La Cassazione annulla la condanna di Bruno Gollnisch


Smacco per i “professionisti dell’antirazzismo” francesi: la Corte di Cassazione ha annullato, martedì scorso, la condanna del vice-presidente del Fronte Nazionale Bruno Gollnisch per “contestazione di crimini contro l’umanità". (http://www.lemonde.fr/web/depeches/0,14-0,39-39674647@7-37,0.html ) L’11 Ottobre del 2004, durante una conferenza stampa a Lione, Gollnisch aveva assicurato di “non rimettere in causa le deportazioni” né i “milioni di morti” dei campi nazisti, ma aveva aggiunto: “Quanto al modo in cui le persone sono morte, il dibattito deve essere libero”. Interrogato più nello specifico sulle camere a gas, aveva risposto: “Io non nego le camere a gas omicide. Ma non sono uno specialista di questa questione e penso che bisogna lasciar discutere gli storici. E questa discussione deve essere libera”.

Perseguito presso la magistratura di Lione per le dette affermazioni, Gollnisch venne condannato il 18 Gennaio del 2007 a tre mesi di prigione con la condizionale e a 5.000 euro di ammenda. Il 28 Febbraio 2008, la Corte d’Appello di Lione aveva confermato la condanna, aggiungendo in sovrappiù 39.000 euro di danni e interessi da pagare a nove parti civili (associazioni contro il razzismo e associazioni di ex deportati).

Le motivazioni della sentenza verranno rese disponibili tra qualche settimana.

Commento: la notizia è buona ma ancora non si sa se è ottima, perché ancora non è noto se la Cassazione abbia annullato i precedenti verdetti sic et simpliciter, oppure se abbia deciso di rinviare il caso alla Corte d’Appello (che probabilmente reitererebbe la condanna dell’imputato).