Lettera dal carcere di Ernst Zündel

Ecco qualche estratto di una lettera scritta il 2 Dicembre 2009 dal prigioniero revisionista tedesco-canadese Ernst Zündel, imprigionato – unicamente in ragione delle sue idee – dal 5 Febbraio 2003 (sì: dal 2003!). Questa lettera era accompagnata, in onore di qualche amico, da disegni molto belli e arguti tracciati con l’inchiostro indiano sul retro degli involucri dei suoi barattoli di marmellata.

Dalla prigione di Mannheim

(…)
Sto per trascorrere quello che sarà il mio 7°, e spero ultimo, Natale in prigione. Sarei stupito che queste persone non combinino qualcosa di disonesto prima della data della mia liberazione definitiva…Nulla li trattiene – e non c’è un tribunale, non un giudice, che manifesti la minima indipendenza di fronte allo Zeitgeist [lo spirito che regna oggi].
Questa propaganda permanente unita al supplizio cinese della goccia d’acqua li tiene rigidamente sotto l’influsso dei loro maestri.
E’ incredibile, ma è vero!
(…)
A parte questo, abbiamo lanciato ancora una nuova offensiva giudiziaria presso la Corte Costituzionale, la più alta istanza in Germania, visto che mi viene rifiutata l’eguaglianza dei diritti [rispetto agli altri detenuti] perché insisto a mantenere le mie opinioni in fatto di storia. Abbiamo depositato il dossier il 23 Ottobre del 2009, e questa settimana lo faremo seguire da una richiesta di udienza accelerata, poiché non restano che 90 giorni da qui alla mia liberazione.
Di conseguenza, se nicchiano – qualunque cosa decidano, sarà per la forma! Perché bisognerà che mi liberino, dopo aver passato 7 anni e tre settimane imprigionato in 6 prigioni, in 3 paesi e in 2 continenti!
C’è dell’Orwell e del Kafka in tutto ciò.
Trasmettete i miei saluti a tutti i vostri amici nel mondo.
L’immutato Ernst!