Treblinka, Belzec, Sobibor: i cadaveri avrebbero dovuto essere rossi.

MONTAGNE DI CADAVERI COLOR ROSSO BRILLANTE MORTI PER AVVELENAMENTO DA MONOSSIDO DI CARBONIO E DA CIANURO! E ALLORA, DOVE STANNO?

Di Friedrich Paul Berg[1]

L’immagine qui mostrata è tratta dal Textbook of Maritime Medicine[2] [Manuale di medicina marittima]. Fig. 10.9.2: Bright red lividity on the dorsal side of the body as expression of lethal carbon monoxide poisoning[Figura 10.9.2: lividore rosso brillante sul lato dorsale del corpo come effetto di avvelenamento mortale da monossido di carbonio]. Nei casi di avvelenamento da monossido di carbonio o da cianuro di idrogeno (o nei casi in cui il cadavere viene tenuto in una cella frigorifera) il livor mortis è rosso brillante. Il monossido di carbonio è un gas incolore e inodore che si forma, ad esempio, da un’incompleta combustione del carburante. Così è sempre necessario – innanzitutto per auto-protezione – prendere in considerazione o escludere l’avvelenamento da monossido di carbonio, in particolare quando corpi con lividore rosso brillante vengono trovati in sala macchine dopo incendi (sistema automatico di estinzione del fuoco con il biossido di carbonio!) o in sala caldaie. Da notare la totale assenza di ogni menzione a che debbano trascorrere almeno tre ore prima che sui cadaveri appaia il colore rosso, come Roberto Muehlenkamp ha sostenuto per anni.
Dalla fine della guerra sono state ripetutamente mostrate molte pile di cadaveri, per condannare la Germania con l’inganno – ma, a nessuno di quei cadaveri, NEANCHE UNA VOLTA, è stato attribuito un colore ROSSO. E allora, che dire di tutti questi “testimoni oculari” delle presunte gasazioni di massa di milioni di ebrei col monossido di carbonio (mediante motori diesel o a benzina) nei campi Reinhardt (Treblinka, Belzec e Sobibor)? Non avrebbero notato, questi “testimoni oculari”, quella colorazione spettacolare? Naturalmente, costoro sarebbero rimasti sbalorditi da tale colorazione. Di certo, l’avrebbero ricordata, anche molti anni dopo, in tutti gli innumerevoli processi contro i crimini di guerra nazisti, se durante quei processi non si fossero scervellati per mentire.
Sembra perciò improbabile che questi “testimoni oculari” abbiano semplicemente dato un breve sguardo furtivo ai cadaveri rossi, poco dopo la morte nelle camere a gas, per poi essere trasferiti molto lontano dai corpi morti. E allora, dove sono testimonianze come: “i corpi nudi erano, o erano diventati, rosso ciliegia, dopo essere stati accatastati per la cremazione”, o “i cadaveri rossi nudi potevano essere visti per miglia nonostante il camuffamento intorno al campo”? Il fatto è che non c’è mai stata nessuna testimonianza anche lontanamente simile a queste, in nessuno dei processi o dei resoconti dei sedicenti “testimoni oculari”. Chiaramente, i “testimoni oculari” hanno mentito con successo!
Un saggio importantissimo[3], che mostra la correlazione quasi perfetta tra l’intensa colorazione rossa nei cadaveri e l’avvelenamento mortale da monossido di carbonio, viene originariamente dall’Austria e si basa sull’esame di 182 cadaveri di persone che morirono a causa del monossido di carbonio. Chiaramente, quasi tutte le prove sulla presunta morte di più di 2 milioni di ebrei nei campi Reinhardt è totale spazzatura. Tutti i “testimoni”, da KURT GERSTEIN in poi, hanno mentito sui più ovvi tipi di prova, per tali affermazioni! L’”olocausto” è in realtà un INGANNO monumentale anglo-ebraico di proporzioni epiche!   


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.nazigassings.com