Adriana Goldstaub e l'uso del termine "negazionista"

Avviso ai naviganti: il blog va in vacanza. Riaprirà, se Dio vorrà, a Settembre. Nel frattempo, devo una precisazione ad Adriana Goldstaub[1] e ai suoi congeneri del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), che ricevono la bellezza di 300.000 euro[2] l’anno anche per “monitorare” presunti antisemiti[3] come me:
no, cara signora, il mio non è un blog “negazionista” (neologismo spregiativo che presuppone la malafede della persona fatta oggetto di tale appellativo) bensì revisionista, e non è l’antisemitismo a spingermi ad occuparmi della Shoah da un punto di vista revisionista, bensì l’eros della conoscenza[4].
Piuttosto, i veri negazionisti siete voi del CDEC, che mi negate arbitrariamente la presunzione di buona fede.
Detto questo, buone vacanze a tutti.
[1] http://www.camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/0103/indag/antisemitismo/2010/0225&pagina=s010
[2] http://www.camera.it/472?stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/07/leg/2009/0708&pagina=s010
[3] Definizione intesa dal CDEC in modo talmente largo che vi può finire chiunque, come, ad esempio, persino Luigi De Magistris e i suoi sostenitori dell’Italia dei Valori: http://www.osservatorioantisemitismo.it/Scheda_del_documento.asp?docid=4409&idmacro=1&n_macro=2&idtipo=60&idfiglio=279&situazione=si
[4] Vedi il seguente articolo di Germar Rudolf e, in particolare, l’ultimo paragrafo: http://www.vho.org/GB/Books/cq/eros.html