Sul “Fatto Quotidiano” di ieri, 18 Novembre 2010, nella rubrica di recensioni librarie (p. 17), è apparsa una malevola segnalazione del bestseller di Pino Aprile, Terroni[1], che merita un commento. Essendo molto breve, vale la pena di riprodurne il testo:
“Lo sapevate che i piemontesi fecero al Sud quello che i nazisti fecero a Marzabotto? Che le città meridionali vennero tutte saccheggiate? Che i “nordisti” praticavano la tortura come gli sgherri di Pinochet in Cile? Che vi furono fucilazioni di massa, fosse comuni, paesi dati alle fiamme e decine di migliaia di profughi? Che i primi campi di sterminio in Europa li istituirono quelli del Nord per farvi morire gli italiani del Sud a migliaia, forse a decine di migliaia? No, sinceramente noi non lo sapevamo. Ma è quanto sostiene il giornalista Pino Aprile in questo suo saggio che conta ormai ben 14 edizioni e che ha fatto dell’anti-nordismo e dell’anti-Unità d’Italia la propria revisionistica bandiera. Alla faccia degli studi di fior di storici nazionali e internazionali che, a quanto pare, ignorano cose “che noi umani non possiamo nemmeno immaginare”…Il tutto senza una pagina di bibliografia, di fonti, senza uno straccio di nota. Ci mancano solo i Templari, il Graal, Atlantide, e i marziani. Ma, forse, la ricerca storica si fa in altro modo…”.
La stroncatura è firmata P. C. (Paolo Collo?) ed è a suo modo esemplare, nella sua malafede. È vero che il libro è privo sia di bibliografia che di note (l’autore non ne era tenuto, trattandosi non di opera erudita bensì polemica, di pamphlet) ma, quale inchiesta giornalistica che registra libri letti e persone incontrate, le fonti ci sono eccome! Eccone qualche esempio:
Gianfranco Viesti, Abolire il Mezzogiorno;
Mario Alcaro, Sull’identità meridionale;
Mario Isnenghi, Breve storia dell’Italia unita a uso dei perplessi;
Ettore Ciccotti, Mezzogiorno e Settentrione d’Italia;
Luigi De Rosa, La rivoluzione industriale in Italia;
Paolo Rumiz, La secessione leggera;
Francesco Mario Agnoli, Dossier Brigantaggio;
Gigi Di Fiore, I vinti del Risorgimento;
Vincenzo Gulì, Il saccheggio del Sud;
Antonio Lucarelli, Il sergente Romano. Brigantaggio politico in Puglia dopo il 1860;
Carlo Alianello, La conquista del Sud;
Antonio Ciano, I Savoia e il massacro del Sud;
Franco Molfese, Storia del brigantaggio dopo l’Unità;
Erminio De Biase, L’Inghilterra contro il Regno delle Due Sicilie;
Ercole Sori, L’emigrazione italiana dall’Unità alla seconda guerra mondiale;
Tommaso Pedio, Brigantaggio meridionale;
Aurelio Lepre e Claudia Petraccone, Storia d’Italia dall’Unità a oggi;
Vittorio Daniele e Paolo Malanima, Il prodotto delle regioni e il divario Nord-Sud in Italia (1861-2004).
E si potrebbe continuare…I casi sono due: o il recensore ha letto (male) solo la prima pagina del libro oppure mente sapendo di mentire.
Per quanto riguarda la bibliografia, se il detto P. C. ci tiene a erudirsi ulteriormente, può consultare quella acclusa al recentissimo studio di Giordano Bruno Guerri, Il sangue del Sud. Antistoria del Risorgimento e del Brigantaggio[2], che, pur con un taglio più propriamente scientifico, condivide gran parte delle considerazioni di Pino Aprile.
Almeno un dato esatto però, il maldestro recensore, l’ha fornito: sì, Terroni è arrivato alla quattordicesima edizione in pochi mesi. Un dato che sta a significare, forse, che stiamo ad una svolta: il lavoro di revisione storiografica portato avanti negli scorsi decenni da pochi grilli parlanti sta incominciando a far breccia presso il grande pubblico. L’esistenza di nobili figure quali Carlo Alianello, Silvio Vitale e Nicola Zitara (e, perché no, di Francesco Saverio Merlino e di Antonio Gramsci…) non è stata spesa invano. Lo dimostra, tra l’altro, l’interesse per il detto revisionismo da parte di Beppe Grillo e del suo blog. A proposito, è stato proprio Grillo in persona, presentando ai suoi lettori Pino Aprile, a scrivere:
“Il libro “Terroni” di Pino Aprile dovrebbe diventare un testo di scuola. Da 150 anni ci raccontano la barzelletta del Sud liberato dai Savoia per portarvi la libertà, la giustizia, il progresso. “Terroni” descrive con una puntigliosa documentazione e ricerca delle fonti un’altra realtà”[3].
Ma in che mondo vive il recensore del Fatto?!
[1] http://www.edizpiemme.it/libri/terroni-9788856612738
[2] http://www.lankelot.eu/letteratura/guerri-giordano-bruno-il-sangue-del-sud-antistoria-del-risorgimento-e-del-brigantaggio.h
[3] http://www.beppegrillo.it/2010/04/terroni_intervi.html