Kevin Käther ri-condannato a 20 mesi!


KEVIN KÄTHER RI-CONDANNATO A 20 MESI

Le ultime notizie giudiziarie dalla terra di Absurdistan della Repubblica federale di Germania

Dagli autori di The National Journal

Tradotto da J. M. Damon[1]

Da vero patriota, Kevin Käther sta combattendo contro i tribunali della moderna inquisizione a nome della nazione tedesca.

Nell’udienza di appello del 9 Giugno 2009, il tribunale di Tiergarten (Berlino) lo aveva inizialmente condannato a una sentenza di otto mesi di prigione senza condizionale.

Il cittadino interessato si chiederà: cosa ha provocato tale verdetto di colpevolezza e la condanna al carcere?

Il crimine di Kevin consisteva nell’aver inviato dei CD del libro proibito di Germar Rudolf Conferenze sull’Olocausto[2] a tre giudici di Berlino e nell’aver poi presentato formale denuncia contro sé stesso per aver violato le famigerate leggi censorie tedesche.

Il suo scopo era quello di accertare legalmente, in un’aula di tribunale, se le conclusioni fattuali di Rudolf siano scientificamente valide.

Nella lettera di accompagnamento che aveva inviato con i CD, affermò che se le prove empiriche avessero dimostrato che i contenuti del libro di Rudolf erano inesatti avrebbe accettato la sua condanna senza obiezioni o appelli.

Aveva scritto:

“In base alle leggi censorie della Repubblica federale, la distribuzione e la diffusione di questo libro è vietata per “negazione dell’Olocausto”.

“Germar Rudolf, autore di questo libro, è stato condannato alla prigione per l’atto – commendevole eppur criminale – di averlo scritto.

“Come tedesco che ha rispetto per sé stesso, ho l’obbligo patriottico di pubblicizzare nel nostro paese queste conferenze…

“Capisco che probabilmente verrò incriminato e condannato per la mia azione in un’aula di tribunale, e accetto tale probabilità.

“Nel processo penale che ne seguirà, vi verrà richiesto di intervenire come testimoni.

Per questa ragione, dovrete prepararvi sul contenuto fattuale del libro di Rudolf, con la scrupolosità tedesca vecchio stampo.

L’incriminazione arrivò immediatamente.

Allo scopo di provare o di confutare la veridicità del libro di Rudolf in un contesto giudiziario, Kevin presentò durante il processo oltre quattromila pagine di mozioni probatorie, unitamente al Rapporto Rudolf [3]sulle “camere a gas di Auschwitz.

[Rudolf, diplomato in chimica al Max Planck Institute, aveva inizialmente preparato questo rapporto scientifico per la difesa del Generale Otto Ernst Remer, imputato nel 1992 di “negazione dell’Olocausto”].

Nel 1993, il Generale Remer inviò il rapporto a più di 300 professori di chimica inorganica.

Nessuno di questi professori trovò neppure un solo errore nelle numerose analisi del libro, e vi fu anche un perito che ne attestò l’esattezza in un’aula di tribunale svizzera.

Riguardo a tale rapporto, il direttore dell’associazione Anna Frank di Amsterdam, Hans Westra, fece la seguente dichiarazione, nel corso del programma televisivo belga “Panorama” del 1994:

“Le analisi scientifiche di questo rapporto sono perfette”.

Il Rapporto Rudolf è stato il principale reperto di prova di Kevin, ma egli ha fatto notare un certo numero di altre contraddizioni nella versione ufficiale dell’”Olocausto”.

Ad esempio, il settimanale Die Zeit aveva riferito che l’”Olocausto di Auschwitz” venne attuato mediante fucilazioni di massa, piuttosto che mediante camere a gas omicide.

Inoltre, Kevin citò Gitta Sereny, la più importante ricercatrice e scrittrice ebrea d’Inghilterra sull’”Olocausto”.

Sul numero del Times del 29 Agosto 2001, ella affermò che Auschwitz non era un campo di sterminio[4].

Kevin chiese anche ai giudici di indicare quale delle stime ufficiali sul numero dei morti di Auschwitz sia corretta, poiché esse variano dai 66.000 ai 9.000.000.

Kevin chiese poi alla corte di chiarire quale dei verdetti giudiziari sul campo di Majdanek sia valido: il tribunale di Berlino stabilì che il campo di concentramento di Majdanek non aveva camere a gas omicide, mentre il tribunale di Düsseldorf stabilì che lì ebbero luogo gasazioni di massa in camere a gas omicide.

Egli chiese anche ai giudici di chiarire, con le dovute prove, se le vittime del campo di Treblinka vennero uccise mediante vapore o mediante gas.

Il Tribunale Militare Alleato decretò che a Treblinka le vittime vennero “vaporizzate” mentre i verdetti dei tribunali federali tedeschi affermano che vennero “gasate”.

Con oltre 4.000 pagine di mozioni probatorie Kevin sperava di permettere alla corte di stabilire se lui, in base ai documenti presentati, aveva il diritto legale di esprimere pubblicamente l’opinione che ad Auschwitz e in altri campi dell’epoca di guerra non ebbero luogo gasazioni omicide. Ma tutte le sue mozioni probatorie vennero rifiutate, e lui venne minacciato di ulteriori accuse penali per aver tentato di introdurle!

Questo giovane patriota tedesco, che aveva sperato di stabilire se le sue opinioni storiche fossero giuste o sbagliate introducendo prove empiriche in un tribunale tedesco, è caduto nella fossa nera del caos giudiziario.

I tribunali tedeschi hanno rifiutato di accertare se i documenti ufficiali e le proprie stesse sentenze, che si contraddicono l’un l’altra in modo stridente, sostengano le opinioni di Kevin.

Kevin ha allora inoltrato appello al tribunale di Tiergarten. In questo [ulteriore] procedimento, in cui ha presentato altre 2.500 pagine di mozioni probatorie, il verdetto iniziale di otto mesi di prigione è stato confermato, come pure il rifiuto da parte del tribunale delle prove da lui presentate.

Kevin si è quindi appellato alla corte successiva.

Quindi, il 16 Settembre del 2009, si è verificato un fatto giudiziario sensazionale: la Quarta Sezione Penale (Kammergericht) della Corte Superiore di Giustizia di Berlino ha annullato il verdetto del tribunale d’appello di Tiergarten – e lo ha fatto in modo tale da rendere possibile solo l’assoluzione!

La Kammergericht ha deciso che l’invio del CD ai tre giudici da parte di Kevin non coinvolgeva l’opinione pubblica, fattore indispensabile per il reato di “Negazione dell’Olocausto”.

Tale sentenza recita quanto segue:

“La distribuzione di [questo tipo di] letteratura ad uno o a pochi individui specifici non rientra nel criterio della distribuzione a meno che non venga dimostrato che tali individui intendessero ulteriormente distribuire questa letteratura.

“L’accusa formulata nel verdetto oggetto di appello non costituisce [il reato di] distribuzione.

“In questo caso non si tratta di distribuzione perché abbiamo a che fare con soli tre CD del libro, che erano destinati a degli specifici destinatari e che vennero inviati solo ad essi.

“La ‘soglia critica’ del numero minimo dei destinatari qualificabile come ‘distribuzione’ non è chiaramente presente”.

In tal modo, la decisione della Kammergericht ha forzato la mano del tribunale di primo grado.

Poiché era chiaro che il risultato del primo processo sarebbe stato l’assoluzione, il tribunale di Tiergarten ha preparato un nuovo atto d’accusa – questa volta in base alle prove presentate da Kevin.

La presentazione e la considerazione di prove per dimostrare l’innocenza di un imputato è naturalmente un diritto umano riconosciuto universalmente.

La Convenzione Europea dei Diritti Umani lo protegge in modo specifico.

Ma nei processi da “caccia alle streghe” sull’”Olocausto” attualmente imbastiti nella Repubblica federale tedesca questo diritto elementare viene ordinariamente calpestato.

E’ innegabile che rifiutando di accettare mozioni probatorie che dimostrarebbero l’innocenza [degli imputati] nei processi sull’”Olocausto”, i tribunali tedeschi negano ordinariamente agli imputati il diritto umano fondamentale di una difesa legale.

Adesso la situazione è persino peggiore: i nostri tribunali hanno compiuto un passo ulteriore nella negazione dei diritti umani rispetto al semplice rifiuto di permettere alle persone accusate di difendersi.

Non solo agli imputati vien proibito di difendersi: sono gravati di ulteriori accuse se presentano mozioni probatorie.

Neanche in Cina c’è una tale tirannia giudiziaria!

Il 10 Dicembre del 2009, Kevin è stato condannato a un anno e otto mesi di carcere per aver reiterato il reato di “Incitamento delle masse” (nello specifico, per aver letto e presentato mozioni probatorie nel suo primo processo).

Questa volta, tuttavia, anche se il “crimine” era maggiore rispetto al primo processo (distribuzione di letteratura proibita) il tribunale ha sorprendentemente sostituito il periodo nel carcere con la condizionale, anche se il “crimine” maggiore lo avrebbe logicamente escluso.

I giudici hanno maturato improvvisamente una coscienza, o hanno semplicemente abbandonato ogni tentativo di coerenza logica?

Anche con questa nuova sentenza, però, il tribunale ha condannato Kevin senza alcuna base legale.

Questo perché egli aveva chiesto al tribunale di dichiarare l’udienza in cui avrebbe letto le sue mozioni probatorie “non aperta al pubblico”.

Di nuovo, non c’era nessun “pubblico”, e senza pubblico non vi può essere distribuzione.

Secondo la Kammergericht, tale pubblico è necessario per la condanna, in base all’articolo 130 del codice penale.

Così, questo coraggioso giovane padre di famiglia, un tedesco onorevole e patriottico, è stato efficacemente ridotto al silenzio.

Con la sentenza condizionale, il tribunale vuole ovviamente tenerlo politicamente in ostaggio così che in futuro “terrà la bocca chiusa”.

Tuttavia Kevin ha mostrato davvero un patriottismo eroico. E’ un padre di famiglia con una figlia piccola, e la sua coscienza e il suo senso di responsabilità lo obbligano a rinunciare ad ulteriori azioni nelle condizioni attuali.

Ha fatto abbastanza, ha rischiato abbastanza, ha lottato in modo esemplare.

Ora, deve dedicarsi alla famiglia.

(…).

[1] Traduzione italiana di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: globalfire.tv/nj/10de/verfolgungen/kevin_kaether.htm
[2] http://vho.org/dl/ENG/loth.pdf
[3] http://vho.org/dl/ENG/trr.pdf
[4] http://www.fpp.co.uk/Legal/Observer/Sereny/Times290801.html