Israele: il 55% è d'accordo coi rabbini razzisti

SONDAGGIO: IL 55% APPOGGIA LA DECISIONE ANTI-ARABA DEI RABBINI

Un sondaggio mostra che il 41% degli israeliani laici appoggia l’appello dei leader religiosi municipali a non affittare appartamenti ai non ebrei, come pure, rispettivamente, il 64% e l’88% degli ebrei tradizionalisti e haredi.

Ynet, 15.12.2010[1]

Una parte significativa della popolazione ebraica adulta di Israele[2] è d’accordo con una decisione[3] religiosa che proibisce agli israeliani di vendere o affittare appartamenti agli arabi o ad altri non ebrei, secondo un recente sondaggio commissionato da Ynet e dall’associazione Gesher.

La controversa decisione è stata promulgata da un gruppo di 50 rabbini municipali.

Circa il 55% degli intervistati ha detto di essere d’accordo con la decisione; il 26% ha detto di concordare con essa per la maggior parte; il 13% di concordare con essa “fino a un certo punto”, mentre il 42% dissente totalmente dalla decisione dei rabbini.

Il sondaggio ha indicato che più della metà degli ebrei laici di Israele (circa il 53%) è contrario alla decisione, mentre il 41% di essi concorda con essa fino a un certo punto (il 18.4% appoggia la decisione in larga misura; il 12.1% concorda con essa fino a un certo punto; il 13.6% appoggia la decisione dei rabbini solo in piccola parte).

Tra la popolazione tradizionalista di Israele, il 64% concorda con la decisione e circa il 30% è totalmente in disaccordo con essa, ha indicato il sondaggio.

Il sondaggio ha mostrato inoltre che circa il 66% degli israeliani religiosi o haredi sostiene l’appello di non affittare o vendere appartamenti ai non ebrei, il 22% di essi concorda con la decisione in grado minore, mentre solo il 10% dissente totalmente da essa.

Inoltre, circa il 58% degli intervistati ha detto di essere contro la destituzione dei rabbini a causa della decisione, mentre il 42% sostiene un tale provvedimento.

Interpellati su cosa farebbero nel caso una famiglia araba volesse comprare o affittare un appartamento nel loro quartiere, circa il 57% degli intervistati ha detto che la cosa non darebbe loro fastidio, il 24.5% ha detto che agirebbe o penserebbe di agire per impedire alla famiglia araba di venire nel suo quartiere, mentre il 7% ha detto che se ne andrebbe.

L’analisi dei risultati secondo l’affiliazione religiosa mostra che il 69% degli ebrei laici non avrebbe problemi a vivere vicino ad arabi; anche il 52% degli intervistati tradizionalisti e il 15% degli intervistati haredi hanno detto che non avrebbero problemi ad avere vicini arabi. Tuttavia, circa il 24% degli intervistati laici ha detto che agirebbe o penserebbe di agire immediatamente per impedire agli arabi di trasferirsi nel loro quartiere, come pure il 31% degli ebrei tradizionalisti del paese e il 78% degli haredi.

Non riguarda l’halacha’

Solo il 6% degli ebrei laici di Israele e circa il 5% dei suoi cittadini religiosi e ultra-ortodossi penserebbe di cambiare quartiere se dovesse arrivare una famiglia araba.

Il general manager di Gesher, Ilan Gael-Dor, ha detto che il fatto che quasi il 60% degli ebrei di Israele sia d’accordo con l’appello dei rabbini di non vendere o affittare appartamenti ai non ebrei “esprime il desiderio della maggioranza degli israeliani di preservare il carattere ebraico del paese”, ma che dire della democrazia? Come tratta uno stato ebraico e democratico una minoranza?

“A mio parere, i rabbini hanno sbagliato a far diventare halachica[4] tale questione. Il dibattito è sulle caratteristiche dello stato ebraico-democratico. L’accordo con i rabbini non deriva da considerazioni halachiche”, ha detto.

Il sondaggio è stato condotto tra 500 intervistati costituenti un campione rappresentativo della popolazione ebraica adulta di Israele. Il margine di errore massimo era del 4.4%.


[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3998010,00.html