Effie Eitam, messia criminale

DOVREMO UCCIDERLI TUTTI”: EFFIE EITAM, MESSIA CRIMINALE

Di Jim Holstun e Irene Morrison, The Electronic Intifada, 25 Novembre 2009[1]

Il colonnello Efraim (Fein) Eitam [foto] stava solo eseguendo gli ordini quando nel 1988 disse ai suoi soldati di picchiare Ayyad Aqel. Lo picchiarono a morte.

Eitam, che da allora ha avuto diverse cariche importanti nel governo israeliano, ha recentemente fatto un tour negli Stati Uniti come “Inviato Speciale” del Primo Ministro Benjamin Netanyahu nel quadro dell’iniziativa “Carovana per la democrazia” del Jewish National Fund. Questo è un matrimonio ideale. Da quando è stata fondata Israele, il JNF ha organizzato la pulizia etnica dei palestinesi e l’insediamento degli ebrei nelle loro terre espropriate; Eitam considera sé stesso come il soldato-profeta messianico che guiderà la futura espulsione dei palestinesi da Israele e dai territori occupati. La Hillel di Buffalo[2], New York, ha invitato Eitam a parlare nel nostro campus, l’Università di Buffalo (UB) su raccomandazione del professore di UB Ernest Stenberg, membro del direttivo di Scholars for Peace in the Middle East [Studiosi per la pace in Medio Oriente] e fondatore della sede locale nel campus.

Nel febbraio del 1988, il Ministro della Difesa Yitzhak Rabin disse in modo discreto all’esercito israeliano di rompere le ossa dei palestinesi che si ribellavano durante la prima Intifada palestinese. Secondo le testimonianze dei soldati israeliani, il Colonnello Eitam riferì il messaggio alla sua brigata Givati, che allora occupava Gaza. Il 7 Febbraio, ordinò a quattro dei suoi di rompere le ossa a due fratelli del campo profughi di al-Bureij. Li ammanettarono e li bendarono, li picchiarono per un po’ nella loro casa, poi li condussero in un boschetto di olivi solitario, dove li presero a calci e li picchiarono per 20 minuti. Khalid Aqel sopravvisse; suo fratello Ayyad, di 21 anni morì. Nel 1990, una corte marziale israeliana condannò questi soldati per violenze, li degradò, a tre di loro sospese la sentenza, e ai restanti quattro comminò due mesi[3].

I soldati di Eitam testimoniarono che egli aveva ordinato e partecipato alle violenze della Givati. Ammise di aver girato per Gaza con quattro manganelli nella sua jeep, inclusa una frusta infrangibile non regolamentare fatta di spessa corda. I giudici dell’esercito accertarono che “la condotta violenta di Eitam era diventata la norma, e che veniva presa ad esempio dai suoi sottoposti”[4]. Tuttavia, per quasi due anni non ricevette sentenza. Poi, il 13 Luglio del 1992, Rabin divenne primo ministro e tre giorni dopo Eitam se la cavò con un biasimo e una raccomandazione contro la promozione. Il Jerusalem Post cita delle fonti secondo cui il suo probabile appello contro la condanna alla Corte Suprema avrebbe potuto far emergere il coinvolgimento dei suoi superiori, incluso Rabin, nei pestaggi e negli omicidi[5].

Nondimeno, quando Ehud Barak diventò il capo dello stato maggiore di Rabin, promosse Eitam a generale di brigata. Nel Dicembre del 2000, dopo la morte di Rabin, il successore di Barak Shaul Mofaz si rifiutò di promuovere Eitam allo stato maggiore. Irritato per l’affronto, Eitam tenne un’incendiaria conferenza contro gli accordi di Oslo all’Università Bar-Ilan. Definì il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Yasser Arafat “un miserabile assassino”, attaccò il governo per aver voluto condividere il controllo di Gerusalemme e propose una nuova Nakba, o spoliazione [delle terre palestinesi]: l’esercito israeliano “può domani…conquistare la Giudea, la Samaria [la Cisgiordania] e la Striscia di Gaza ed espellere di notte da lì la popolazione. Non è un problema fare questo. Abbiamo un problema con la volontà di metterlo in pratica. Come nazione, siamo inibiti”[6].

Poco dopo, Eitam si dimise dall’esercito ma la sua carriera prese il volo. Eletto alla Knesset nel Febbraio del 2003, contribuì a costituire il National Religious Party e il Renewed Religious National Zionist Party. Negli anni 2002-2004, ebbe diverse importanti cariche ministeriali nel governo del Primo Ministro Ariel Sharon, incluso il ministero degli alloggi e delle costruzioni, carica che usò per accelerare gli insediamenti nelle Alture del Golan, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

In una lunga intervista con il giornale israeliano Haaretz, Eitam definì i palestinesi di nazionalità israeliana una “bomba a orologeria” e un “cancro”[7]. A parte Israele, le altre nazioni sono “un mondo di robot senz’anima”. Alla classica maniera fascista, affermò che in guerra compaiono “le caratteristiche più sublimi dell’uomo”. Sembra credere di essere il Messia, quando dice che la sua missione è quella di “salvare il popolo di Israele e lo Stato di Israele”. Un tale leader, dice Eitam, “guida anche il popolo ebreo. Occupa il posto dove stette non solo Ben-Gurion ma anche Mosè. Dove stette Re Davide. Perciò, in questo caso, come si fa a rimanere modesti? Come si fa a non smarrirsi tra accordi di coalizione e intrighi politici, e un processo che coinvolge l’ordine stesso della natura e l’ordine dei cieli e della terra?”[8].

Ma questo modesto Messia non ha paura di sporcarsi le mani. Impassibile per l’uccisione di Aqel, Eitam ha continuato le sue istigazioni violente e razziste. In un discorso del 2002 alla sinagoga di Tel Aviv, Eitam chiese l’uccisione dell’allora leader dell’Autorità Nazionale Palestinese Yasser Arafat, insieme al resto dei suoi collaboratori: “Se [potessi] dare l’ordine adesso, sarebbe morto entro 15 minuti, insieme a tutta la sua banda”. Dell’ex leader della Brigata dei Martiri di Al-Aqsa, Marwan Barghouti, allora indagato da Israele in vista del processo, Eitam suggerì che Israele dovesse “Portarlo in un bosco e sparargli in testa”[9].

Eitam ha chiesto ripetutamente l’espulsione integrale dei palestinesi, “creature che sono uscite dalla profondità delle tenebre”, che sono “collettivamente colpevoli” e che potrebbero essere uccisi in modo indiscriminato non solo se avessero “le mani insanguinate” ma per “la malvagità delle loro menti”. “Dovremo ucciderli tutti”, disse[10].

Rivolgendosi ai membri arabi della Knesset nel 2008, ha detto: “Verrà il giorno in cui vi metteremo al bando da questa Casa…e dalla Casa Nazionale…Voi…dovreste essere espulsi a Gaza, dove il vostro popolo, che ci combatte, si trova; è quello il posto che vi appartiene”[11]. Durante l’attacco di Israele a Gaza lo scorso inverno, Eitan ha chiesto il trasferimento di massa dei civili di Gaza e la trasformazione della Striscia di Gaza in una “zona di caccia libera”[12].

La stampa israeliana ha documentato altre affermazioni sbalorditive di Eitam: sulla “grande moralità” dell’esercito israeliano ma anche sull’uso fatale dell’adolescente di Jenin Abu Muhsein come scudo umano; sulla sua richiesta che Israele “dichiari guerra” ai cittadini palestinesi di nazionalità israeliana che vivono nel Negev; e sulle sue richieste di mettere fuori legge la commemorazione della Nakba; di giustiziare i politici israeliani che chiedono il ritorno dei territori occupati ai palestinesi; e di “decapitare” i leader di Hamas.

La visita di Eitam contestata

Quando i membri della comunità hanno chiesto a Hillel di cancellare l’incontro con Eitam per i suoi precedenti di violenze fisiche e verbali e per il danno che la sua visita avrebbe arrecato al dialogo interreligioso locale, si è rifiutata. Hillel e altri sostenitori di Eitam hanno dichiarato che le accuse scrupolosamente documentate contro di lui erano una “medioevale calunnia del sangue”; che Eitam non ha mai detto o fatto queste cose; che è stato travisato (sembra che sia “travisato” spesso) o citato fuori dal contesto; che i principali giornali israeliani che hanno riferito le sue parole e le sue azioni fanno parte di un grande complotto di sinistra; e che anche se Eitam avesse detto o fatto queste cose, rappresenta un importante settore dell’opinione pubblica israeliana che deve essere ascoltato.

Il 2 Novembre, Hillel ha organizzato un incontro pomeridiano con Eitam per gli studenti della Università di Buffalo. Prima della conferenza, un sostenitore di Eitam si è messo a parlare con un altro sull’eventualità di uccidere uno dei contestatori, mentre un terzo si rivolgeva a una studentessa che indossava il velo dicendole: “Perché non vai a farti saltare in aria?”. Il discorso di Eitam è consistito di una sparata sull’Iran, su Hamas e su Hezbollah, e su come gli sforzi di pace con loro siano tutti falliti, e sul fatto che anche il “ritiro” da Gaza sia stato un fallimento. Eitam ha paragonato le azioni di Israele ai bombardamenti atomici di Hiroshima e di Nagasaki, spiegando che [il Presidente degli Stati Uniti] Truman avesse dovuto “incenerire 200.000 persone in un secondo” per proteggere le truppe americane. Quando è stato ripetutamente sfidato da uno di noi sul perché egli avesse fatto delle dichiarazioni razziste come quella di definire i cittadini palestinesi di Israele “un cancro”, Eitam ha semplicemente negato di averlo mai detto e ha sostenuto che le sue parole erano state “estrapolate dal contesto”[13].

Eitam ha tenuto anche un’affollata conferenza serale. Il Presidente di Hillel Dan Lenard ha iniziato denunciando i “fascisti” che avevano presentato su Eitam delle informazioni critiche. Conformemente alla sua precedente prestazione, il discorso di Eitam è stato un mix di odio antiarabo, promozione di Israele e menzogne spudorate. Ha sostenuto che l’Iran costituisce una minaccia esistenziale senza precedenti e, in realtà, chiede di attaccare l’Iran almeno dal 2006[14]. Incredibilmente, ha detto che l’Iran ha sponsorizzato gli attacchi di Al-Qaeda. E di nuovo ha paragonato la scelta degli Stati Uniti contro Hiroshima e Nagasaki con la scelta che dovrebbero prendere Stati Uniti e Israele contro l’Iran.

Ma Eitam non poteva dimenticarsi completamente dei suoi nemici preferiti. Ha detto che i palestinesi hanno lasciato la Palestina nel 1947-48 in base agli ordini impartiti dai leader arabi – una tesi screditata da un pezzo. Ha detto che il massacro di Gaza è stato provocato da una pesante raffica di missili Qassam lanciati da Hamas, sebbene lo fonti israeliane, incluso il portavoce di Ehud Olmert, dimostrino che Hamas avesse cessato ogni lancio di missili dal 19 Giugno al 4 Novembre 2008[15], quando gli israeliani si infiltrarono a Gaza e uccisero sei attivisti di Hamas. I palestinesi della Cisgiordania, dice, sono disperati che Israele continui l’occupazione e li protegga da Hamas.

Non è stata una prestazione memorabile. Eitam ha lasciato la sala con una squadra di tre guardie armate (o almeno così riferisce un supporter) e pochi fedelissimi. Fuori della sala, 40 studenti e membri della comunità hanno protestato contro la presenza di Eitam al campus; erano stati allertati dagli UB Students for Justice in Palestina e dal Palestine-Israel Committee of the Western New York Peace Center. Qualche sostenitore di Eitam ha sputato contro i contestatori o li ha chiamati “terroristi!” ma la maggior parte dei passanti si sono uniti alla protesta.

La politica di Eitam, in definitiva, non è molto differente da quella, diciamo, dell’ex Ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni. Ma c’è un senso di disperazione nel voler organizzare un tour negli Stati Uniti per un mostro così rozzo. D’altro lato, la protesta velocemente messa a punto è stata una delle più animate nella memoria recente dell’Università di Buffalo. Come le recenti azioni contro l’ex Primo Ministro israeliano Ehud Olmert a New Orleans[16], nell’Università del Kentucky, nell’Università dell’Arkansas, nell’Università di Chicago[17], e a San Francisco[18] suggeriscono, i criminali di guerra israeliani non possono più contare sulle rispettose tribune dei campus americani per tour propagandistici finanziati dal governo. C’è qualcosa [di nuovo] nell’aria.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article10914.shtml
[2] Hillel International è la più grande organizzazione universitaria ebraica del mondo: http://en.wikipedia.org/wiki/Hillel:_The_Foundation_for_Jewish_Campus_Life (nota del traduttore).
[3] “Soldier jailed for intifada killing will sue Rabin”, Guardian, 2 Novembre 1990.
[4] “Soldier Sentenced for Palestinian Beatings”, Associated Press, 31 Ottobre 1990; “Givati Commander Denies Telling Men to “Break Bones””, The Jerusalem Post, 23 Febbraio 1990: http://pqasb.pqarchiver.com/jpost/access/99183319.html?dids=99183319:99183319&FMT=ABS&FMTS=ABS:FT&type=current&date=Feb+23%2C+1990&author=Itim&pub=Jerusalem+Post&edition=&startpage=18&desc=GIVATI+COMMANDER+DENIES+TELLING+MEN+TO+%27BREAK+BONES%27 ; “Givati 4 Are Convicted”, The Jerusalem Post, 2 Ottobre 1990: http://pqasb.pqarchiver.com/jpost/access/99236678.html?dids=99236678:99236678&FMT=ABS&FMTS=ABS:FT&date=Oct+2%2C+1990&author=By+MATTHEW+SERIPHS%3BJerusalem+Post+Reporter%3BSarah+Honig+and+Michal+Yudelman+add&pub=Jerusalem+Post&edition=&startpage=01&desc=GIVATI+4%27+ARE+CONVICTED%3B+JUDGES+RAP+SENIOR+OFFICERS .
[5] “Effi Fein Reprimanded to Prevent Him Appealing to Supreme Court, 19 Luglio 1992: http://pqasb.pqarchiver.com/jpost/access/99786384.html?dids=99786384:99786384&FMT=ABS&FMTS=ABS:FT&date=Jul+19%2C+1992&author=ALON+PINKAS&pub=Jerusalem+Post&edition=&startpage=10&desc=EFFI+FEIN+REPRIMANDED+TO+PREVENT+HIM+APPEALING+TO+SUPREME+COURT%27
[6] “Eitam quits IDF”, The Jerusalem Post, 27 Dicembre 2000: http://pqasb.pqarchiver.com/jpost/access/65671486.html?dids=65671486:65671486&FMT=ABS&FMTS=ABS:FT&date=Dec+27%2C+2000&author=ARIEH+O%27SULLIVAN&pub=Jerusalem+Post&edition=&startpage=02&desc=Eitam+quits+IDF%3B+seen+heading+for+politics
[7] “Dear God, this is Effi”, 20 Marzo 2002: http://www.haaretz.co.il/hasen/pages/ShArt.jhtml?itemNo=143671
[8] “Continuation od Dear God, this is Effi”, Haaretz, 20 Marzo 2002: http://www.haaretz.com/hasen/pages/ShArt.jhtml?itemNo=143670
[9] “NRP leader Eitam: Arafat, Barghouti should be killed”, The Jerusalem Post, 5 Luglio 2002: http://pqasb.pqarchiver.com/jpost/access/132815291.html?dids=132815291:132815291&FMT=ABS&FMTS=ABS:FT&type=current&date=Jul+5%2C+2002&author=Jerusalem+Post+Staff&pub=Jerusalem+Post&edition=&startpage=04.a&desc=NRP+leader+Eitam%3A+Arafat%2C+Barghouti+should+be+killed
[10] “A Reporter at Large: Among the Settlers”, The New Yorker, 31 Maggio 2004: http://www.jeffreygoldberg.net/articles/tny/a_reporter_at_large_among_the.php
[11] “Security around MK Eitan boosted after anti-Arab speech”, Ynet, 15 Aprile 2008: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3532135,00.html
[12] “Audio Exclusive: One Jerusalem Interview with Israeli General Effie Eitam (Res)”, One Jerusalem, 7 Gennaio 2009: http://www.onejerusalem.org/2009/01/exclusive-one-jerusalem-interv.php
[13] “Hillel Student to Arab Student: Why don’t you go blow yourself up?”, The Buffalo Activist, 2 Novembre 2009: http://buffaloactivist.wnypeace.org/node/121
[14] “MK Eitam: Strike Iran Now”, Ynet, 18 Maggio 2006: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3252584,00.html
[15] http://electronicintifada.net/v2/article10123.shtml
[16] http://electronicintifada.net/v2/article10840.shtml
[17] http://electronicintifada.net/v2/article10834.shtml
[18] http://electronicintifada.net/v2/article10851.shtml