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Abbiamo perso uno dei nostri quattro vescovi”
Il vescovo Fellay, il superiore di Williamson, appare angosciato mentre sta seduto nel suo ufficio nel palazzo Schwandegg a Menzingen, in Svizzera. Spera ardentemente “che Williamson non esploda”. Il palazzo offre un’ampia vista delle colline pedemontane alpine del cantone di Zug, dove la vecchia città termale giace in cima a una montagna di 900 metri. Le voci delle oblate, pie donne laiche che aiutano i sacerdoti a condurre la casa, si possono sentire nei corridoi.
“Abbiamo perso uno dei nostri quattro vescovi”, dice Fellay. “Non possiamo fargli fare più nulla”. Egli [Fellay] sta lottando con sé stesso e con la storia, cercando di trovare le parole giuste e la giusta dose di distacco dalla questione. Considera l’intera faccenda “incredibilmente incresciosa”, e dice che aveva creduto che il vescovo “avesse nel frattempo capito meglio le cose”. Ma sfortunatamente Williamson non ha capito. Fellay dice che la sua personale convinzione è che l’Olocausto sia ovviamente “un fatto”.
Ma non tutti i suoi confratelli concordano. Poco dopo che lo scandalo Williamson era scoppiato all’inizio del 2009, un prete italiano, padre Floriano Abrahamowicz, congetturò che le camere a gas potrebbero essere state usate semplicemente “per disinfezione”, e che Erich Priebke, un ex capitano delle SS che fu coinvolto – e in seguito condannato – nella fucilazione di centinaia di civili in Italia, non era in realtà un carnefice. Anche questo è stato “increscioso” per i capi della FSSPX.
D’altro lato, l’intero dibattito ha avuto i suoi vantaggi. A causa di Williamson, la FSSPX ha acquistato un livello di notorietà senza precedenti dal tempo della sua fondazione nel 1969 da parte del rinnegato Arcivescovo francese Marcel Lefebvre. Gli ultra conservatori hanno sempre amato i Fratelli di Pio, e adesso questi stanno diventando gli eroi dell’estrema destra antimodernista. Cosa dovrebbe fare di tutto ciò un superiore generale come Fellay?
Un appello agli estremisti“Abbiamo un appello per gli estremisti: non li vogliamo”, dice Fellay, per il quale le questioni di fede sono in definitiva le questioni più importanti. Una di queste questioni di fede riguarda chi dovrebbe avere, in Svizzera, voce in capitolo in fatto di religione: la chiesa, con le sue belle chiese e le torri campanarie, o le moschee, con i loro minareti? Ecco perché Fellay ha alimentato il recente dibattito in Svizzera sulla messa al bando dei minareti. In realtà, egli gradisce il dibattito perché, come dice, l’Islam “è aggressivo in generale”.
D’altro lato, i discepoli di Pio sono perfettamente tranquilli e indulgenti quando si tratta dei discorsi menzogneri e pieni di odio che provengono dalle proprie fila. Nessuno dei colleghi di Williamson rimane turbato quando il vescovo scrive con disprezzo delle donne sul suo blog, definendole “meno di zero”, e sostenendo che devono sottostare al “potere dell’uomo”. “Lui deve essere il vostro padrone”, scrive.
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Una febbre nel corpo della chiesa”
Per evitare equivoci, gli ultra-conservatori hanno perfino ingaggiato il loro specialista in PR [pubbliche relazioni], Rudolph Lobmeyr, che a suo tempo lavorò per l’emittente pubblica nazionale ORF a Vienna, per spiegare al pubblico i benefici della Fraternità. “Non si vuole più una fede addolcita”, dice. Sostiene che le persone cercano una leadership determinante e vogliono poter dividere il mondo in buoni e cattivi – proprio quello che fa la FSSPX quando inveisce contro i gay , le donne e i giornalisti. “Riflette l’opinione di molte persone, ed è il segreto dell’aumento di popolarità della confraternita”, dice Lobmeyr.
“Noi siamo semplicemente il termometro che indica la febbre nel corpo della chiesa”, dice il capo della FSSPX, il vescovo Fellay. La fraternità afferma di avere 600.000 sostenitori. Mantiene sei seminari, 14 distretti, 161 priorati e 725 centri di messa, ed è attiva in 1.000 località in tutto il mondo. La fraternità è in crescita negli Stati Uniti, in Asia e in Africa.
È questo potenziale che il papa aveva in mente quando l’anno scorso ha tolto la scomunica ai quattro vescovi della FSSPX. Benedetto è un tradizionalista e, come i Fratelli di Pio, ama la messa in latino, condivide le loro idee sulla morale e qualche volta nutre poche speranze sulla società moderna, quella società che potrebbe trasformare una frase pronunciata da Williamson in una trasmissione televisiva svedese in uno scandalo globale.
Fellay riferisce trionfante che il papa stesso - in armonia con le richieste della FSSPX – a quanto pare non mette più le particole della comunione nelle mani dei fedeli ma direttamente nella loro bocca. Per Fellay, tutto ciò rappresenta un altro successo nella battaglia contro la chiesa moderna.
Fedeli in crescitaÈ mezzogiorno, nella chiesa di Saint-Nicolas-du-Chardonnet a Parigi, vecchia più di 700 anni, che è occupata dalla FSSPX sin dal 1977. Qui, tutte le messe vengono officiate secondo il rituale latino, accompagnato dai canti gregoriani, con il prete che volta le spalle ai fedeli – tutte norme praticate per secoli, fino a quando il secondo Concilio Vaticano non ha distrutto le tradizioni. Un gran numero di giovani si inginocchia sul pavimento di fredda pietra, e l’aria è satura d’incenso.
Il ramo parigino della FSSPX ha notato una notevole crescita di presenze in chiesa dall’inizio dell’anno. I preti hanno dovuto aumentare il loro rifornimento settimanale di particole, di 300 particole, affinché ve ne siano a sufficienza da porre sulla lingua dei fedeli. Forse è lo scandalo dell’Olocausto ad essere responsabile della crescita delle presenze, o forse i nuovi arrivati del gregge sono stati incoraggiati dalla rimozione papale della scomunica ai quattro vescovi – o forse entrambi i fattori hanno avuto un ruolo.La Francia è la roccaforte dell’associazione. Essa ha ora lì 100.000 sostenitori, e 4.000 bambini frequentano le sue scuole. I tradizionalisti vedono il movimento come il futuro del cattolicesimo.
Strane ideeNiklaus Pfluger è appena tornato dalla messa a Saint-Nicolas-du-Chardonnet. Nella gerarchia dell’ordine, questo prete svizzero è secondo solo al Vescovo Fellay. Quando Williamson traumatizzò la chiesa, un anno fa, negando l’Olocausto in un’intervista, Fellay inviò immediatamente Pfluger in Argentina, dove Williamson all’epoca risiedeva, per impedire al vescovo rinnegato di parlare con i media.
Pfluger è ancora sconcertato sui motivi del suo collega della FSSPX. Sedendo nel bistrot Saint Honoré di Parigi, davanti a un piatto di cozze e a un bicchiere di Ladoix 1er Cru del 2002, tenta di assemblare una spiegazione. Williamson, dice, è un provocatore di prima categoria e ha sempre avuto idee strane. Subito dopo l’11 Settembre del 2001, affermò che il governo americano aveva orchestrato gli attacchi al World Trade Center di New York. Dice anche che non fu il Giappone ma la Casa Bianca che ordinò l’attacco su Pearl Harbor, per trascinare gli americani nella seconda guerra mondiale.
Durante un’omelia nella provincia canadese del Quebec, nell’Aprile del 1989, Williamson disse che gli ebrei avevano inventato Auschwitz per trarne determinati vantaggi. Qualcuno sporse denuncia contro di lui e Williamson, da quella volta, ha fatto del suo meglio per evitare il Quebec.
“In realtà, lui è un artista, non uno studioso”, dice Pfluger. “Gli viene in mente un’idea, ci si fissa sopra, ed esagera. Ma non studia i documenti”. Definisce Williamson “una bomba ad orologeria”, per la sua fraternità, ma fa anche notare che il vescovo ha molti meriti, e che non dovrebbe essere “esiliato sulla luna”.
Un comportamento imprevedibilePfluger è anche preoccupato della salute del sessantanovenne vescovo, che ha a quanto pare ha avuto il morbo di Parkinson per molti anni. Questo potrebbe spiegare il suo comportamento lunatico, imprevedibile? Pfluger e i suoi confratelli sono stati spesso irritati dalle email che ricevono regolarmente da Londra. In una recente email, Williamson ha scritto che “1.3 milioni di deportati” non vennero gasati nei campi di concentramento di Treblinka, Majdanek, Belzec e Sobibor, ma vennero semplicemente trasferiti nei territori sovietici occupati dai tedeschi. Le ridicole dicerie che sostengono il contrario, ha aggiunto Williamson, vanno ignorate.
La fraternità conosce anche i contatti di Williamson con Ingrid Rimland, la moglie di Ernst Zündel, il quale si trova attualmente in una prigione tedesca dopo essere stato condannato per istigazione al negazionismo dell’Olocausto. Rimland continua a diffondere le teorie del marito.
Il vescovo è anche in contatto tramite email con il negazionista svizzero Jürgen Graf, che è ricercato dalle autorità tedesche, francesi e svizzere. Graf ritiene che l’idea dei campi di sterminio sia un’invenzione ebraica. Prevede di pubblicare un nuovo libro sul campo di sterminio di Sobibor, dove vennero uccisi circa 250.000 ebrei nelle camere a gas, intitolato “Sobibor. Mito e realtà”. Graf dice di sperare che Williamson “scriva la prefazione” del suo libro.
I preti hanno prestato particolare attenzione quando Williamson, all’inizio dell’anno, ha descritto il suo soggiorno londinese come “un anno sabbatico imprevisto ma piacevole”. Sembrava come se ne avesse avuto abbastanza delle gonne da tennis di Wimbledon e fosse pronto a iniziare di nuovo a parlare in pubblico.
Tradotto dal tedesco da Christopher Sultan
http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,675163-3,00.html[1] Traduzione di Andrea Carancini. Fonte:
http://revisionistreview.blogspot.com/2010/02/unrepentant-williamson-is-embarrassment.html[2] http://revisionistreview.blogspot.com/2010/01/more-on-popes-betrayal-of-gospel-at.html[3] http://www.revisionisthistory.org/cgi-bin/store/agora.cgi?p_id=1043[4] http://www.amazon.com/Marcel-Lefebvre-Bernard-Tissier-Mallerais/dp/1892331241/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1265063094&sr=1-1[5] Spirito dell’epoca.