EX CAPO DEL PSN CONDANNATO: AVEVA TRATTATO ANNA FRANK DA MENTITRICE[1]
Un ex capo della sezione basilese del PSN è stato condannato a 90 giorni, emendati a 120 franchi, per discriminazione razziale. In un testo pubblicato su internet, aveva definito il Diario di Anna Frank “menzogna storica”.
Il sito in linea del Parti de Suisses Nationalistes (PSN) aveva diffuso il testo dell’imputato, che ha 22 anni. Quest’ultimo qualificava il diario della ragazza ebrea deportata nei campi di concentramento nazisti di “menzogna storica”. In questo, si basava su un articolo della rivista tedesca “Spiegel”, che nel 1980 aveva messo in dubbio la veridicità del diario.
Lo “Spiegel” si era a sua volta basato su una perizia della polizia criminale tedesca. Nel 2006, la medesima era tuttavia giunta alla conclusione che non c’era più alcun dubbio [!!!] sull’autenticità del Diario di Anna Frank.
Vittime e parenti presi di mira
Nella sua sentenza di mercoledì, la presidente del Tribunale penale di Basilea è andata più lontano della requisitoria della pubblico ministero. Quest’ultima aveva chiesto una pena di 60 giorni emendabili.
Secondo la giudice, l’imputato ha moltiplicato le affermazioni che violano la norma penale sulla discriminazione razziale. Le sue affermazioni costituiscono un nuovo colpo portato alle vittime dell’Olocausto e ai loro parenti.
Il testo dell’accusato era sempre visibile mercoledì sul sito internet del PSN. Una nuova indagine penale potrà essere aperta se non sparirà rapidamente, ha ammonito la presidente del tribunale.
FINE
Ricordiamo che presso le Edizioni Graphos (graphos@graphosedizioni.it ) sono ancora disponibili copie dello studio superlativo di Robert Faurisson È autentico il diario di Anna Frank?, e che sul sito di Radio Islam è disponibile il meno brillante ma pur sempre valido testo di Ditlieb Felderer[2].
Dal detto studio di Faurisson mi piace citare la conclusione (p. 98):
“Mi guarderei dal dimenticare che uno dei falsi più celebri è stato fabbricato contro gli ebrei. Si tratta dei « Protocolli dei Saggi di Sion ». Chiedo che non ci si inganni sul senso che ho dato alle mie ricerche sull’autenticità del Diario di Anna Frank. Anche se è mia personale convinzione che quest’opera emani dal signor Frank, anche se penso che, al ritmo di due lettere al giorno, gli siano bastati tre mesi per imbastire il primo stato della sua maldestra affabulazione, anche se penso che egli non credesse che la sua opera avrebbe conosciuto un immenso successo (che, perciò stesso, avrebbe rischiato di farne apparire le terribili crepe), anche se penso che si possano quindi trovare per lui mille circostanze attenuanti, anche se ho il convincimento che egli non cercasse affatto di mettere a punto un’ingente truffa, ma che si sia invece trovato come trascinato dalle circostanze a farsi garante di tutte le conseguenze straordinariamente brillanti di un’oscura e banale iniziativa, malgrado tutto questo, la verità mi obbliga a dire che il Diario di Anna Frank non è che una semplice frode letteraria”.