La tragedia straziante dei sudeti

Nella revisione della storia della seconda guerra mondiale, è senza dubbio lo studio del mito dell’Olocausto che prevale, e di gran lunga, ed è questa predominanza che vela tutte le altre tragedie di questa guerra, tragedie come quella della pulizia etnica dei Sudeti. Questo argomento straziante, che è stato al centro della decisione dei cechi di firmare il Trattato di Lisbona, merita d’essere meglio conosciuto.
Si potranno capire le dimensioni di questa tragedia dei Sudeti leggendo il seguente estratto pubblicato sul settimanale Rivarol (1, rue d’Hauteville, 75010 Parigi) del 6 Novembre 2009 (p. 9):

TRATTATO DI LISBONA: FINE DELL’ECCEZIONE CECA

(…)
-- I tedeschi dei Sudeti sacrificati ancora una volta --
Bisogna dire che Klaus ha ottenuto dal Consiglio europeo riunito alla fine di Ottobre la deroga che attendeva concernente la Carta dei diritti fondamentali, documento che figura in annesso al Trattato. Ora, questa deroga, approvata dalla totalità dei partiti e dei leader politici cechi, è particolarmente scandalosa, poiché proibisce ogni restituzione dei beni dei tedeschi dei Sudeti confiscati alla fine della seconda guerra mondiale dopo che i loro legittimi proprietari (tre milioni) vennero espulsi in condizioni ignominiose grazie ai decreti firmati nel 1945 dal presidente cecoslovacco dell’epoca, Edvard Benes[1], in base all’accusa collettiva di collaborazionismo con il regime nazista. Di questa deportazione massiccia non si parla mai. Chi è che sa, d’altronde, tra il grande pubblico che quattordici milioni di tedeschi vennero espulsi dai territori dell’Europa centrale e orientale dove si erano installati da secoli e che diversi milioni morirono nel corso di questo esodo gigantesco?
“La soluzione adottata dai più alti dirigenti della UE rafforza in maniera fondamentale la protezione della Repubblica Ceca contro l’eventuale contestazione dei cosiddetti decreti Benes”, ha detto Vaclav Klaus in un comunicato. Che il capo di stato ceco difenda i suoi interessi nazionali, lo si capisce, ma è inaccettabile che l’Unione Europea ceda a una tale rivendicazione. Mentre ci viene detto fino alla nausea dei risarcimenti che bisogna versare senza sosta ai discendenti reali o presunti degli ebrei deportati si impedisce a degli europei vergognosamente trattati e depredati ogni possibilità di recuperare le terre che appartenevano loro!
Ancora una volta lo si vede in modo spettacolare: l’Unione Europea non è un mezzo per riavvicinare tra loro i differenti popoli del Vecchio Continente e per chiudere le dispute del passato. Essa è il predellino e il cavallo di Troia del mondialismo da cui emerge una certa comunità.
J. B.

[1] Massone: http://books.google.it/books?id=nseKzfbSEYoC&pg=PA25&lpg=PA25&dq=benes%2Bfreemasonry&source=bl&ots=79WQa_DXK2&sig=dwZoO0I8TzC3Y7D5X0SIBwjiaRY&hl=it&ei=hSglS-uHIYeomgOUk42PBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=2&ved=0CA8Q6AEwAQ#v=onepage&q=&f=false