Dal B'nai B'rith al caso Demjanjuk: la deriva dell'Occidente


Due le notizie da segnalare oggi. La prima: un notabile del B’nai B’rith canadese è stato arrestato venerdì con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico (http://montreal.ctv.ca/servlet/an/local/CTVNews/20090529/mtl_surkis_child_porn_charges_090529/20090529?hub=MontrealHome ). La seconda: le autorità tedesche hanno tirato fuori il loro “supertestimone” contro il presunto “boia nazista” John Demjanjuk, accusato di aver ucciso 29.000 ebrei a Sobibór.

Bill Surkis (foto), noto esponente della comunità ebraica di Montreal, è stato condotto in tribunale in manette, venerdì scorso: la polizia aveva trovato nel suo computer 23 video pedopornografici. L’imputato, 69 anni, è l’ex direttore regionale del Quebec del B’nai B’rith Canada, che non è solo un “advocacy group” (una lobby), come è riportato nell’articolo suddetto, ma l’ordine massonico riservato ai soli ebrei. Surkis ha detto che, nonostante le accuse contro di lui, spera di conservare la propria reputazione: “Essi [la comunità ebraica] mi conoscono come una persona fidata, sanno che mi sono battuto per quello che è giusto. Continuo a battermi per quello che è giusto”.

E noi sappiamo per cosa hanno combattuto – e combattono - gli individui come Surkis: per trasformare non solo il Canada (http://www.theinterim.com/2008/feb/12humanrights.html ) ma l’intero occidente in una società totalitaria dove le libertà concrete - di parola, di espressione, di associazione, di religione e di stampa - vengono sempre più prese di mira.

Dalla Germania apprendiamo invece che le nuove prove (dopo 66 anni!!!) contro John Demjanjuk sarebbero state fornite da Alexander Nagorny, un testimone di 92 anni (http://comment-blog.advance.net/cgi-bin/mte/mt-search.cgi?tag=john%20demjanjuk&blog_id=691 ). Secondo quanto è stato riferito dall’avvocato di Demjanjuk, Guenther Maull, Nagorny ha detto alle autorità tedesche di aver lavorato assieme a Demjanjuk nel campo di concentramento di Flossenburg, in Germania (che, in ogni caso, non ha nulla a che vedere con Sobibór) e di aver vissuto con lui dopo la guerra a Landshut, una città bavarese vicino Monaco.

Un novantaduenne utilizzato per far morire in galera un ottantanovenne sulla sedia a rotelle: se oggi assistiamo a spettacoli inverecondi come questo lo dobbiamo al peso abnorme assunto nella nostra società da organizzazioni come il B’nai B’rith (e da individui come Bill Surkis). Non dimentichiamolo.