Ma “amico” in che senso?
A mio giudizio, Diliberto è amico di Elia Valori perché ne condivide, al di là della facciata, il
sistema di valori. Sappiamo, dai suoi libri, su quale sistema Elia Valori fondi i suoi "valori": sionismo e atlantismo
über alles; il tallone di ferro dell’occidente contro i palestinesi. Cose da far inorridire qualunque sincero comunista. Ma non Diliberto. La riprova?
Anche in questo caso, è un’immagine della memoria a soccorrerci: Milano, 1999, manifestazione del trentennale della strage di Piazza Fontana. Diliberto annuncia retoricamente di voler chiedere l’abolizione degli omissis e del segreto di stato sulle stragi degli anni ‘70
[13]. In quell’occasione, l’allora Ministro della Giustizia venne giustamente fischiato dai giovani che gli rimproveravano la partecipazione al governo D’Alema (con i relativi bombardamenti alla Iugoslavia).
Forse quei giovani non sanno che Diliberto, mentre fa il trombone in piazza, ha compiuto un atto sfuggito ai più: si è associato al procedimento disciplinare contro il giudice Guido Salvini, proprio quello che si era messo a indagare sul serio il mistero di Piazza Fontana e la sua matrice atlantica
[14]. Per misurare appieno la gravità del comportamento dell’allora Ministro della Giustizia, diamo la parola allo stesso Salvini:
“…Per non parlare del ministro della Giustizia del governo di sinistra, Oliviero Diliberto. Nel 1999, quando fui assolto da tutte le incolpazioni del procedimento disciplinare aperto parallelamente a quello di “incompatibilità ambientale”, Diliberto fece personalmente qualcosa che non accade quasi mai: impugnò l’assoluzione pronunziata nei miei confronti dinanzi alla Cassazione, la quale l’anno successivo gli diede sonoramente torto”.
[15]Ultima immagine: Roma, 2006, Galleria Monferrato. Il Presidente emerito della Repubblica Cossiga inaugura una mostra con i graffiti degli anni ’70 a lui dedicati. A lui, a Kossiga, altro atlantista di ferro e altro vecchio amico di Elia Valori
[16]. Ad abbracciarlo, Oliviero Diliberto: “Eravamo dalla stessa parte della barricata…”
[17].