La Corte costituzionale tedesca dà ragione a un revisionista

Letto sul sito del quotidiano “La Croix” il 30 Settembre 2010:

La Corte federale tedesca ragione a un revisionista[1]

La Corte costituzionale tedesca subisce delle critiche per aver riabilitato uno storico che attribuisce agli ebrei una parte delle responsabilità per le persecuzioni che hanno subìto.

La più alta istanza giudiziaria tedesca ha biasimato martedì 28 Settembre il Centro federale di formazione politica di Bonn (BPB), punto di riferimento in materia di educazione civica. In una discussa sentenza, la Corte costituzionale dà in effetti ragione ad un esponente del revisionismo storico, Konrad Löw.

In una pubblicazione del BPB pubblicata nel 2004, lo storico sosteneva in particolare che la maggioranza dei tedeschi “simpatizzava con gli ebrei perseguitati sotto il nazismo”. Scoprendo – una volta stampato – i termini esatti del suo contributo, il BPB l’aveva mandato al macero, indirizzando una lettera di scuse ai propri abbonati, e prendendo le distanze in termini virulenti dall’autore.

Konrad Löw aveva allora sporto querela per “attentato alla propria reputazione di storico”. La sua istanza era stata respinta nel 2006 da un tribunale amministrativo cui la Corte federale ha annullato il giudizio. Secondo quest’ultima, il Centro federale avrebbe dovuto rispettare “il diritto intangibile alla dignità dello storico” e agire con garbo per criticare le sue tesi estreme, “invece di dare l’impressione che i suoi scritti meritassero solamente di essere distrutti, senz’altra forma di argomentazione”.

La lezione della Corte di Karlsruhe induce a reagire

“Sessantacinque anni dopo la Shoah, si ha dunque il diritto di scrivere di nuovo che gli ebrei sono responsabili delle persecuzioni che hanno subìto”, insorge Heribert Prantl, firma autorevole del quotidiano Süddeutsche Zeitung.

Secondo Konrad Löw, in effetti, in Germania l’antisemitismo non esisteva prima della Repubblica di Weimar (1919-1933) ma era stato alimentato dalla partecipazione degli ebrei alle rivoluzioni comuniste in Baviera, Russia e Ungheria.

La lezione impartita dalla Corte di Karlsruhe fa ugualmente reagire Wolfgang Benz, professore universitario e specialista dell’antisemitismo in Germania. Per lui, “la persecuzione degli ebrei sotto il Terzo Reich non avrebbe potuto avvenire contro la volontà della maggioranza della popolazione”. La tesi di Konrad Löw è solo la vecchia menzogna ripetuta col passare delle generazioni.

Konrad Löw si frega le mani

“All’inizio, i tedeschi non avrebbero saputo nella degli orrori perpetrati contro gli ebrei, riassume Wolfgang Benz. In seguito, avrebbero disapprovato in maggioranza la politica antisemita. E infine, solo una piccola banda di scellerati avrebbe preso il potere, in modo inspiegabile, e sarebbe all’origine di tutti questi crimini”.

Konrad Löw si frega le mani nelle colonne del settimanale Junge Freihet, portavoce della “Nuova destra”. “Il Centro federale attenta alla dignità della maggioranza dei tedeschi quando afferma che erano al corrente della persecuzione subita dagli ebrei [e tutto ciò] senza presentare le prove”, scrive. Una tesi che appoggia LA Corte di Karlsruhe.

Michel Verrier, da Berlino
FINE

Lo confessiamo: non sappiamo nulla di questo Konrad Löw. Ma questa decisione è importante e più importante ancora è il fatto che il giornale “la Croix” usi il termine “revisionista”.
[1] http://www.la-croix.com/La-Cour-federale-allemande-donne-raison-a-un-revisionniste/article/2441316/4077