Russia e Iran contro le influenze estranee nel Caspio

I LEADER DEL CASPIO INIZIANO IL SUMMIT A BAKU[1]

Il Presidente Ilham Aliyev ha accolto i presidenti degli altri quattro stati litoranei del Caspio per un summit nella capitale dell’Azerbaigian.

Ilham Aliyev, Dmitri Medvedev per la Russia, Mahmoud Ahmadinejad per l’Iran, Gurbanguly Berdimukhamedov per il Turkmenistan e Nursultan Nazarbayev per il Kazakistan hanno posato per una foto ufficiale dopo la cerimonia di benvenuto, ha riferito l’APA.

Il summit nella residenza di Ganjlik del presidente azero è il terzo summit dei leader dei paesi del Caspio. Il primo summit si tenne nella capitale del Turkmenistan, Ashgabat, il 23 e il 24 aprile 2002, e il secondo a Teheran il 16 ottobre 2007.

Russia e Iran contro le influenze estranee

Il Presidente russo Dmitri Medvedev ha esortato i suoi colleghi leader del Caspio a istituire una nuova struttura regionale, secondo l’agenzia di notizie russa ITAR-TASS.

“Il livello di contatti raggiunto ci permette di iniziare la costituzione di nuove formule per un lavoro più efficace, inclusa la sicurezza regionale”, ha detto al summit.

“La Russia continua a ritenere che c’è bisogno di un’apposita struttura regionale per sviluppare i legami economici”.

Il leader russo ha ammonito contro una riduzione della cooperazione: “Un intervallo di tre anni non aiuta il nostro dialogo. Non solo ci dovremmo incontrare regolarmente ma anche stabilire nuovi accordi”.

“Se indeboliamo la nostra collaborazione in qualunque momento, non c’è dubbio che altri stati – che non hanno nulla a che fare con la regione ma che sono interessati a stare qui per i loro obbiettivi economici e politici – vorranno fare la voce grossa nelle nostre questioni”.

La preoccupazione del leader russo per influenze estranee è stata ripresa dal Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.

“Una lotta coordinata contro fattori che minacciano la stabilità e la sicurezza del Caspio, e per impedire la comparsa di protagonisti estranei, è un elemento molto importante di sicurezza nazionale e di pace nella regione del Caspio e nei nostri paesi”, ha detto il leader iraniano al summit, secondo Interfax-Azerbaijan.

Lo status del Caspio

Ahmadinejad ha detto che il lavoro per una convenzione che determini lo status legale del Caspio dovrebbe essere ultimato nel 2011.

“Propongo una piena e definitiva realizzazione del lavoro sullo status del Mar Caspio per il prossimo anno, mediante riunioni secondo la formula
delle cinque parti”, ha detto il leader iraniano al summit.

I colloqui sulla definizione dello status legale del Mar Caspio si susseguono sin quasi dal crollo dell’Unione Sovietica. Il Kazakistan, l’Azerbaigian e la Russia hanno raggiunto un accordo nel 2003 sulla divisione dei settori confinanti del fondale del Caspio. L’Azerbaigian non ha ancora raggiunto un accordo con il Turkmenistan e con l’Iran sui loro settori. I colloqui sono resi più difficili dalla presenza di giacimenti di petrolio e di gas nelle zone confinanti.

Il leader iraniano ha proposto oggi di includere nell’agenda degli incontri a cinque lo sviluppo della cooperazione bilaterale sulla cultura per “difendere l’indipendenza e l’onore dei nostri popoli contro l’invasione politica e culturale dei sistemi egemoni”.

Ha esortato i suoi interlocutori a intraprendere “un dialogo e consultazioni mirate per correggere l’attuale sistema mondiale, costituire società navali congiunte, fornire esenzioni doganali, aumentare il commercio, unire i sistemi per trasportare l’energia, aumentare i legami nel turismo, nella cultura e nello sport”.

“La cooperazione economica degli stati membri, basata sul potenziale e sulle risorse delle valute nazionali, può ridurre la vulnerabilità indotta dai sistemi economici internazionali e creare nuove opportunità”, ha detto.

Due documenti

Due documenti – una dichiarazione congiunta e un accordo sulla sicurezza del Caspio – sono stati sottoposti alla firma dei presidenti.

La bozza di accordo sulla sicurezza concerne il contrasto al terrorismo, al crimine organizzato, al traffico di droga, all’immigrazione clandestina, alla tratta degli umani, al contrabbando e alla vendita di armi.

Si prevede che la dichiarazione sottolinei il bisogno di velocizzare l’accordo sullo status legale del Caspio e di prevedere la cooperazione e la stabilità regionali, e lo sviluppo delle relazioni interstatali.

[1] http://www.news.az/articles/politics/26687