Il revisionista Dariusz Ratajczak trovato morto in un parcheggio

NEGAZIONISTA DELL’OLOCAUSTOTROVATO MORTO IN UN PARCHEGGIO

Di 24opole.pl e Michael Hoffman[1]

Opole, Polonia, 16 Giugno 2010 – Il corpo di un ex professore polacco di storia, Dariusz Ratajczak, condannato da un tribunale polacco nel 2002 per aver affermato che le gasazioni di massa di esseri umani ad Auschwitz-Birkenau erano impossibili, è stato trovato morto nel parcheggio di un centro commerciale della città di Opole, Polonia occidentale.

Il prof. Ratajczak venne sospeso dall’insegnamento nell’Aprile del 1999 dal Dipartimento di Storia dell’Università di Opole, dopo che i pubblici ministeri avevano aperto un’indagine sulla pubblicazione del suo libro Tematy niebezpieczne (“Temi pericolosi”).

“Il corpo, in stato di avanzata decomposizione, è stato identificato dalla famiglia di Ratajczak, per cui non saranno compiuti ulteriori esami del DNA”, dice Lydia Sieradzka, dell’ufficio del procuratore di Opole.

Secondo la polizia, a giudicare dallo stato del corpo e delle recenti elevate temperature, l’uomo è morto da due settimane. Le guardie della sicurezza del centro commerciale Karolinka affermano però che la Renault Kangoo dello storico è stata lasciata nel parcheggio il giorno stesso, l’11 Giugno, che è stata scoperta. Nell’auto la polizia ha trovato documenti appartenenti al quarantottenne storico revisionista Ratajczak. Vengono esaminate le registrazioni della tv a circuito chiuso.

La causa della morte di Ratajczak rimane oscura. Secondo la polizia è improbabile che sia stato ucciso perché si dice che non sono state trovate ferite sul corpo durante l’autopsia.

La polizia ha accertato che lo storico, che aveva problemi a trovare lavoro in Polonia, aveva intenzione di andare in Olanda o in Belgio per compiere lavori manuali. A questo scopo, aveva acquistato una Renault Kangoo, nella quale il suo corpo è stato trovato incassato tra i sedili anteriori e posteriori. Si dice che viveva nella sua auto. Per procurarsi il cibo faceva lavori occasionali.

Nel 2000, Dariusz Ratajczak venne licenziato dall’Università di Opole, dove lavorava da undici anni, e interdetto per tre anni dall’insegnamento in altre università, dopo la pubblicazione di Tematy niebezpieczne, in cui aveva affermato che non era scientificamente possibile uccidere milioni di persone nelle presunte camere a gas omicide di Auschwitz.

Già nel 1999, una corte polacca giudicò Ratajczak colpevole di “pubblica negazione” di crimini di guerra tedeschi – negazione che in Polonia è illegale – ma poiché il libro era stato stampato in proprio con una tiratura di sole 260 copie, non venne ritenuto atto a provocare un “disturbo sociale” e l’autore non venne punito. In sua difesa, il prof. Ratajczak disse alla corte che il suo libro era una semplice rassegna di opinioni dissenzienti sull’”Olocausto”, incluse le opere revisioniste dell’autore inglese David Irving e di altri. Il “negazionismo dell’Olocausto” è un reato in Polonia, Germania, Ungheria, Francia, Svizzera e Austria.

Ratajczak lascia un figlio e una figlia.

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://revisionistreview.blogspot.com/2010/06/holocaust-denier-found-dead-in-parking.html