Internet a rischio bavaglio: il caso Byoblu

Nelle scorse settimane, è accaduto un fatto inquietante: apprendiamo infatti dalla rubrica “TECNOLOGIA – NON SOLO CYBER”, di Alessandro Gilioli (L’Espresso)[1], che “Per la prima volta nella storia della Repubblica, un blog è stato parzialmente oscurato dalla magistratura a causa di un commento inviato da un lettore. E’ accaduto a fine Agosto a http://www.byoblu.com/ , il sito personale di Claudio Messora. Il giudice di Milano Guido Salvini [foto] si è mosso su querela del manager Aldo Acquistapace, offeso in un commento inviato a Byoblu da un utente che si è firmato Gennariello Squazzaglione. Su ordine del tribunale, il titolare del blog ha dovuto cancellare non solo il commento incriminato, ma anche il suo postche non c’entrava assolutamente nulla con il querelante”.

Si tratta del punto cruciale della questione, sul quale il commento del blogger interessato è il seguente: “A causa di un commento è stato rimosso tutto l’articolo. Sarebbe come dire che:

1. Feltri scrive un editoriale;
2. voi in piazza, col giornale in mano, lo commentate con uno che passa di lì;
3. il tale, a un certo punto, si mette a diffamare pinco pallino;
4. pinco pallino lo viene a sapere e querela il vostro amico;
5. un giudice sequestra l’editoriale di Feltri - Sì, lo so, sequestrare Feltri potrebbe non essere una brutta idea”.[2]

A questo punto si impone la domanda: davvero un post può essere oscurato anche nelle parti che nulla hanno a che vedere con la diffamazione inviata da un utente?

La risposta dell’esperto de L’Espresso è la seguente: “Ovviamente non esiste una legge in merito, quindi i giudici si devono affidare alle norme per la carta stampata”.

In realtà, non mi pare che le cose stiano esattamente così: l’avvocato Deborah Bianchi, in un articolo dello scorso 3 Ottobre, ha infatti opportunamente richiamato un’apposita sentenza della Cassazione del Marzo di quest’anno che in proposito recita: “Il forum (non) resta sottoposto alle regole e agli obblighi cui è soggetta la stampa”[3]. Motivazione:

“Il semplice fatto che i messaggi e gli interventi siano visionabili da chiunque, o almeno da coloro che si siano registrati nel forum, non fa sì che il forum stesso, che è assimilabile ad un gruppo di discussione, possa essere qualificato come un prodotto editoriale, o come un giornale online, o come una testata giornalistica informatica. Si tratta quindi di una semplice area di discussione, dove qualsiasi utente o gli utenti registrati sono liberi di esprimere il proprio pensiero, rendendolo visionabile a tutti gli altri soggetti autorizzati ad accedere al forum, ma non per questo il forum resta sottoposto alle regole ed agli obblighi cui è soggetta la stampa (quale quello di indicazione di un direttore responsabile o di registrazione)”, Cass. 10 marzo 2009, n. 10535”.[4]

Alla luce di questo pronunciamento della Cassazione, il provvedimento del giudice Salvini appare quindi effettivamente sproporzionato, pur con tutto il rispetto per un magistrato a lungo perseguitato negli anni ’90 a causa della sua inchiesta su Piazza Fontana[5].

Non solo: se le sue motivazioni sono davvero quelle ipotizzate da Gilioli (equiparazione di un blog alle norme della carta stampata) il suo decreto di oscuramento risulterà paradossalmente gradito proprio ad uno degli antagonisti più acerrimi del giudice milanese: sto parlando dell’avvocato - e onorevole - Gaetano Pecorella[6], autore di un disegno di legge atto precisamente a estendere a tutti “i siti internet aventi natura editoriale” l’attuale disciplina sulla stampa.[7]

Quando si dice i casi della vita!

La speranza è che, nell’attuale conflitto interno al PDL fra i nemici e gli amici della libertà in rete (che vede in campo due disegni di legge di taglio culturale opposto: quello del detto Pecorella[8] e quello dell’on. Roberto Cassinelli[9]), siano questi ultimi a prevalere, anche se – purtroppo – i favori del pronostico vanno ai primi (è Pecorella, non Cassinelli, a essere l’avvocato di fiducia di Berlusconi…).

[1] http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-blog-in-tribunale/2109253
[2] http://www.byoblu.com/post/2009/09/01/Siete-stati-querelati-voi.aspx
[3] http://tlc.aduc.it/articolo/internet+liberta+espressione+liberta+stampa_16418.php
[4] Ibidem
[5] http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/03/21/inchiesta-del-csm-sul-giudice-salvini.html
[6] http://www.pdinfernetto.it/il-caso-pecorella
[7] http://tlc.aduc.it/articolo/internet+liberta+espressione+liberta+stampa_16418.php .
[8] http://robertocassinelli.blogspot.com/2009/09/il-ddl-pecorella-e-la-salvablog.html . Sul tema, vedi anche le considerazioni di Guido Scorza: "C'era una volta la libertà di informazione in Rete (http://punto-informatico.it/2709918/PI/Commenti/era-una-volta-liberta-informazione-rete.aspx ).
[9] http://robertocassinelli.blogspot.com/search/label/salvablog