Le stragi di civili in Libia da parte della NATO: il negazionismo dei "corporate media"

SECONDO QUANTO RIPORTATO, LA NATO BOMBARDA UNIVERSITÀ LIBICA[1]

Di Kurt Nimmo,
Infowars.com, 13 giugno 2011

PressTV[2] riferisce che la NATO ha bombardato un’università di Tripoli, uccidendo studenti e impiegati. “Sono spuntate nuove immagini che mostrano le conseguenze di un presunto raid aereo NATO contro l’Università Nasser di Tripoli. L’attacco, secondo quanto si dice, ha ucciso molti impiegati e studenti dell’università”, riferisce il network finanziato dallo stato iraniano. “La televisione di stato libica afferma che sono rimaste anche ferite dozzine di altre persone”.

Il bombardamento non è stato riferito dalla CNN o dal New York Times.

Secondo il Christian Science Monitor[3], “le prove di vittime [in Libia] sono deboli, nonostante più di 160 attacchi, con missili cruise, da parte delle forze americane e inglesi, e almeno 175 incursioni da parte di costoro e degli aerei da combattimento canadesi e francesi, nel conteggio delle ultime 24 ore”.

Le prove sono “deboli” perché i media del potere costituito non vogliono credere al governo libico e non indagano in modo attivo sulle voci riguardanti le vittime civili. Le guerre umanitarie vengono solitamente descritte come attacchi chirurgici e quando la realtà delle vittime civili non può più essere negata, costoro ricorrono alla spiegazione dei danni collaterali.

Poco dopo che la NATO aveva iniziato a bombardare il paese, funzionari hanno negato che erano morti dei civili a causa dei raid[4]. Vengono riferite solo le uccisioni dei seguaci di Gheddafi e di altri libici criminalizzati dalle Nazioni Unite.

La settimana scorsa, il New York Times ha sostenuto che i raid aerei nelle aree urbane densamente popolate non uccidono civili. “Il governo libico ha un record crescente di dichiarazioni improbabili e di notizie studiatamente manipolate”, ha scritto John Burns[5], seguendo strettamente il copione del Pentagono.
“I rilevamenti di vittime civili sono stati rari”.

Il New York Times riferì anche che in Iraq erano stati visti tubi di alluminio[6]. Anche a causa della menzogna largamente diffusa che l’Iraq aveva armi di distruzione di massa, gli Stati Uniti invasero il paese e in seguito uccisero oltre un milione di iracheni.

Secondo le cifre del Pentagono[7] presuntamente divulgate da Wikileaks, l’invasione dell’Iraq provocò la morte di 66.081 civili. Il Ministero della Salute iracheno, insediato dagli Stati Uniti, pose il numero a 87.215. Nel 2007, un rapporto dell’ORB[8] sulle vittime della guerra contro l’Iraq pose il numero a 1.2 milioni.

Lo scorso 31 maggio, la Libia ha accusato la NATO di aver ucciso, in 10 settimane di attacchi aerei, 718 civili e di averne feriti 4.067. “Dal 19 marzo, e fino al 26 maggio, vi sono stati 718 martiri tra i civili, e 4.067 feriti – 433 di loro in modo serio”, ha detto il portavoce del governo Mussa Ibrahim[9], citando cifre del ministero della salute che l’agenzia AFP ha giudicato non verificabili in modo indipendente.

Joshalyn Lawrence ha filmato dei libici feriti durante i bombardamenti aerei della NATO. “I video di Lawrence, su WBAIX channel[10], dei civili ospitalizzati sono la prova che, lungi dall’essere “rari” o “errori madornali”, essi sono una realtà”, scrive Deborah Dupre[11] per Bay View. “Nei video, civili innocenti rimasti feriti hanno descritto, uno dopo l’altro, le atrocità a Cynthia McKinney, facente parte di un gruppo – inclusa una delegazione di ex deputati e professori provenienti dalla Francia, tutti ora a Tripoli – in una missione di accertamento dei fatti.

“È interessante come gli sforzi di Washington Post, New York Times, Associated Press e altri, di descrivere le voci libiche sui bombardamenti come “assurde”, sono palesemente falsi e costituiscono semplicemente dei tentativi per difendere, di fronte all’opinione pubblica, gli indifendibili bombardamenti di civili che vivono la loro vita in un’area urbana densamente popolata”, ha scritto il 7 giugno la ex deputata georgiana[12].

I sanguinari neocon, naturalmente, hanno definito la missione di accertamento dei fatti di McKinney “un atto di terrorismo”. “McKinney è parte di una lunga tradizione occidentale di sinistra, costituita da sicofanti progressisti, che viaggiano in terre nemiche per delegittimare l’America”, scrive FrontPage Mag[13], organo portavoce dell’ex marxista David Horowitz, il quale ha ricevuto denaro[14] dall’agente della CIA Richard Mellon Scaife[15].

I media del potere costituito hanno in massima parte ignorato il viaggio di McKinney e i suoi articoli sulle morti dei civili, e hanno continuato a seguire il copione del Pentagono[16] come fanno da decenni.   

Bombardamento aereo NATO a Tripoli, una città di 2 milioni di persone. Il New York Times vorrebbe far credere che in tali raid i civili non muoiono


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.infowars.com/nato-reportedly-bombs-libyan-university/

[6] http://www.huffingtonpost.com/jim-moore/judy-and-the-little-tubes_b_5117.html . I tubi di alluminio venivano ritenuti all’epoca dai funzionari americani quali componenti di centrifughe per arricchire l’uranio (Nota di Andrea Carancini).