Firmare la petizione per Chomsky in Palestina

Letto sul blog di Paul-Èric Blanrue (traduzione rapida)[1]:

PETIZIONE PER NOAM CHOMSKY IN PALESTINA

Abbiamo appreso con costernazione che le autorità israeliane hanno vietato l’ingresso in Cisgiordania, questo 16 Maggio, all’intellettuale americano Noam Chomsky. Egli doveva tenere delle conferenze a Ramallah, nella Cisgiordania occupata, e incontrare un certo numero di palestinesi.

Come sottolinea Chomsky, la sola volta che gli era stato vietato in precedenza l’ingresso in un paese, fu in Cecoslovacchia, nel 1968, dopo l’intervento sovietico. Al funzionario che gli obbiettava che il governo israeliano non ama ciò che dice Chomsky, costui ha risposto: “Trovatemi un governo al mondo che ama quello che dico”.

È evidente che Chomsky, 81 anni, che non ha mai partecipato ad atti di violenza, che è favorevole alla soluzione dei due stati e che è contrario al boicottaggio accademico di Israele, non può essere considerato un pericolo per questo stato tranne nel caso che questo si senta minacciato dalla semplice diffusione delle idee.

Chiediamo alle autorità israeliane di presentare le proprie scuse a Noam Chomsky e a quelli che lo hanno invitato, e a fare di tutto affinché questi ostacoli alla libera circolazione delle idee non si ripetano più.

FIRME:
Jean Bricmont, fisico, Belgio.

Le firme devono essere inviate a:
jean.bricmont@uclouvain.be
[1] http://sarkozyisraeletlesjuifs.blogspot.com/2010/05/petition-pour-noam-chomsky-en-palestine.html