer nell’aver minato le loro libertà civili con l’apparenza di difenderli dal terrorismo.

Joe Lieberman
L’11 ottobre 2011, esattamente un mese dopo l’11 settembre, il senatore Joe Lieberman[8] presentò un progetto di legge per costituire il Department of Homeland Security [Dipartimento per la Sicurezza della Patria[9]]. Da allora, “il n°1 e leader dei sostenitori di Israele nel Congresso” è stato il principale promotore di leggi draconiane come


Lieberman, che è stato il mentore[13] di Obama quando quest’ultimo entrò al Senato, ha persino proposto una legge che darebbe al presidente il potere di uccidere Internet[14] nel caso di una cosiddetta “cyber-emergenza nazionale”.


Michael Chertoff

Sebbene sia difficile pensare a qualcuno che abbia fatto più di Lieberman per minare le libertà americane, Michael Chertoff[15] lo segue a ruota.

Solo 45 giorni dopo gli attacchi dell’11 settembre, il famigerato documento di 345 pagine conosciuto come PATRIOT Act[16] venne convertito in legge. Uno dei suoi autori fu Chertoff, allora capo della divisione penale del Ministero della Giustizia. Chertoff –  la cui madre, Livia Eisen, già hostess della compagnia aerea El Al e ritenuta legata al Mossad –  venne nominato Ministro della Sicurezza Interna nel 2005, dopo essere stato appoggiato per la nomina dai senatori Schumer e Lieberman.

Da quando ha lasciato gli incarichi pubblici nel 2009, Chertoff è stato co-fondatore del Chertoff Group, una ditta che opera nei settori sicurezza e gestione del rischio, i cui clienti includono un produttore di body scanner[17].

Dopo che ad un giovane nigeriano senza passaporto[18] -- il cosiddetto “attentatore con l’esplosivo nelle mutande”[19] – venne permesso, secondo le parole di Haaretz[20] di filtrare attraverso la sicurezza dello Schiphol Airport dagli addetti alla medesima, gli israeliani della ICTS International (che è stata costituita da ex membri del servizio di sicurezza interna israeliano, lo Shin Bet), l’ex capo della Homeland Security reclamizzò, su tutti i media mainstream, i body scanner[21] come la risposta ai problemi di sicurezza delle linee aeree americane.

L’11 settembre 2001, qualche ora dopo che gli aerei avevano colpito il World Trade Center (venduto poco prima[22] da uno straordinariamente fortunato Larry Silverstein[23], amico[24] di ben quattro primi ministri israeliani), l’allora ex Primo Ministro israeliano Ehud Barak fece una capatina negli studi della BBC[25] per interpretare ciò che gli attacchi avrebbero significato per le libertà civili dei viaggiatori. “In questo ambito, soffriremo”, suggerì Barak con sicurezza. Nel prossimo futuro, non sarà facile salire a bordo di un aereo. Ma non abbiamo altra scelta se non quella della fermezza contro il terrorismo. Altrimenti, tutto il nostro stile di vita sarà minacciato”.

Poi, quella stessa sera, Benjamin Netanyahu si lasciò sfuggire[26] che la morte di quasi 3.000 americani era “very good” per Israele. In particolare, la strage si rivelò “very good” per un settore emergente[27] dell’economia israeliana. In “Laboratory for a Fortressed World” [Laboratorio per un mondo fortificato][28], Naomi Klein ha descritto l’”esplosione” – successiva all’11 settembre – “del settore della sicurezza interna di Israele”. Scrivendo nel 2007, Klein osservava: “Prima dell’11 settembre, la sicurezza interna a malapena esisteva come industria. Entro la fine di quest’anno, le esportazioni israeliane in questo settore raggiungeranno 1.2 miliardi di dollari – una crescita del 20%”.

Di conseguenza, agli americani preoccupati di ciò che la “sicurezza della patria” sta facendo alle loro libertà civili bisogna chiedere: esattamente, quale “patria” e quale “sicurezza” vengono protette dai congeneri di Schumer, Lieberman e Chertoff?

Sicuramente, non quelle dell’America.


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.israel-palestinenews.org/2011/06/israelists-schumer-lieberman-chertoff.html

[3] Si tratta delle ferrovie nazionali americane, una corporation semigovernativa: http://it.wikipedia.org/wiki/Amtrak