In tale articolo l’autore, che è professore di storia della diplomazia all’Università Internazionale
Philip Noel-
Baker di Sarajevo, descrive con lucidità le mire espansionistiche della NATO, che non si accontenta di aver strappato alla Russia i Balcani (con l’ingresso della Bulgaria e della Romania nell’alleanza atlantica):
vuole anche il Caucaso (Georgia, Armenia, Azerbaigian). Appunto.
Per capire l'obbiettivo degli americani, è bene ricordare la teoria geostrategica enunciata a suo tempo dal geografo inglese Sir
Halford J. Mackinder, considerato il più eminente rappresentante della scuola geopolitica anglosassone:
«Chi domina l’Europa Orientale domina la Terra Interna; chi domina la Terra Interna domina l’Isola Mondo; chi domina l’Isola Mondo domina il Mondo»
[3].
Chiosa John Kleeves, autore di indimenticati libri sugli Stati Uniti : “L’Europa Orientale era l’area tra l’Elba e il Volga; la Terra Interna era all’incirca l’attuale Russia oltre il Volga; l’Isola Mondo era l’Europa-Asia-Africa”
[4].
L’America, che non ha evidentemente rinunciato all’idea di dominare il mondo, vuole portare la NATO fino ai confini della Russia ma Putin si è messo di traverso: l’espansione della NATO è ora considerata una minaccia nazionale dalla nuova dottrina militare russa, come annunciato in Febbraio dal Presidente Vladimir Medvedev
[5].
E poi c’è la Serbia. La Serbia considera gli interventi della NATO in Bosnia del 1995 e in Kosovo del 1999 come “aggressioni NATO” e, d’accordo con Mosca, ha fatto proprio lo slogan: “Dire sì all’Unione Europea e
nyet alla NATO”
[6]. Ma, prosegue Somun, “quel
nyet potrebbe avere un impatto più forte se rivolto a paesi più vicini ai confini russi".
Non ha quasi fatto a tempo a dirlo...