Per finirla con i "Protocolli dei Savi di Sion"

La Israel lobby italiota, capeggiata da Fiamma Nirenstein, sta provando a squalificare in toto i siti e i blog sgraditi a Israele usando come pretesto anche il fatto che un paio di questi siti – che non brillano certo per rigore scientifico – hanno pubblicato i famigerati Protocolli dei Savi di Sion. Lo scopo è quello di far rientrare tutto – tanto il grano quanto il loglio – nel calderone dell’”antisemitismo”..

A tal proposito mi sono ricordato che proprio a quel Carlo Mattogno citato come “negazionista” dagli amici della Nirenstein[1] dobbiamo alcuni articoli – dimenticati dai più – scritti alla fine degli anni ’80 precisamente per contestare l’autenticità e la veridicità dei detti Protocolli!

Proprio quel Mattogno cui il “chercheur salarié[2] Francesco Germinario imputava a suo tempo l’intenzione di “mascherare sapientemente le ragioni della militanza antisemita”[3]. All’epoca (era il 2002) così Mattogno rispondeva a Germinario:

“Secondo questa logica, dovrei anch’io essere un osannatore dei “Protocolli”. Con quale stizza il nostro gazzettiere deve aver scoperto che proprio io sono l’autore di tre articoli documentati contro l’autenticità e la veridicità dei “Protocolli”!”[4].

Bene, per far provare ai nostri attenti “osservatori” analoga stizza – e per sgombrare definitivamente il campo dalla nefasta zavorra dei Protocolli – ho deciso di ripubblicare prossimamente su questo blog qualcuno dei vecchi articoli di Mattogno, in cui venivano rilevati anche certi storici sfondoni di Julius Evola: tanto per far capire che per il sano revisionismo l’acribia documentaria viene prima di tutto, anche della personale simpatia filosofica di un uomo indubbiamente di destra come Mattogno nei confronti di Evola.
[1] http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=21&sez=120&id=34324
[2] La definizione è di Cesare Saletta.
[3] Carlo Mattogno, Olocausto: dilettanti a convegno, Effepi, Genova, 2002, p. 37.
[4] Ibidem