La società aperta e i suoi nemici: Centrum Informatie en Documentatie Israel (CIDI)

GLI EBREI OLANDESI CHIEDONO UNA PUNIZIONE PIÙ RAPIDA DELL’ANTISEMITISMO MENTRE IL PARLAMENTO DISCUTE DEL CRESCENTE PROBLEMA

Di Toby Sterling[1]

AMSTERDAM – Gruppi ebraici olandesi hanno chiesto mercoledì una punizione più rapida dei negazionisti dell’Olocausto mentre il parlamento discute come combattere il crescente antisemitismo.

Tra le altre misure, un’organizzazione ebraica che raccoglie sotto di sé altre organizzazioni, ha detto che vuole che i negazionisti dell’Olocausto vengano puniti in base a norme di solito riservate ad automobilisti ubriachi, taccheggiatori, e teppisti del calcio.

In base alla politica detta “snelrecht”, o della “giustizia rapida”, la polizia e i pubblici ministeri offrono ai trasgressori una scelta, subito dopo il loro arresto, tra una multa o una comparsa in tribunale entro due mesi.

“Non capisco perché debba essere difficile per i poliziotti infliggere una multa subito ai perpetratori di questi commenti”, ha detto Ronnie Naftaniel [foto], del Centrum Informatie en Documentatie Israel [Centro per l'Informazione e la Documentazione su Israele], o CIDI, in un’intervista telefonica.

Egli aggiunto che sosterrebbe la stessa misura per le discriminazioni contro i marocchini, anch’esse in aumento in Olanda.

L’antisemitismo è diventato una questione cruciale poiché molti nativi olandesi incolpano di antisemitismo la minoranza musulmana del paese, mentre i musulmani sostengono che c’è un doppio metro di giudizio e che le discriminazione contro i cittadini di origine marocchina e turca rimangono impunite.

Un rapporto di polizia nazionale a settembre ha dichiarato un aumento del 48% degli incidenti antisemiti fino a una cifra di 209 nel 2009. lo stesso rapporto ha dichiarato un aumento del 17% degli incidenti contro i marocchini fino a 103.

Dopo un’ondata di immigrazione negli anni ’90, i musulmani costituiscono circa un milione dei 16 milioni della popolazione del paese. Dopo essere stata decimata durante la seconda guerra mondiale, la popolazione ebraica olandese è stimata a 40.000-50.000.

Il crescente antisemitismo “può essere attribuito all’aumento dell’influenza dell’Islam in Olanda”, ha detto il deputato del Partito della Libertà Joram van Klaveren durante il dibattito. “Più Islam, più antisemitismo”.

Cora van Nieuwenhuizen, il cui partito VVD è a capo della coalizione conservatrice che governa il paese, fa parte dei numerosi deputati che hanno respinto tali osservazioni.

“Non sono le convinzioni che contano, ma il comportamento”, ha detto.

Il battibecco riflette lo stato della politica in Olanda.

La reazione violenta popolare contro i musulmani si è intensificata nel 2004 quando il regista Theo van Gogh è stato ucciso da un islamista radicale di origini marocchine, per ciò che lui aveva percepito come insulti religiosi.

La Commissione Europea del 2008 contro il Razzismo e l’Intolleranza ha dichiarato che dal 2001 c’è stata in Olanda una “crescita drammatica” dell’islamofobia.

Nelle elezioni nazionali dell’anno scorso, il Partito della Libertà, dichiaratamente anti-islamico, è giunto al terzo posto. Non fa parte del governo di minoranza del paese, ma puntella il governo sostenendolo su votazioni chiave in parlamento.

Naftaniel del CIDI ha detto che la sua ricerca ha mostrato che i giovani marocchini sono sproporzionatamente coinvolti in incidenti antisemiti che prendono di mira ebrei ortodossi “visibili”. Tuttavia, ha detto che i commenti antisemiti su Internet o nei luoghi di lavoro vengono fatti da olandesi cristiani.

“A nostro avviso, il tabù sull’antisemitismo si sta abbassando”, ha detto.

In un recente caso di alto profilo un minore marocchino è stato intervistato da un sito web di notizie sensazionalistiche e ha detto di ritenere che gli ebrei debbano essere “sterminati”.

Il Tribunale Distrettuale di Utrecht lo ha condannato a 40 ore di servizio civile, incluse 16 ore nella Casa di Anna Frank.

Lo scorso aprile lo stesso tribunale aveva prosciolto Abdoulmouthalib Bouzerda, presidente della Lega Europea degli Arabi, dalle accuse di “hate speech” per aver pubblicato una vignetta sul suo sito web che contestava la realtà dell’Olocausto.

Il gruppo aveva voluto spronare una pubblica discussione su ciò che viene percepito come doppio metro di giudizio: il fatto che i media europei siano disponibili a pubblicare vignette che deridono il profeta Maometto, mentre le vignette sull’Olocausto sono tabù.

Van Klaveren, del Partito della Libertà, è scettico sulla proposta della “giustizia rapida” per commenti antisemiti: il leader del suo partito Geert Wilders è sotto processo per commenti presuntamente discriminatori – inclusi alcuni che equiparano l’Islam al fascismo e che chiedono la messa al bando del Corano. Il suo processo riprende lunedì dopo una pausa di due mesi.

I negazionisti dell’Olocausto “dovrebbero essere affidati agli psichiatri”, non ai giudici, ha detto van Klaveren.

Il dibattito di mercoledì ha citato spesso i commenti di uno dei più importanti pensatori conservatori del paese, Frits Bolkestein, che secondo quanto riportato a dicembre avrebbe detto che gli ebrei “visibili” dovrebbero considerare la possibilità di emigrare in Israele o negli Stati Uniti perche in Olanda non hanno futuro.

Egli ha poi chiarito che quei commenti avevano il senso di un ammonimento sui fallimenti a tutt’oggi della politica di integrazione olandese, non di un consiglio testuale agli ebrei.

Dopo il dibattito, il Ministro dell’Interno Piet Hein Donner ha promesso di tornare successivamente in parlamento nel corso dell’anno con proposte politiche concrete.


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.google.com/hostednews/canadianpress/article/ALeqM5gUf4DZPF_esiRKKDugG3-eROtPDA?docId=5830336